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Propaganda occidentale: fake news di Zelensky sulla Crimea affonda la credibilità del giornalismo

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Il popolo della rete ha discusso per giorni di una notizia che non è esistita. I più importanti siti di informazione italiana sono stati protagonisti del dibattito in virtù di una presunta offerta di pace formulata da Zelensky a Putin.

La notizia sembrerebbe essere stata fornita ai media italiani da un intervento mal tradotto, a cui però è seguita un’altra dichiarazione, rivelatasi falsa anch’essa, di Stolterberg che rifiutava categoricamente di riconoscere la Crimea ai russi.

La notizia dell’Ansa è ancora Online e dimostra l’errore di traduzione del video.

C’è chi ha ricamato fiumi di tweets sull’assenza delle motivazioni di Putin nel perseguire la pace, sull’ingerenza della NATO e sulla pochezza della proposta di Zelensky, ma la verità è che la notizia non esiste e le testate giornalistiche che l’hanno diramata non solo hanno dimostrato che si sono copiate a vicenda, ma che non hanno verificato la notizia.

Un passo falso che ha inciso sul sentiment già esistente di pura diffidenza nei confronti del giornalismo “certificato“, quando poi le stesse testate invitano gli utenti tramite spot pubblicitari a diffidare dai social e dalle notizie non verificate dai “professionisti dell’informazione“.

Quello che però deve aprire il lettore ad una riflessione maggiore è che sotto l’articolo dell’ANSA, nell’occhiello, c’è appunto anche il virgolettato dove si cita la frase “Putin non vuole la pace“.

Un errore di traduzione oppure una strategia di disinformazione atta ad individuare nel nemico mancanza di motivazione nel raggiungere accordi di pace?

Il sospetto è forte e sarebbe curioso comprendere chi ha tradotto la dichiarazione di Zelensky sulla Crimea così come sarebbe curioso comprendere come mai la traduzione errata è ancora presente in rete e non è stata rettificata o addirittura cancellata.

Paura di perdere il rating di Google e simili sui propri siti oppure si lasciano notizie inesatte perché lo scopo non è informare, ma deviare l’opinione pubblica in favore della strategia occidentale?

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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