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Rimossi 52 malware dal Play Store. Ecco la lista delle app da cancellare subito

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il file malevolo più gettonato è Joker

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Per quanto abbia un gran numero di dipendenti, Google non può impedire a tutte le app dannose di entrare di nascosto in Google Play. Ecco perché i ricercatori di sicurezza sono una risorsa estremamente preziosa. All’inizio di questa settimana, ad esempio, la società di sicurezza cloud Zscaler ha rivelato che Google ha recentemente bandito dallo store ben 52 app Android infestate da malware.

Google bandisce le app Android infestate da malware

In un recente post sul blog, Zscaler ha spiegato che il suo team ThreatLabz ha trovato negli ultimi mesi applicazioni in Google Play infettate da tre diverse famiglie di malware. Le famiglie di malware erano Joker, Facestealer e Coper, di cui abbiamo già parlato in passato.

Il team ha immediatamente informato Google delle applicazioni e l’azienda ha rimosso ciascuna di esse dal Play Store. Ma ciò è avvenuto solo dopo che centinaia di migliaia di utenti Android avevano scaricato le applicazioni sui loro telefoni e tablet.

Delle 52 app, 50 contenevano l’importante malware Joker. Come osserva Zscaler, il malware è così persistente perché gli aggressori modificano le sue firme di tracciamento. Aggiornando il codice, i metodi di esecuzione e le tecniche di recupero del payload, gli aggressori sono in grado di eludere la sicurezza di Google. Questo nonostante Joker sia una delle famiglie di malware più conosciute.

Se volete vedere l’elenco completo delle app infettate da Joker, consultate il post di Zscaler. Se avete una di queste app sul vostro telefono, eliminatele immediatamente.

Se avete scaricato queste 20 app su Google Play, siete infetti dello spyware Joker

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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