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Sicurezza Informatica

NSO Group: cambia proprietario

Tempo di lettura: 2 minuti. Nonostante le sanzioni governative e le cause legali, NSO Group, produttore del noto malware Pegasus, passa sotto una nuova gestione.

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NSO Group, noto produttore di spyware, ha un nuovo leader mentre cerca di rinnovare la sua immagine di fronte alle nuove accuse che il suo malware Pegasus continua a colpire attivisti per i diritti umani e giornalisti.

Il malware Pegasus e le sue implicazioni

Una volta installato sul dispositivo della vittima, Pegasus può, tra le altre cose, monitorare segretamente chiamate, messaggi e altre attività, accedendo alla fotocamera del telefono senza permesso. Questa pratica ha portato a sanzioni governative contro NSO e a un’ampia causa legale da parte di Meta, che la Corte Suprema ha autorizzato a procedere a gennaio.

I creditori dell’azienda israeliana, Credit Suisse e Senate Investment Group, hanno pignorato NSO all’inizio di quest’anno, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.

Un nuovo proprietario per NSO Group

Il nuovo proprietario è una società di holding con sede in Lussemburgo chiamata Dufresne Holdings, controllata dal co-fondatore di NSO, Omri Lavie. I documenti societari indicano ora Dufresne Holdings come l’unico azionista della società madre di NSO, NorthPole.

Dufresne Holdings ha rimosso “un numero di direttori e funzionari” in NSO ed è coinvolta nella gestione quotidiana dell’azienda. Un portavoce di NSO ha affermato che “l’azienda è gestita direttamente dal nostro CEO, Yaron Shohat. I finanziatori sono attualmente in un processo di ristrutturazione degli azionisti.”

Il panorama internazionale della spyware e la risposta della comunità

L’azienda ha affrontato numerose critiche a causa del suo spyware Pegasus. Ufficiali statunitensi ed europei negli ultimi anni hanno aumentato la pressione su NSO in particolare, e sullo spyware commerciale in generale.

Alcune grandi aziende tecnologiche e gruppi di diritti su internet, tuttavia, sostengono che l’America non sta ancora facendo abbastanza per limitare la crescita di questo settore prolifico e hanno chiesto al Congresso di intervenire sullo spyware, chiedendo sanzioni e un maggiore contrasto ai cosiddetti produttori di surveillanceware legittimi.

Il Pegasus e l’abusivo uso del surveillanceware

Nonostante gli sforzi per contenere la diffusione dello spyware, continuano ad emergere rapporti sull’uso di Pegasus e altre tecnologie di sorveglianza in modi che violano nettamente le affermazioni di NSO secondo cui vende il malware solo a enti governativi legittimi “allo scopo di prevenire e indagare sul terrorismo e altri gravi reati”.

Solo la scorsa settimana un’indagine ha rivelato ulteriori casi di utilizzo di Pegasus per colpire vittime della società civile in Armenia, tra cui un ex difensore dei diritti umani del paese, due giornalisti, un funzionario delle Nazioni Unite, un ex portavoce del Ministero degli Esteri armeno (ora un lavoratore delle ONG), e altri sette rappresentanti nello stato.

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