Categorie
Sicurezza Informatica

Sorveglianza proibita di 3.4 milioni di americani dall’intelligence:”cerchiamo hacker”

Tempo di lettura: 3 minuti.

Quasi 3,4 americani sono stati sottoposti a sorveglianza segreta l’anno scorso dal Federal Bureau of Investigation (FBI), l’agenzia di intelligence interna del paese, l’ufficio del capo delle spie USA ha rivelato in un rapporto ufficiale.

Le “interrogazioni” sono state fatte tra dicembre 2020 e novembre 2021 dagli agenti dell’FBI mentre cercavano segni di minacce e terroristi all’interno dei dati elettronici legalmente raccolti sotto il Foreign Intelligence Surveillance Act, così ha sostenuto un rapporto annuale sulla trasparenza rilasciato dall’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale (ODNI).

Secondo il rapporto, l’FBI ha cercato e-mail, testi e altre comunicazioni elettroniche in “meno di 3.394.053” residenti negli Stati Uniti senza un mandato, giustificando la mossa perchè stava cercando hacker stranieri.

Questo mentre l’FBI aveva fatto meno di 1,3 milioni di tali interrogazioni durante lo stesso periodo dell’anno precedente, il rapporto ODNI ha osservato, segnando un’impennata di quasi tre volte.

I gruppi per i diritti con sede negli Stati Uniti, tuttavia, hanno criticato la grande impennata nella sorveglianza dell’FBI sugli americani come una “enorme” invasione della privacy.

L’American Civil Liberties Union (ACLU) ha reagito al rapporto ODNI censurando lo sforzo di spionaggio come un’invasione della privacy “su scala enorme“.

Il rapporto di oggi fa luce sulla portata di queste incostituzionali ‘ricerche backdoor’ e sottolinea l’urgenza del problema“, ha detto Ashley Gorski, avvocato senior dell’ACLU, in una dichiarazione. “E’ ora che il Congresso intervenga per proteggere i diritti del quarto emendamento degli americani“.

Il documento ODNI ha ulteriormente insistito che i dati elettronici sono stati raccolti legalmente sotto la sezione 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA), dicendo che l’impennata dei casi di spionaggio era dovuta a “un certo numero di query di grandi dimensioni relative ai tentativi di compromettere le infrastrutture critiche degli Stati Uniti da parte di attori informatici stranieri“, nella prima metà del 2021, che “comprendeva circa 1,9 milioni di termini di query relative a potenziali vittime – tra cui persone statunitensi“.

Questo rappresenta la “stragrande maggioranza dell’aumento delle interrogazioni di persone statunitensi condotte dall’FBI rispetto all’anno precedente“, ha proseguito il rapporto.

Secondo il rapporto Bloomberg, tuttavia, il numero esatto di residenti statunitensi che potenzialmente hanno avuto le loro informazioni esaminate non è noto perché non c’è un modo preciso per misurare i dati.

Lo sviluppo è arrivato mesi dopo che due senatori statunitensi hanno sollevato preoccupazioni sullo spionaggio di americani ignari da parte della Central Intelligence Agency (CIA).

I senatori democratici Ron Wyden e Martin Heinrich hanno affermato a febbraio che la CIA ha condotto “segretamente” una sorveglianza senza mandato attraverso un programma appena rivelato.

La raccolta di dati da parte del governo è stata oggetto di molte controversie negli Stati Uniti.

Come se la NSA, l’FBI e il DHS che spiano i cittadini americani non fossero sufficientemente scandalosi, la CIA, che si suppone operi al di fuori del paese, si è ora unita al gruppo e sta spiando anche i cittadini americani.

Ufficialmente, le principali agenzie di spionaggio degli Stati Uniti – la CIA e la National Security Agency (NSA) – hanno una missione di sorveglianza estera e lo spionaggio interno è vietato dallo statuto della CIA del 1947.

Nel 2013, tuttavia, un programma di raccolta di dati utilizzando una vasta sorveglianza su internet e telefono da parte dell’intelligence americana è stato rivelato al pubblico da Edward Snowden, un appaltatore della NSA diventato whistle-blower.

Un’analisi del Washington Post sulla fuga di notizie di Snowden ha scoperto che quasi il 90% delle persone monitorate dalle agenzie di spionaggio statunitensi erano normali americani “catturati in una rete che la National Security Agency aveva gettato per qualcun altro“.

Gli alti funzionari avevano fino ad allora negato e persino mentito sotto giuramento al Congresso che stavano consapevolmente raccogliendo tali dati.

Il programma, noto come Prism, è stato poi dichiarato illegale da un tribunale statunitense.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version