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Operazione MEDUSA: Dipartimento di Giustizia USA annuncia il blocco della rete Snake Malware controllata dal servizio di sicurezza russo

Tempo di lettura: < 1 minuto. Un’operazione congiunta per contrastare una delle principali minacce informatiche

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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato il completamento dell’Operazione MEDUSA, un’operazione autorizzata dal tribunale per interrompere una rete globale di computer compromessi da un malware sofisticato chiamato “Snake”, attribuito a un’unità del Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa (FSB).

Le attività di Turla e il malware Snake

Il malware Snake è stato utilizzato per quasi 20 anni dall’unità FSB conosciuta come “Turla” per rubare documenti sensibili da centinaia di sistemi informatici in almeno 50 paesi, tra cui governi membri della NATO, giornalisti e altri obiettivi di interesse per la Federazione Russa. Dopo aver rubato questi documenti, Turla li ha esfiltrati attraverso una rete nascosta di computer compromessi da Snake negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

L’operazione MEDUSA e lo strumento PERSEUS

L’Operazione MEDUSA ha disabilitato il malware Snake sui computer compromessi utilizzando uno strumento creato dall’FBI chiamato PERSEUS, che ha emesso comandi che hanno causato la sovrascrittura dei componenti vitali del malware Snake. L’operazione è stata eseguita dall’FBI con l’autorizzazione di un mandato di perquisizione emesso dal giudice del tribunale degli Stati Uniti Cheryl L. Pollak per il Distretto Orientale di New York.

Azioni legali e collaborazione internazionale

Per le vittime al di fuori degli Stati Uniti, l’FBI sta collaborando con le autorità locali per fornire notifica delle infezioni da Snake nei rispettivi paesi e offrire consulenza sulla risoluzione del problema. L’operazione MEDUSA ha visto la collaborazione di molteplici governi stranieri e il supporto di numerose entità del settore privato.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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