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Ucraina: SSU ha smantellato gang che ha rubato 30 milioni di account

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Il dipartimento informatico del Servizio di sicurezza ucraino (SSU) ha smantellato un gruppo di hacker che è dietro al furto di circa 30 milioni di persone. La banda metteva in vendita gli account rubati sul dark web e, secondo l’SSU, ha guadagnato quasi 14 milioni di UAH dalla vendita. La banda riceveva il denaro attraverso i sistemi di pagamento elettronico YuMoney, Qiwi e WebMoney, che sono vietati in Ucraina. I criminali informatici hanno raccolto credenziali e dati sensibili attraverso l’infezione di malware, concentrandosi sui sistemi in Ucraina e nell’Unione Europea.

I principali clienti della banda erano i propagandisti pro-Cremlino, che utilizzavano gli account compromessi in campagne di disinformazione volte a destabilizzare la competizione politica in Ucraina e in altri Paesi. “I loro “clienti all’ingrosso” erano propagandisti pro-Cremlino. Sono stati loro a utilizzare i dati di identificazione ricevuti di cittadini ucraini e stranieri per diffondere false “notizie” dal fronte e creare panico. L’obiettivo di tali manipolazioni era la destabilizzazione su larga scala dei Paesi”, si legge nel comunicato stampa della SSU. “È stato inoltre accertato che gli account hackerati venivano presumibilmente utilizzati per conto di persone comuni per diffondere disinformazione sulla situazione socio-politica in Ucraina e nell’UE”. Durante le perquisizioni, la polizia ha sequestrato dischi magnetici con dati personali di cittadini, apparecchiature informatiche, telefoni cellulari, schede SIM e unità flash con prove di attività illegali.

La banda della criminalità informatica ucraina ha rubato i conti

“Attualmente, all’organizzatore è stato notificato il sospetto ai sensi della Parte 1 dell’Art. 361-2 (vendita o distribuzione non autorizzata di informazioni ad accesso limitato, memorizzate in macchine elettroniche informatiche (computer), sistemi automatizzati, reti informatiche o su supporti di tali informazioni) del Codice penale dell’Ucraina”, conclude la SSU.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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