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Pegasus: missione parlamentari europei a Cipro

Tempo di lettura: 2 minuti. L’Europa vuole fare luce sui 50.000 casi di spionaggio avvenuti sul suo territorio ai danni di giornalisti, attivisti e politici.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Una commissione d’inchiesta dell’UE si recherà a Cipro per una missione d’indagine volta a stabilire un collegamento con il software di spionaggio israeliano Pegasus, utilizzato in tutto il continente in uno scandalo di sorveglianza che ha fatto scalpore.

Si stima che oltre 50.000 numeri di telefono, soprattutto di giornalisti, attivisti e politici, siano stati monitorati attraverso il software.

Secondo il quotidiano francese Le Monde, tra i numeri di telefono presi di mira ci sono quelli del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e del Presidente francese Emmanuel Macron, che hanno preso parte all’indagine.

In Grecia, il software spia è stato utilizzato per monitorare i leader dei partiti di opposizione e i giornalisti.

Secondo quanto riportato, il Parlamento europeo ha puntato gli occhi su Cipro e sulla Grecia a causa di presunte connessioni tra la sorveglianza di giornalisti e politici greci.

Il giornalista greco Thanasis Koukakis e l’eurodeputato greco socialista e presidente del KINAL-PASOK Nikos Androulakis sono stati presi di mira dallo spyware con collegamenti a una società attiva a Cipro.

Due funzionari di Atene si sono dimessi in seguito alle rivelazioni che i servizi segreti del Paese hanno messo sotto controllo i telefoni di un politico dell’opposizione e di un giornalista, presumibilmente utilizzando un software spia noto come Pegasus.

Pegasus è legato al famigerato caso del furgone-spia di Cipro, che AKEL aveva denunciato nel 2019.

Ad agosto, l’eurodeputato di AKEL George Georgiou ha invitato il Parlamento europeo a mettere Cipro sotto la lente e ha chiesto un’indagine in loco sullo scandalo delle intercettazioni che imperversa in Grecia.

Georgiou ritiene che vi sia un possibile legame tra la vicenda del “furgone spia” e la Grecia.

La società che ha creato il software di sorveglianza in Grecia è stata fondata dall’ex spia israeliana Tal Dilian, il principale imputato nel caso del furgone nero di Cipro.

Guidata dall’ex agente dei servizi segreti israeliani, WiSpear, un’azienda specializzata nella fornitura di soluzioni di intercettazione e sicurezza WiFi end-to-end, sarebbe stata la proprietaria del furgone nero.

L’anno scorso, l’autorità di controllo per la protezione dei dati ha imposto a WiSpear una multa amministrativa di 925.000 euro per violazione del GDPR.

Il Commissario per la protezione dei dati personali ha dichiarato che il furgone di WiSpear ha raccolto gli indirizzi Media Access Control (MAC) e International Mobile Subscriber Identity (IMSI) di più dispositivi.

Nel 2019, la polizia cipriota ha avviato un’indagine sull’importazione di apparecchiature meteorologiche che in seguito sono emerse come spyware utilizzato per intercettare informazioni e violazioni di dati personali sensibili.

Un furgone-spia all’avanguardia in grado di violare qualsiasi telefono cellulare è stato sequestrato a Larnaca dalla polizia durante un’indagine.

Le accuse contro Dilian e altri due imputati sono state ritirate. La vicenda del “furgone-spia” è stata oggetto di problemi legali. La missione d’inchiesta si svolgerà probabilmente all’inizio di novembre.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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