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Sicurezza Informatica

Myammar: l’esercito prova ad usare l’Interpol per arrestare i dissidenti

Tempo di lettura: 2 minuti. Secondo gli esperti legali, la fornitura di dati all’Interpol da parte della giunta non è preoccupante

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Esperti legali affermano che il Consiglio militare sta inviando all’Interpol, l’Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale, informazioni su persone ricercate in Paesi stranieri e che questo non è un problema e che l’Interpol non collaborerà con i militari. Il generale Zaw Min Tun, portavoce del Consiglio militare, ha dichiarato che il Consiglio militare sta lavorando con l’Interpol e con i Paesi limitrofi per consegnare le persone all’estero per le quali è stato emesso un mandato di arresto. L’Interpol è un’organizzazione che collabora con altre forze di polizia internazionali per risolvere gravi crimini come omicidi, violenze, traffico di esseri umani e traffico illegale di droga. U Gyi Myint, un avvocato veterano, ha dichiarato che l’Interpol non collaborerà perché le persone ricercate dal regime militare sono accusate di reati legati alla politica.

Attualmente, il Consiglio militare ha inviato all’Interpol le informazioni personali di coloro che si sono rifugiati in Paesi stranieri e che sono presumibilmente coinvolti con il Governo di unità nazionale (NUG), il Comitato di rappresentanza del Pyidaungsu Hluttaw (CRPH), le Forze di difesa del popolo (PDF) e coloro che si oppongono al colpo di Stato. Pochi giorni fa, Han Lay, vincitrice di un concorso di bellezza in Myanmar, ha ottenuto asilo in Canada sotto la protezione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) dopo che il suo passaporto era stato annullato e lei era stata temporaneamente trattenuta in un aeroporto di Bangkok.

“L’ASEAN e le Nazioni Unite hanno respinto il Consiglio militare senza permettergli di partecipare alla riunione. Vedo che l’Interpol non si adeguerà alla richiesta del governo illegale”, ha dichiarato un esperto legale. Sotto il regime dell’ex dittatore militare U Than Shwe, il Myanmar è diventato membro dell’Interpol. L’Interpol, che coopera nei processi di polizia internazionali, conta 194 Paesi membri e condivide informazioni e fornisce supporto tecnico e operativo per le indagini globali. In quanto membro dell’Interpol, l’agenzia di polizia del regime ha accesso alle informazioni forensi e a 14 centri di informazione Interpol in tutto il mondo. In Myanmar, dopo il colpo di stato militare, coloro che si sono opposti alla giunta sono stati messi sotto varie sezioni e minacciati di morte, con centinaia di migliaia di persone che si sono rifugiate in Thailandia, India e Bangladesh.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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