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Toyota riparte dopo un giorno e un attacco malware a un fornitore

Tempo di lettura: 2 minuti.

Toyota prevede di riprendere la produzione in tutti i suoi 14 impianti a partire da oggi, dopo che sono stati inattivi per un giorno a causa di un attacco informatico su un fornitore nazionale.

Il fornitore, Kojima Industries Corp. ha detto martedì che aveva trovato un virus nel suo server. I dettagli erano sotto inchiesta, ha detto.

Le due aziende avevano elaborato modi alternativi per continuare la produzione anche se il problema del server non era ancora risolto, ha detto la portavoce di Toyota Motor Corp. Shiori Hashimoto.

Kojima fornisce a Toyota molti articoli tra cui aria condizionata, componenti del volante e altre parti per gli interni e gli esterni dei veicoli. La meccanica fisica della produzione non è stata colpita dal virus, secondo l’azienda, che come molti fornitori di parti ha sede nella città di Toyota nel Giappone centrale.

Il quotidiano economico giapponese Nikkei ha riferito martedì che il problema era un ransomware.

Kojima ha detto che “un messaggio minaccioso” è stato confermato sabato insieme a un virus in un file del computer. Non ha voluto dire se si trattasse di un ransomware. Anche la polizia della prefettura di Aichi stava indagando.

Il problema del server è stato parzialmente risolto entro domenica, ma l’azienda ha deciso che aveva bisogno di un giorno in più per far funzionare l’intero sistema informatico, secondo Kojima.

Toyota ha deciso lunedì di fermare tutte le 28 linee negli stabilimenti giapponesi di Toyota per tutto il martedì.

Hino Motors, un produttore di camion del gruppo Toyota, ha detto che anche due delle sue fabbriche in Giappone sono state colpite.

Daihatsu Motor Co, un’affiliata di Toyota che produce piccole auto, ha anche fermato la produzione nel suo stabilimento per lo stesso motivo. Se la produzione riprenderà mercoledì sarà deciso più tardi martedì, ha detto in una dichiarazione.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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