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Sicurezza Informatica

Telegram contro la legge brasiliana sulle fake news: “Attacco alla democrazia”

Tempo di lettura: < 1 minuto. L’app di messaggistica critica la legge brasiliana che mira a combattere la disinformazione online.

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L’app di messaggistica Telegram ha denunciato che “la democrazia è sotto attacco in Brasile” in relazione a un disegno di legge volto a contrastare la disinformazione online, sollevando preoccupazioni sulla libertà di espressione.

La posizione di Telegram sul disegno di legge brasiliano

Telegram sostiene che il disegno di legge 2630, che è passato al Senato e attende il voto alla Camera dei Deputati, potrebbe “porre fine alla libertà di parola” e dare al governo poteri di censura senza previa supervisione giudiziaria. L’azienda definisce il disegno di legge “uno dei più pericolosi mai considerati in Brasile”.

Le critiche del governo brasiliano a Google

La dichiarazione di Telegram arriva una settimana dopo che il governo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha accusato Google di “propaganda ingannevole e abusiva” contro il disegno di legge. Il gigante tecnologico statunitense aveva mostrato un messaggio sulla sua homepage brasiliana, mettendo in guardia sul fatto che la legislazione potrebbe “peggiorare la vostra Internet”.

Problemi legali per Telegram in Brasile

Telegram ha affrontato anche problemi legali nel paese sudamericano. Il mese scorso, un tribunale ha stabilito di sospendere l’app per aver rifiutato di fornire alle autorità i dati richiesti su gruppi neonazisti che, si sostiene, alimentano la violenza scolastica attraverso la piattaforma. La sentenza è stata poi annullata in appello due giorni dopo.

Il controverso disegno di legge sulle fake news in Brasile

Il disegno di legge brasiliano, introdotto tre anni fa, è stato soprannominato “fake news bill” dai media e “censorship bill” dagli oppositori. È diventato particolarmente noto dopo gli scontri dei sostenitori di Bolsonaro a Brasilia l’8 gennaio, quando, secondo le accuse, sarebbero stati incitati da disinformazione sui social media a sostenere che la sconfitta elettorale del loro candidato nel 2022 fosse fraudolenta.

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