OSINT
ESCLUSIVA: Ecco chi da la caccia ai pedofili per conto di Anonymous

Chi mi conosce ed ha avuto l’opportunità di seguirmi sul mio canale YouTube, sa bene che sono molto attivo nelle ricerche sulla pedofilia online. Dirò di più, se avete modo di cercare quella parola immonda sul social video di Google è molto facile che tra le prime ricerche figurino proprio i miei video.
Oltre allo schifo a cui assisto ogni volta che navigo nel dark web, c’è un mondo meno sommerso che fa più paura e precisamente quello dei social network. Lì i pedofili non solo si scambiano video come avviene nella parte più oscura di internet, ma passano dalla teoria alla pratica cercando di instaurare un rapporto amoroso prima virtuale e poi fisico con i tanti minori che frequentano i social network.
Ed ecco che, girando un po’ sui social, ho avuto l’opportunità di intervistare una donna che aderisce al collettivo di Anonymous. Questa volta il canale non è italiano, ma straniero, e la signora in questione è molto attiva nel settore del contrasto della pedofilia online, prim’ancora che della pedopornografia. Come si riconoscono quelli che ogni giorno vanno a caccia di links sospetti che poi segnalano in perfetto anonimato alle Forze dell’Ordine? Semplicemente da un Hashtag, #opchildsafety, lanciato due anni fa sul social network Twitter, ma già presente nel corollario delle linee di hacktivismo che contraddistinguono Anonymous.

Se facciamo una breve analisi dei tweet in questi anni dal 20 settembre 2017, una vasta azione con un andamento quotidiano costante di ripetute segnalazioni di links dapprima ai social network, poi alle autorità da parte di persone che non possiamo definire hackers, ma semplicemente volontari muniti di conoscenze informatiche medio-avanzate che portano in gruppi sparsi nel globo a dare un contributo nel contrasto alla lotta della pedofilia.

Osservando la foto, notiamo che l’America del Nord è la parte più attiva nel contrasto alla pedofilia online, seguita dal CentroAmerica e la Gran Bretagna. Molto attive come zone quella europea insieme al sud-est Asiatico con punte che provengono dal Giappone.

Tramite la mia analisi, sono riuscito ad individuare gli utenti più attivi con questo hashtag ed ho trovato FiFi DH. Una donna, Anonymiss così si definisce, perché ci tiene a precisare di essere una quota rosa di Anonymous. Il profilo Twitter parla chiaro e anche molto, video che ricalcano in pieno la lotta alla pedofilia online dove dedica anima ed ore a svelare links di potenziali pedofili o di soggetti implicati nel traffico di materiale pedopornografico, che svolgono alla luce del sole. Twitter non fa nulla, precisiamo questo aspetto a scopo di denuncia. Ha un link attivo per le segnalazioni sul caso, ma non ci pensa proprio ad attuare una scure sul fenomeno dilagante di profili che mostrano contenuti di minori impegnati in atti sessuali. Ovviamente ho saputo anche qualche informazione personale da FiFi, ma non la svelerò per due motivi, A non è stata per niente misteriosa con la scusa di essere una Anonymiss, B non penso sia rilevante ai fini della nostra intervista dove si vuole approfondire un aspetto credo più interessante della vicenda: perché una donna fa parte di Anonymous e spende molte ore del suo tempo nella lotta alla pedofilia online? E in cosa consiste la sua attività?
Iniziamo la nostra conversazione con alcuni dettagli circa la sua affiliazione:
Prima di tutto sono una attivista, sono in Anonymous dal 2008 e sono impegnata nel contrasto della pedofilia online dal 2011.
Svolgi azioni anche nel dark web dove esiste una grande percentuale di siti pedo?
No, onestamente non faccio parte degli esperti di informatica che navigano nel dark web, nonostante qualcuno l’ho trovato nel corso della mia attività, preferisco cercare links che poi giro in anonimato all’Autorità. So come si usa un pc, ma ho studiato altro nella vita, non sono informatica. Trovo molti links sui social networks, anche Google a volte, io sono 1ЭЭ7РэdоНцитэяs e da un bel po’ ho la mia squadra e continuo in autonomia l’operazione #opchildsafety.
Quanto tempo impiega la tua attività di ricerca? Quali sono le nazioni dove trovi più casi?
Ogni giorno dedico molto tempo a questa attività, ma ogni tanto prendo pause per uscire fuori da questa visione costante di contenuti disturbanti. Non so dirti se esiste una nazione più propensa alla pedofilia di altre, perché purtroppo il fenomeno è ovunque.
Consideri i pedofili malati, pervertiti o criminali? Pensi che la castrazione chimica sia un ottimo deterrente al fenomeno?
Dal mio punto di vista, i pedofili sono sia pervertiti sia criminali e considero la castrazione chimica l’unico strumento efficace che li esclude dal compiere reati nei confronti dei minori.
Quali sono i luoghi virtuali dove risulta più facile trovare contenuti pedo e quale rapporto hai con la Pubblica Autorità?
Il dark web sicuramente, ma anche Facebook non scherza, visto che ci troviamo dinanzi a gruppi chiusi dove gira di tutto. Le Autorità sanno cosa faccio nonostante comunque le mie segnalazioni avvengano in anonimato. Su Twitter esistono molti accounts che hanno canali privati dove inviano di tutto e di più e non sempre in forma gratuita. C’è un giro di vendite illegali mostruoso anche lì. Molti pedofili condividono le loro esperienze anche su CuriousCat.
I social media non solo sono luoghi dove trovare contenuti del genere, ma sono anche piazze virtuali dove i pedofili possono contattare i minori. Quali sono le linee guida di Anonymous per i genitori?
Facciamo sempre campagne di prevenzione dove invitiamo a non pubblicare le foto dei nostri figli e dei bambini in generale, ma consigliamo anche di controllare l’attività in rete dei figli, visto che molti social network dovrebbero essere banditi ai minori.
La domanda che conclude la nostra breve discussione è molto semplice: perché fai tutto questo e cosa significa essere parte di Anonymous?
Anonymous è un’idea, ce l’hai oppure no, personalmente sono una pacifista. Penso che quello che sto facendo sia giusto e denuncio la verità, sono nota nel collettivo vista la mia lunga permanenza, ma sono una goccia in un sistema semplicemente enorme. E non importa se non prendo ordini dall’alto e mi trovo in autonomia nel disputare questa guerra, io sono una cacciatrice di pedofili e bado al bene dei nostri bambini. Ognuno di noi dovrebbe prendersi cura dei piccoli che abitano il nostro pianeta, sono il nostro futuro.
OSINT
Russia contro Ucraina: Guerra di Propaganda, analisi OSINT del conflitto sui social
Tempo di lettura: 6 minuti. Un anno di confronto social sulla guerra Ucraina:
Quale narrazione ha vinto?
Chi sono gli Influencer della Guerra?

