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Odio LGBTQ+: Vladimir Luxuria è l’esempio da seguire sull’omofobia della pizzeria Dal Presidente

Tempo di lettura: 3 minuti. La furia del popolo arcobaleno si è scatenata con un’attività social al limite della legge.
Il titolare della pizzeria ha chiesto scusa dopo alcuni giorni.

Tempo di lettura: 3 minuti.

In questi giorni il dibattito social è stato molto acceso per una dichiarazione del titolare della pizzeria napoletana “Dal Presidente” che ha rilasciato sui suoi social una storia Instagram etichettata da tutti come omofoba.

La storia la conoscono tutti e nei giorni successivi alle parole indecorose pronunciate dal titolare della nota pizzeria partenopea, è giunta prima una precisazione, che ha sortito un effetto ancora più negativo, per poi arrivare alle scuse pubbliche dell’imprenditore rimasto schiacciato dalla furia dei social network.

Ecco che la comunità LGBTQ+ ha iniziato un’attività di massa che non ha solo contestato, anche con toni molto accesi, sui social network l’autore delle frasi indegne, ma ha iniziato a produrre una serie di recensioni negative alla sua pizzeria ovviamente inventate e prive di fondamento critico culinario. Anche Trip Advisor, nota App delle recensioni dei luoghi turistici, ha dovuto fermamente prendere le distanze dalle notizie giunte sui media reputando il profilo della pizzeria come non conforme ai suoi standard di informazione ed invitando a cercare informazioni altrove perché viziate da commenti fasulli.

I commenti fasulli sono un reato

Scrivere un commento fasullo su un social network che addirittura infama la struttura è un reato e precisamente quello di diffamazione che è perseguibile penalmente. Questa idea di attaccare il titolare della pizzeria non è un atto di protesta, ma un REATO compiuto da più persone con l’intento di colpire l’attività professionale di chi ha espresso un pensiero indegno soprattutto con i tempi di oggi.

Non è la prima volta che si registrano casi simili e ne abbiamo trattato non molto tempo addietro di un utente che ha pubblicato un commento su Trip Advisor senza mai essere stato nel locale recensito ed indicando il titolare come “fascista e omofobo“.

Conclusioni

La dichiarazione del titolare della pizzeria Dal Presidente non è corretta ed è una considerazione che denota grande ignoranza sul tema, ma la risposta non può essere una ritorsione che non solo colpisce l’autore del gesto, ma la sua famiglia, e fin qui è un rischio che si è assunto il titolare anche se non merita giustificazioni l’estendere le ritorsioni ad altri. Oltre alla cerchia familiare c’è anche quella dei padri e madri di famiglia che lavorano nella pizzeria e non meritano di perdere il posto di lavoro a causa di critiche ingiuste al locale. Proprio in merito a questa vicenda, in Procura a Napoli è finita la denuncia degli avvocati Pisani per tutelare un cliente che su Google recensioni ha ricevuto commenti negativi non corrispondenti alla realtà dell’attività di ristorazione.

Dinanzi ad una polemica social divisiva fatta di una dichiarazione omofoba e di una reazione di odio al limite della legalità, c’è Vladimir Luxuria che ha riportato tutti negli schemi della civiltà mettendo in secondo piano la questione di andare o meno al ristorante, ma di analizzare nel profondo il comportamento del proprietario della pizzeria, invitandolo a riflettere sul livore presente nelle sue dichiarazioni:

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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