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Sicurezza Informatica

Pegasus: è un’arma dell’FBI. NSO Group l’ha venduto agli americani

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Un rapporto condiviso dal New York Times afferma che l’FBI ha acquistato Pegasus per raccogliere dati da dispositivi mobili. Sebbene l’FBI si sia difesa affermando che si tratta di operazioni regolari e non di spionaggio, il tribunale ha ordinato all’FBI di produrre tutti i documenti pertinenti per studiare in futuro il coinvolgimento dell’agenzia.

L’FBI acquista Pegasus per la raccolta di dati

Pegasus, software spia che ha fatto ampiamente parlare di sé negli ultimi due anni, si è ripresentato con collegamenti all’FBI statunitense. All’inizio di quest’anno, il New York Times ha riportato che l’FBI 2018 ha acquistato lo strumento Pegasus dal gruppo NSO, con l’autorizzazione del governo israeliano.

Trattandosi di uno strumento sensibile, il governo israeliano ha imposto delle restrizioni a NSO Group per quanto riguarda la distribuzione del suo spyware. Qualsiasi vendita al governo straniero deve avvenire previa approvazione del governo israeliano.

E in una lettera di richiesta datata dicembre 2018, in cui l’FBI ha fatto al governo israeliano ha detto che voleva Pegasus per la raccolta di dati da dispositivi mobili per la prevenzione e l’investigazione di crimini e terrorismo, nel rispetto della privacy e delle leggi sulla sicurezza nazionale“.

L’FBI ha pagato 5 milioni di dollari per questo strumento e ha detto che serve per aiutare le indagini in corso. Poiché si trattava di una violazione della privacy, il New York Times ha fatto causa all’FBI in base al Freedom of Information Act. L’FBI ha dichiarato alla corte che l’acquisto è stato fatto principalmente per testare e valutare lo strumento e per sapere come lo usano gli avversari.

In un’audizione al Congresso a marzo, Christopher A. Wray, direttore dell’FBI, ha dichiarato di aver acquistato questo strumento con una “licenza limitata” e “come parte delle nostre responsabilità di routine (dell’FBI) per valutare le tecnologie che sono là fuori, non solo dal punto di vista della possibilità di usarle un giorno legalmente, ma anche, cosa più importante, quali sono i problemi di sicurezza sollevati da quei prodotti“.

Il tribunale ha ora chiesto all’FBI di produrre tutti i documenti relativi a questo acquisto e al suo utilizzo, con una scadenza fissata al 31 agosto. Finora, gli avvocati dell’FBI hanno dichiarato di aver individuato più di 400 pagine di documenti da presentare alla corte.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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