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Sicurezza Informatica

Telecamere violate dagli hacker iraniani: Israele nello scandalo

Tempo di lettura: 2 minuti. Un gruppo iraniano ha controllato decine di telecamere a circuito chiuso per un lungo periodo, caricando video di fabbriche di armi e di attentati terroristici a Gerusalemme.

Tempo di lettura: 2 minuti.

L’establishment della sicurezza era a conoscenza da un anno del fatto che un gruppo di hacker iraniani aveva preso il controllo di decine di telecamere di sicurezza israeliane, ma non ha fatto nulla per fermarlo, dato che il gruppo ha pubblicato diversi video da tutto Israele, tra cui filmati di una fabbrica di armi l’anno scorso e di un attacco terroristico a Gerusalemme il mese scorso. In un’anteprima di un rapporto investigativo completo che andrà in onda martedì, l’emittente pubblica Kan ha affermato che i funzionari non hanno preso provvedimenti per mettere in sicurezza le telecamere, nonostante fossero a conoscenza delle attività del gruppo, noto come Moses Staff. Nel servizio di lunedì non sono state citate le fonti.

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Un anno fa, il gruppo ha pubblicato sul suo canale Telegram filmati dei dintorni della fabbrica israeliana Rafael di Haifa, fornitrice di materiale per la difesa, oltre a filmati provenienti da telecamere di Gerusalemme e Tel Aviv. Secondo Kan, gli hacker sono stati in grado di controllare le telecamere con pan, tilt e zoom per un lungo periodo. Non è chiaro se nel frattempo le telecamere siano state protette contro gli hacker. I funzionari della sicurezza hanno dichiarato a Kan che i video caricati da Moses Staff sono stati registrati da telecamere civili non collegate ad alcuna rete di sicurezza.

Kan ha detto che il rapporto completo esplorerà gli sforzi degli hacker per monitorare gli alti funzionari israeliani e fare luce su chi sta dietro a Moses Staff. Lo stesso gruppo di hacker ha rivendicato la responsabilità, a giugno, di un cyberattacco che ha fatto scattare le sirene dei razzi in alcune aree di Gerusalemme e della città meridionale di Eilat. L’anno scorso Moses Staff ha dichiarato di aver fatto trapelare informazioni sensibili sui soldati, che sembravano essere informazioni pubblicamente disponibili su LinkedIn, e immagini aeree di Israele, ottenute attraverso un sito commerciale. In un’altra affermazione priva di fondamento, il gruppo ha sostenuto di aver fatto precipitare un pallone di osservazione dell’esercito nella Striscia di Gaza a giugno. L’esercito ha dichiarato che il pallone non era legato correttamente.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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