Categorie
Notizie

Uomo arrestato in Cina per aver utilizzato ChatGPT per diffondere notizie false

Tempo di lettura: < 1 minuto. La polizia cinese ha arrestato un uomo che avrebbe utilizzato il chatbot AI ChatGPT per creare e diffondere false informazioni online, in un caso che segna una prima nella nazione.

Tempo di lettura: < 1 minuto.

La polizia in Cina ha arrestato un uomo accusato di aver utilizzato ChatGPT per generare notizie false e diffonderle online. Secondo i media statali, si tratta del primo caso penale nel Paese legato al chatbot AI.

Il sospetto e l’uso di ChatGPT

In base a quanto dichiarato dalla polizia della provincia nord-occidentale del Gansu, il sospetto avrebbe utilizzato ChatGPT per generare un falso rapporto riguardante un incidente ferroviario, che poi avrebbe pubblicato online per profitto. L’articolo avrebbe ricevuto circa 15.000 visualizzazioni, come riferito dalla polizia nella dichiarazione di domenica.

La sensibilità del tema degli incidenti ferroviari in Cina

Gli incidenti ferroviari sono stati un argomento delicato in Cina dal 2011, quando le autorità hanno dovuto affrontare pressioni per spiegare il motivo per cui i media statali non avevano fornito aggiornamenti tempestivi su un incidente tra treni ad alta velocità nella città di Wenzhou, che aveva causato 40 vittime.

Nuove normative per contrastare le deepfake

L’arresto è avvenuto in seguito all’emanazione di nuove normative da parte della Cyberspace Administration cinese a gennaio per limitare l’uso delle deepfake. La legislazione vieta la creazione di contenuti deepfake su temi già proibiti dalle leggi esistenti sul fortemente censurato internet cinese e stabilisce procedure per la rimozione di contenuti considerati falsi o dannosi.

La risposta dei giganti dell’internet cinese ad OpenAI

Dall’inizio dell’anno, i colossi dell’internet cinese come Baidu e Alibaba hanno cercato di tenere il passo con OpenAI, lanciando le loro versioni del servizio ChatGPT. Baidu ha presentato “Wenxin Yiyan” o “ERNIE Bot” a marzo, mentre due mesi dopo, Alibaba ha lanciato “Tongyi Qianwen”, che si traduce approssimativamente in “cercare la verità facendo mille domande”.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version