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Mollicone ed il paradosso su Eva Kaili: perché il contante quando esistono le cripto?

Tempo di lettura: < 1 minuto. Se i soldi di carta vengono preferiti dalla sostenitrice della blockchain, sarebbe il caso di farsi qualche domanda su perchè il cash piace e molto

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Lo scandalo del Qatargate ha sorpreso in molti perchè ha portato agli arresti addirittura la vice presidente del Parlamento Europeo Eva Kaili colta in flagranza di reato con 5000 banconote da 20 euro in casa. Nel salotto di Myrta Merlino, Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) si è interrogato candidamente sul perchè hanno usato i contanti quando “potevano farsi fare almeno bonifici in criptovalute.

Questo interrogativo è legittimo soprattutto se consideriamo il fatto che la Kaili nella sua bio su Instagram ha come hashtag anche #blockchain che è alla base delle criptovalute ed è proprio per questo motivo che sorprende ancora di più l’utilizzo del contante da parte di una sostenitrice delle valute del futuro. Il fascino dei soldi in carta, anche se in piccoli tagli soliti più delle piazze di spaccio che dei ricconi con in tasca le mazzette da 500 euro, resterà un enigma da risolvere oppure è lo spot migliore per coloro che sostengono l’inutilità delle criptovalute anche negli schemi criminali mentre rafforza la necessità della valuta digitale come strumento unico per il contrasto alla corruzione.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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