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Provocazione dagli USA: ban di TikTok danneggia Partito Repubblicano per anni

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il senatore repubblicano Rand Paul mette in guardia contro un possibile divieto di TikTok, sottolineando i rischi politici per il suo partito

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Il senatore repubblicano Rand Paul del Kentucky si oppone all’idea di bandire TikTok, contraddicendo gran parte del suo stesso partito e sottolineando le possibili ripercussioni politiche.

Il divieto di TikTok come strategia perdente

Nel suo editoriale per il Louisville Courier Journal, Rand Paul sostiene che un divieto su TikTok sarebbe una politica sbagliata e avrebbe conseguenze politiche negative. Secondo l’opinione del senatore, tale divieto rappresenterebbe “una strategia nazionale per perdere permanentemente le elezioni per una generazione” per il Partito Repubblicano. Attualmente, TikTok conta 150 milioni di utenti attivi al mese negli Stati Uniti.

Libertà di espressione e confronto con la Cina

Paul, noto liberale, mette in parallelo l’idea di bandire l’app con il presunto “cancellare e censurare” i conservatori sui social media, affermando che gli Stati Uniti starebbero emulando il sistema autoritario cinese, dove anche TikTok è vietato. Il senatore sottolinea che prima di bandire TikTok, i censori dovrebbero considerare che il governo cinese proibisce già l’app.

Dibattito politico e futuro di TikTok

Nelle ultime settimane, le richieste di divieto di TikTok a causa delle preoccupazioni sulla sorveglianza del governo cinese sono aumentate a Washington. Alcuni membri del Congresso hanno presentato proposte di legge per bandire l’app, e il CEO di TikTok, Shou Zi Chew, è stato sottoposto a un duro interrogatorio da parte di repubblicani e democratici durante un’audizione alla Camera. Tuttavia, alcune figure politiche, sia democratiche che repubblicane, hanno espresso scetticismo riguardo al divieto.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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