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Spyware NSO di nuovo all’attacco degli iPhone, afferma uno studio

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il Citizen Lab dell’Università di Toronto rivela che lo spyware dell’azienda israeliana NSO ha violato gli iPhone di difensori dei diritti umani messicani.

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Il gruppo di ricerca Citizen Lab ha scoperto che lo spyware Pegasus dell’israeliana NSO Group è stato utilizzato per lanciare almeno tre attacchi “zero-click” sugli iPhone di membri della società civile nel 2022.

Attacchi “zero-click” e vulnerabilità degli iPhone

Gli attacchi “zero-click” compromettono i dispositivi senza alcuna azione da parte dell’utente, permettendo di monitorare messaggi, chat, telefonate, contatti ed e-mail. Il Citizen Lab ha rilevato che gli attacchi identificati hanno preso di mira telefoni con sistemi operativi iOS 15 e iOS 16. Dopo aver condiviso le scoperte con Apple, l’azienda ha apportato miglioramenti di sicurezza per correggere le vulnerabilità sfruttate dallo spyware.

NSO Group e il controverso spyware Pegasus

NSO Group è un’azienda israeliana di cybersorveglianza regolamentata dal Ministero della Difesa di Israele. Il Citizen Lab dell’Università di Toronto ha studiato a fondo il software spia Pegasus. Nonostante le ripetute negazioni di illeciti da parte dei funzionari di NSO, il software è stato oggetto di numerosi scandali per l’uso improprio da parte di governi in tutto il mondo.

Violazioni dei diritti umani e attivisti messicani colpiti

Il Citizen Lab ha scoperto gli exploit “zero-click” in collaborazione con l’organizzazione messicana per la difesa dei diritti digitali Red en Defensa de los Derechos Digitales (RD3), esaminando i telefoni di attivisti messicani per i diritti umani. Gli attacchi sembrano essere stati effettuati per infiltrarsi e indebolire l’impatto del lavoro di Centro PRODH, un’organizzazione messicana di assistenza legale e diritti umani che indagava sul rapimento di massa di decine di studenti in Messico nel 2015.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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