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Patto atlantico sui dati SWIFT. Terremoto USA su Europol e CIA
Tempo di lettura: 2 minuti. Violati i termini degli accordi internazionali tra USA e UE.

Europol ha fornito i dati europei del sistema di transazioni finanziarie SWIFT al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, finendo alla CIA.
Europol ha fornito i dati europei del sistema di transazioni finanziarie SWIFT al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, finendo alla CIA.
Due rapporti ufficiali al Congresso degli Stati Uniti, disponibili per ORF.at, rivelano la quantità di dati che confluiscono negli Stati Uniti e le regole che governano questa partnership transatlantica per l’estrazione dei dati.
I trasferimenti di dati da Europol agli Stati Uniti si basano sul cosiddetto accordo “Terrorist Finance Tracking” tra l’UE e gli Stati Uniti del 2009. Prima di allora, dal 2001 la CIA trattava enormi quantità di dati provenienti dal centro dati SWIFT di Culpeper. Fino a quel momento, anche tutte le transazioni europee erano state rispecchiate nella sede SWIFT di Culpeper. Dopo lo scoppio dello scandalo nel 2006, i dati SWIFT europei sono stati elaborati e archiviati solo nel centro dati di Zoeterwoude (Paesi Bassi) e dal 2013 anche nella nuova sede di Diessenhofen (Svizzera).
Dalla firma dell’accordo TFTP nel 2009, i dati del sistema SWIFT europeo sono stati forniti agli Stati Uniti da Europol, ufficialmente al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Gli algoritmi delle stesse applicazioni di intelligenza artificiale che le autorità statunitensi utilizzano per vagliare le proprie transazioni di pagamento all’estero presso la sede statunitense della SWIFT a Culpeper sono stati quindi scatenati su questi volumi di dati provenienti dall’Europa. I risultati sono stati inviati anche al cliente, Europol, e in alcuni casi anche alle autorità nazionali nell’area dell’UE.
Questa era la situazione fino al novembre 2020 e nemmeno il PCLOB, in qualità di autorità di vigilanza responsabile, era ancora a conoscenza del fatto che le copie di queste enormi quantità di dati provenienti dall’Europa erano state inviate alla Central Intelligence Agency al più tardi dal 2016.
L’intero sistema SWIFT elabora 40 milioni di transazioni al giorno, ma non si tratta di singoli trasferimenti, bensì di conti interbancari di massa che includono tutti i singoli trasferimenti di fondi o titoli.
Alla fine del gennaio 2022, su pressione di due senatori, la CIA ha dovuto pubblicare una serie di documenti sul data mining in questi set di dati.
La CIA ha dichiarato di aver utilizzato questi dati non solo per la ricerca di terroristi, ma anche per altri scopi, utilizzando metodi di data mining. Nell’accordo TFTP tra Stati Uniti e Unione Europea, entrambe le cose sono espressamente vietate. Secondo il testo del contratto, è già illegale per il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti trasmettere i set di dati dell’UE ad altre autorità. Questo programma di data mining della CIA è stato anche contrabbandato al di là di tutti gli organi di controllo del “Foreign Intelligence Surveillance Act” (FISA).
La sorveglianza dell’Europol è il primo passo concreto per gli Stati Uniti d’Europa
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Mario Adinolfi da “gay represso” a “uomo incinto che abortisce”. Online vignetta della vergogna
Tempo di lettura: < 1 minuto. Per alcuni sostenitori del fumettista è satira, ma per molti invece è oltre il cattivo gusto

Il giornalista Mario Adinolfi è stato disegnato come protagonista di una vignetta vietata ai minori. L’autore è il profilo Instagram ebubumysticfarm che appartiene alla comunità LGBTQ+ con cui Adinolfi si scontra costantemente nel dibattito quotidiani sui temi legati ai diritti arcobaleno.
Aldilà del contenuto vietato ai minori disponibile, insieme ad altri dove addirittura c’è riferimento alla coprofagia, su un social dove il limite di età è di 13 anni, quello che sorprende è l’assenza di una presa di distanza da parte di un componente della comunità arcobaleno in favore del giornalista.
Ed è qui che il confine tra satira ed offesa è molto sottile, leggendo i commenti da parte degli utenti, è visibile l’indignazione generale, ma non mancano i “te la sei meritata per via delle tue posizioni“.
La domanda che è giusto porsi è un’altra e lo fa un utente tra i commenti al post pubblicato dallo sciagurato protagonista della vignetta: se questo disegno fosse stato disegnato con i volti di Boldrini o Luxuria, la reazione dell’opinione pubblica e degli stakeholders politici sarebbe stata accondiscendente oppure avrebbero chiesto la rimozione e la condanna in sede di giudizio per l’autore della vignetta?
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Banche, Garante: necessarie verifiche puntuali prima di comunicare i dati dei clienti

