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Pelosi accolta con un attacco DDOS a Taiwan

Tempo di lettura: 2 minuti. Una coincidenza? Secondo molti esperti si tratta di un attacco coordinato

Tempo di lettura: 2 minuti.

Secondo quanto riportato, il sito web dell’Ufficio presidenziale di Taiwan è stato colpito da un “attacco DDoS d’oltreoceano“, con un traffico 200 volte superiore al normale che ha messo offline il sito per 20 minuti.

L’attacco si è verificato poche ore prima della prevista visita a Taiwan della Presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi, la prima di un funzionario eletto degli Stati Uniti in 25 anni. L’attacco DDoS si è verificato alle 17:15 ora solare di Taipei (10:15 BST), secondo i rapporti locali.

Un portavoce dell’Ufficio presidenziale di Taiwan ha dichiarato che sta rafforzando il monitoraggio per garantire la sicurezza e il funzionamento stabile delle infrastrutture chiave a seguito dell’attacco.

Di fronte alle continue operazioni informative composte da forze straniere, le agenzie governative continueranno a rafforzare il monitoraggio per mantenere la sicurezza nazionale delle informazioni e delle comunicazioni e il funzionamento stabile delle infrastrutture chiave“, ha dichiarato Zhang Dunhan.

Non ci sono state notizie di gruppi che abbiano rivendicato la responsabilità dell’attacco. Un ricercatore del SANS Technology Institute ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che probabilmente l’attacco è stato perpetrato da hacktivisti cinesi e non dal governo del Paese.

Secondo Johannes Ullrich, l’attacco è stato lanciato da macchine con indirizzi IP provenienti dall’Internet commerciale cinese e non corrisponde ai metodi abituali degli hacker governativi cinesi.

La visita della Pelosi ha scatenato l’indignazione del governo e degli utenti dei social media cinesi. Prima dell’inizio del suo tour, il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito gli Stati Uniti di “non giocare con il fuoco” e gli ambasciatori hanno minacciato “gravi conseguenze“. Nel frattempo, la maggior parte dei trending topic su Weibo, il servizio cinese simile a Twitter, riguardavano la Pelosi e la sua visita a Taiwan.

Secondo quanto riportato, molti utenti si sono arrabbiati per la “provocazione” e per la possibilità che porti a una guerra tra Cina e Stati Uniti su Taiwan.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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