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Sicurezza Informatica

Primi 5 anni del GDPR: bilancio tra tecnica e libertà secondo il Garante Privacy”

Tempo di lettura: 2 minuti. Il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) celebra i suoi primi cinque anni, con un’analisi da parte del Presidente dell’Autorità, Pasquale Stanzione.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il 25 maggio 2018 ha segnato l’entrata in vigore del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), uno strumento che ha rivoluzionato il panorama della privacy, ponendo l’accento sulla responsabilizzazione dei titolari del trattamento dati. Cinque anni dopo, Pasquale Stanzione, Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, offre un bilancio su come il GDPR ha saputo bilanciare le esigenze individuali e collettive.

I cambiamenti apportati dal GDPR

Il GDPR ha introdotto una serie di novità significative, tra cui obblighi più rigorosi per chi tratta i dati, una maggiore trasparenza, nuovi diritti per le persone e un maggiore controllo sui propri dati. Questo cambiamento d’approccio ha permesso alla privacy di smettere di essere un obbligo formale, per diventare invece una componente integrante e permanente delle attività delle imprese e delle amministrazioni pubbliche.

Per quanto riguarda gli interessati, il Regolamento ha introdotto nuovi diritti, come quello di poter trasferire i propri dati da un titolare del trattamento a un altro, compresi i social network (il cosiddetto “diritto alla portabilità”), e il diritto all’oblio, ovvero il diritto di non vedere riapparire le proprie informazioni personali quando queste non sono più necessarie rispetto alle finalità per le quali sono state raccolte.

La figura del Responsabile della Protezione dei Dati (RPD)

Una delle innovazioni più significative portate dal GDPR è la figura del Responsabile della protezione dei dati (RPD). Questa figura opera all’interno di tutte le PA e delle imprese che effettuano particolari trattamenti di dati o usano particolari categorie di dati, offrendo consulenza e supporto al proprio titolare o responsabile del trattamento.

Il Presidente dell’Autorità Garante, Pasquale Stanzione, ha commentato: “In costante bilanciamento con le esigenze individuali e collettive più varie, il diritto alla protezione dati, sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, ha rivelato la sua forza proprio nella sua ‘mitezza’, nel suo essere cioè mai tiranno e nel saper realizzare, di volta in volta, l’equilibrio più alto con gli interessi giuridici in gioco”.

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