In questi giorni si sente parlare molto della guerra cibernetica e della forza della Russia. La situazione sembra essere ben diversa con gli attacchi mirati ai siti di informazione russa, alla tv di stato ed al portale del Cremlino.
Nel mentre Anonymous è sceso in campo, c’è una figura che sta spopolando su Twitter ed è il ministro ucraino Mykhailo Fedorov, responsabile del dicastero alla trasformazione digitale.
Appena 31 anni, l’imprenditore è stato fautore del progetto “lo stato in uno smartphone”, seppur politicamente non abbia mai avuto un successo personale in termini di voti. Quello che risalta dalla sua bio è che, per mettere su il progetto che aveva l’ambizione di fornire l’accesso ai servizi governativi del 100% della popolazione, aveva insistito di affidarsi all’estero con partnership pubblico-private. Vista l’entità del progetto, la sensibilità dei dati trattati, il giovane ministro è stato smentito dai suoi superiori ed è stato invitato a realizzarlo con il bilancio statale.
Reclutamento di un esercito cibernetico
Il ministro ha espressamente chiesto su Twitter un supporto da parte dei civili impegnati nel settore informatico per mettere in piedi attacchi congiunti alle infrastrutture russe.
All’interno del canale Telegram, i primi compiti assegnati agli 8000 iscritti (numero riferito al momento dell’annuncio, cresciuto di almeno cento migliaia) riguardano un attacco DDOS coordinato alle infrastrutture russe delle principali entità governative, aziendali e bancarie del paese. Ecco la lista degli obiettivi:
Richiesta di aiuto soddisfatta da Elon Musk
Più tardi, il giovane ministro ha chiesto aiuto a Elon Musk, chiedendogli pubblicamente supporto della rete di satelliti di sua proprietà, Star Link, per fornire ulteriore banda Internet al Paese.
Dopo poche ore, l’imprenditore visionario Musk ha confermato di aver attivato nuovi nodi al traffico internet in Ucraina con il suo servizio di StarLink.