Le banche devono effettuare verifiche puntuali prima di comunicare i dati dei propri clienti ad altre persone, anche perché soggetti in precedenza autorizzati a conoscerli, nel tempo potrebbero aver perso questa facoltà. Lo ha affermato il Garante per la privacy, definendo il procedimento avviato a seguito del reclamo di una ragazza all’epoca dei fatti già maggiorenne, che contestava a una banca la comunicazione dei dati del proprio conto corrente a suo padre. Tali informazioni erano state poi prodotte in un giudizio pendente dinanzi al Tribunale.
Rispondendo alla richiesta di informazioni del Garante l’istituto di credito confermava quanto denunciato, ma a giustificazione dell’accaduto invocava la buona fede del proprio dipendente. Secondo la banca, infatti, l’operatore aveva consegnato al padre della reclamante copia della movimentazione del conto corrente della figlia perché in precedenza egli era autorizzato ad operare sul rapporto bancario, in quanto esercente la potestà genitoriale fino al raggiungimento della maggiore età della ragazza. Inoltre la conoscenza personale del padre, un ex dipendente della banca, aveva indotto l’impiegato a ritenere il genitore ancora autorizzato ad accedere ai dati contabili della figlia, senza effettuare alcuna verifica.
Giustificazioni insufficienti per l’Autorità, che ha dichiarato fondato il reclamo e ritenuto illecito il comportamento tenuto dalla banca tramite un proprio dipendente, il quale ha effettuato un accesso ai dati bancari della reclamante e li ha comunicati ad un terzo non autorizzato, in violazione della normativa sulla protezione dei dati personali. Inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dalla banca, l’Autorità ha ritenuto non applicabile al caso l’esimente della buona fede. In base al costante orientamento della giurisprudenza, infatti, l’errore rileva quale causa di esclusione della responsabilità solo quando è inevitabile, ossia in presenza di circostanze tali da indurre l’autore della violazione al convincimento della liceità del suo agire o se comunque abbia fatto il possibile per osservare la legge. Circostanze che, appunto, non sono state riscontrate nel caso in esame.
Il Garante ha quindi applicato alla banca una sanzione amministrativa di 100mila euro, anche tenuto conto che l’istituto – già in passato destinatario di un provvedimento analogo – non ha dimostrato, nel rispetto del principio di responsabilizzazione (accountability), di aver adottato o solo avviato un’adeguata riflessione sulle istruzioni fornite al personale riguardo alle richieste di accesso ai dati bancari, limitandosi a richiamare le attività formative genericamente erogate.
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Bitcoin a 250.000 dollari? Sicuramente non oggi e nemmeno domani
Tempo di lettura: 2 minuti. Le cripto non solo non crescono, ma c’è timore di altri crolli ed è sempre più chiaro il loro rapporto che li lega agli indizi azionari tecnologici

Il Bitcoin (BTC) è stato scambiato a circa 20.800 dollari, riducendo alcuni dei suoi guadagni della scorsa settimana.
La più grande criptovaluta per capitalizzazione di mercato oscilla al di sopra del livello chiave di 20.000 dollari, ma gli analisti non sono ottimisti sulle prospettive di un rally duraturo.
Simon Peters, analista cripto di EToro, ha affermato che le criptovalute hanno sofferto dello stesso mix tossico di scarsi guadagni aziendali, inflazione e rialzi dei tassi delle banche centrali che hanno danneggiato le azioni e altri asset quest’anno. I prezzi delle criptovalute sono sempre più correlati agli indici azionari, in particolare a quelli con una forte componente tecnologica. Craig Erlam, analista senior di mercato di Oanda, ha affermato che i rally del bitcoin riflettono un sentimento complessivamente negativo nei confronti degli asset più rischiosi.
Tuttavia, il panico per i problemi del prestatore di criptovalute Celsius Network e per l’insolvenza dell’hedge fund Three Arrows Capital sembra essersi attenuato.
Greenberg ha dichiarato di “osservare la SMA (media mobile semplice) a 200 settimane, a 22.650 dollari, come prezzo chiave da riconquistare e mantenere per vedere un ritorno a range di trading più elevati nel settore delle criptovalute”.
La maggior parte delle altre criptovalute è scivolata lunedì. Ether (ETH), la seconda criptovaluta per importanza, è stata scambiata di recente a poco meno di 1.200 dollari, con un calo del 2,3% nelle ultime 24 ore.
Il token MATIC di Polygon, uno dei maggiori rendimenti della scorsa settimana, ha guidato i ribassi tra le altcoin, con un calo del 9,8%.
Nei mercati tradizionali, il timore di una recessione ha frenato l’ottimismo che ha alimentato il rimbalzo della scorsa settimana: il sentimento ribassista degli investitori è aumentato di 11,4 punti percentuali, raggiungendo il 58,3%, mentre quello rialzista è sceso al 19,4%, secondo il sondaggio AAII sull’ottimismo degli investitori a breve termine, citato dalla società di ricerche di mercato Macro Hive in una nota.
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