Categorie
Notizie

Va nel dark web per comprare contenuti video illegali con criptovalute: arrestato

Tempo di lettura: 2 minuti.

Dopo essersi incuriosito alla pornografia infantile, Jerome Lee Qi Long si è rivolto al “dark web” e ha usato la criptovaluta Bitcoin per pagare immagini esplicite di bambini. Separatamente, aveva sul suo cellulare almeno 50 immagini che ritraevano abusi su minori, di cui almeno 10 ritraevano bambini che sembravano impegnati in qualche forma di attività sessuale. Martedì (29 novembre) il tribunale ha condannato il 23enne a 18 mesi di libertà vigilata. Tra le condizioni della libertà vigilata, il giovane dovrà rimanere in casa dalle 23 alle 6 del mattino, svolgere 100 ore di servizio alla comunità e partecipare a una revisione del tribunale nel maggio del prossimo anno davanti al giudice distrettuale Teoh Ai Lin. I suoi genitori hanno versato una cauzione di 5.000 dollari per garantire la sua buona condotta durante il periodo di libertà vigilata. Guardare il porno, diventare dipendenti: Gli esperti raccontano i casi che hanno visto e i rischi legati agli autori di reati sessuali Lee si è dichiarato colpevole di due accuse di possesso o accesso a materiale pedopornografico. La curiosità del giovane per la pornografia infantile è iniziata nel 2020, quando ha cercato di utilizzare il motore di ricerca Google sul suo computer portatile e sul suo cellulare per trovare questo materiale online. Non riuscendo a trovarlo, ha scaricato un browser che consente agli utenti di accedere al dark web. Il 7 ottobre 2020, intorno alle 17.15, Lee ha usato il suo computer portatile per entrare nel dark web e ha trovato un sito web che forniva contenuti pedopornografici. I documenti del tribunale dimostrano che la pagina iniziale del sito conteneva almeno quattro immagini che ritraevano una ragazza di età inferiore ai 16 anni con il petto scoperto. Gli utenti dovevano effettuare pagamenti in Bitcoin per ottenere l’accesso completo ai contenuti. Dopo aver effettuato il pagamento, Lee non è riuscito ad accedere al sito web, se non alla sua pagina iniziale. È stato arrestato il 1° dicembre dello scorso anno dopo che un agente investigativo ha condotto un’irruzione nella sua abitazione. Chiunque venga condannato per possesso o accesso a materiale pedopornografico può essere incarcerato fino a cinque anni e multato o condannato alla fustigazione.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version