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Wikileaks e Assange, dal carcere, consigliano BriarApp: classificato come spyware dagli store dei cellulari

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Il profilo Twitter di Wikileaks ha diffuso un invito ai suoi 5 milioni di follower di scaricare una app di messagistica per difendersi.

Secondo il primo tweet, Briar App è un software di messagistica che Assange avrebbe consigliato dal carcere agli attivisti ed alle popolazioni oppresse per comunicare in massima sicurezza. “Ognuno in Ucraina dovrebbe installarla, si legge nel tweet”. Quello che però non torna è il fatto che l’applicativo sia stato considerato malevolo, addirittura uno spyware, dagli store di Apple e secondo l’utente Max Uggeri c’è qualcosa che non torna e lo rimarca alla giornalista Stefania Maurizi, fonte autorevole italiana su tutto ciò che concerne Julian Assange.

https://twitter.com/MaxU_reloaded/status/1497563459499835393

Nei commenti si legge la risposta della giornalista che dichiara di aver “verificato personalmente con sua compagna: JA ha consigliato Briar come ultima spiaggia nel caso di collasso di internet“.

Nonostante la risposta ricevuta, l’utente esprime forte perplessità, ma almeno si dice soddisfatto di aver avuto conferma sulla veridicità del messaggio twittato da Wikileaks.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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