Il conflitto ucraino ha compiuto un anno dal quando, il 24 febbraio 2022, l’esercito del Cremlino ha invaso i territori di competenza del presidente Zelensky. Il dibattito italiano, nelle tv e nei social, è stato animato e a tratti feroce. Matrice Digitale ha svolto un’analisi dei Tweets sul dibattito politico utilizzando il suo software Anthares.
Metodo d’analisi
La ricerca è stata sviluppata raccogliendo i tweets che vanno dal 24 febbraio 2022 al 22 febbraio 2023 contenenti le seguenti parole chiave: russia, ucraina, zelensky, putin, guerra. Con questo metodo è stato sviluppato un dataset di 5.510.384 tweets che hanno generato
57.747.978 di mi piace, 11.316.876 di condivisioni, 1.088.420 di citazioni ed 8.228.378di commenti.
I protagonisti del conflitto
I protagonisti del conflitto sono coloro che figurano più volte nei tweets che compongono il dataset ed i dati sono eloquenti per arrivare ad una conclusione abbastanza elementare: Putin e la Russia sono i protagonisti della guerra superando l’Ucraina invasa nelle citazioni ed il presidente Zelensky, è stato relegato ad un ruolo di ultimo piano nonostante la pubblicità mediatica di cui ha goduto a reti unificate.
Parola chiave | Risultato |
Putin | 1.657.426 |
Russia | 1.465.363 |
Putin e Russia | 245.900 |
Ucraina | 1.381.871 |
Zelensky | 319.078 |
Zelensky and Ucraina | 82.257 |
Politica italiana
La politica italiana havisto come protagonista indiscusso il premier Mario Draghi, seguito da Matteo Salvini, dapprima senatore poi Ministro alle Infrastrutture del Governo. Giorgia Meloni al terzo posto. Guido Corsetto è più citato del suo predecessore alla Difesa Lorenzo Guerini, mentre Luigi di Maio, Ministro degli Esteri, è stato più nominato rispetto al collega Tajani subentrato con il nuovo governo. Berlusconi, meno citazioni rispetto al clamore mediatico che ha avuto sugli organi di informazione, ma sempre presente.
Parola Chiave | Risultato |
Draghi | 129.357 |
Salvini | 112.419 |
Meloni | 97.270 |
Berlusconi | 48.335 |
Crosetto | 40.215 |
Di Maio | 34.165 |
Tajani | 8.880 |
Guerini | 5.935 |
Protagonisti estero
Nel dibattito pubblico italiano la guerra ha visto tre sfere importanti come Usa, Nato ed Europa ottenere le maggiori citazioni del pubblico. Il dato cinese è importante se si considera la poca attività sul fronte del conflitto anche in termini diplomatici su cui si è costruito un vociare basato su analisi e non su molte dichiarazioni del suo alto rappresentate Jinping. Turchia ha avuto maggiore successo di Israele se consideriamo i 2 paesi ufficiali nella mediazioni, ma chi è stato discusso più di tutti tra i “neutri è Papa Francesco con il vaticano. Tra Svezia e Finlandia, è Sanna Marin che ha fatto parlare più del suo paese rispetto alla collega. Poche le citazioni per il BRICS, nord corea e Iran che condivide lo stesso interesse pubblico dell’India
Parole Chiave | Risultato |
“USA” o “Stati Uniti” o “Biden” | 410.482 |
Nato o Stoltenberg | 298.001 |
Europa o Metsola o Von Der Leyen | 129.173 |
Cina o Xi jiping | 115.291 |
Germania o Scholz | 57.108 |
Francia o Macron | 50.145 |
Papa o Vaticano | 46.019 |
Turchia o Erdogan | 35.902 |
Finlandia o Sanna o Marin | 23.899 |
Israele o Bennet o Netanyahu | 19.824 |
Iran | 15.978 |
India | 12.439 |
Corea del Nord or Nordcorea o Kim | 8.985 |
Brics | 4.163 |
Hashtag di Guerra

