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“TikTok mente sulla sorveglianza dei dati”. Ex dipendente testimonia al Congresso USA

Tempo di lettura: < 1 minuto. Continua la saga del ban dalla piattaforma

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Un ex dipendente di TikTok ha testimoniato davanti al Congresso che l’app sta mentendo sulla sorveglianza cinese. L’uomo, che ha lavorato nella divisione Trust and Safety dell’azienda, ha detto che i piani per proteggere i dati degli utenti statunitensi sono profondamente difettosi, e che ciò potrebbe esporre i dati degli utenti statunitensi alle aziende cinesi della sua società madre, ByteDance. Secondo l’ex dipendente, il “Project Texas” promosso da TikTok per garantire la sicurezza dei dati è insufficiente, e una protezione completa richiederebbe una “riprogettazione completa” di come TikTok è gestita. Le autorità degli Stati Uniti non hanno ancora presentato prove che il governo cinese abbia effettivamente acceduto ai dati di TikTok o al suo codice. Le dichiarazioni dell’ex dipendente potrebbero alimentare speculazioni sulla vulnerabilità dell’app, e la preoccupazione per TikTok è cresciuta in America, tanto da spingere il Senato a proporre un divieto dell’app.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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