Gli hashtag più utilizzati hanno interessato la sciagurata protagonista di questa guerra: l’Ucraina. Putin supera di poco la Russia ottenendo un valore di coppia pressoché simile a quello del binomio Ucraina e Zelensky. Nato è il primo attore non protagonista seguito dagli USA. Draghi il politico italiano più discusso seguito da Biden. Putin criminale di guerra #putinwarcriminal è lo slogan di bandiera degli oppositori web del Cremlino e della sua guida politica.
Acchiappalike: chi ha preso più Mi piace parlando della guerra

Giornalisti o propagandisti? Il confine sottile tra mondo dell’informazione giornalistica e quella di opinione è stato abbondantemente superato, tanto da mettere sull’attenti molti cittadini italiani nel pesare bene le informazioni provenienti dagli organi di informazione. Al primo posto abbiamo il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni, autore di numerosi saggi che parlano degli scandali italiani ed esteri del Cremlino e supporter del credo Atlantista, al pari di Giovanni Rodriguez, noto al grande pubblico per il suo interesse particolare nel denigrare le dichiarazioni di Orsini, e Luciano Capone de Il Foglio da sempre sostenitore del conflitto Ucraino e delle posizioni Atlantiche di fornire armamenti all’Ucraina. Al terzo posto Daniele Angrisani, fondatore di Elezioni Usa e cronista di “Ucraina” per FanPage. Un utente semplice, Gianluca, che ha come suo interesse quello di supportare la vittoria dell’Ucraina dai social. Per osservare qualche voce fuori dal coro, Diego Fusaro, filosofo e vicino alle posizioni russe e grande estimatore di Dugin. Tra i mediatori, invece, Papa Francesco è appena settimo con i suoi messaggi di pace tra i due popoli. L’agenzia ANSA è considerata come organo di informazione più gradito seguito dal profilo UltimeNotizie e TgCom24 è la testata web di “mainstream” più gradita. Il giornalista di guerra Nico Piro, avverso alle narrazioni a senso unico che provengono da Kiev, è presente in classifica a bilanciare i supporters della guerra a oltranza. L’unico politico presente è il “twittatore seriale” Carlo Calenda. La sfida tra pro russia – pacifisti e pro nato, pro guerra e pro resistenza al femminile è persa dalla giornalista Marta Ottaviani schiacciata tra gli utenti Valeria S. che la procede e Sabrina F. che la segue.
Più menzionati dal pubblico

I profili che hanno guadagnato maggiori menzioni sono stati quelli del più gradito Jacopo Iacoboni, seguito dal Fatto Quotidiano, schierato apertamente contro la guerra e le scelte europee in linea conla NATO e gli USA. Giorgia Meloni ed Enrico Letta sono i politici più interpellati dal pubblico . La classifica delle testate più “virali”tirate in ballo” è Fatto, ANSA, Repubblica, Corriere, La Stampa TgCom24. Fusaro è l’intellettuale più “considerato” dal pubblico nel bene e nel male mentre i politici dopo la Premier e l’ex leader del PD più tirati in ballo sono Salvini, Crosetto, Calenda e Conte. C’è posto anche il PD e per l’Ambasciata Russa in Italia ed il giornalista di Cartabianca Marco Fattorini.
Più commentati

L’Ansa è il riferimento italiano dei commenti alle notizie di guerra seguita da TgCom24. Ricordiamo al lettore che il numero di commenti è nella maggior parte dei casi è sintomo di dissenso nei confronti della notizia e del pensiero espresso. Non è un caso che le posizioni di Iacoboni, Letta, Rodriguez e Fusaro sono tutto che tranne bipartizan. Guido Crosetto è in procinto di superare Luigi di Maio sulla guerra. La curiosità è che l’Italia ha esposto con Draghi il Ministro degli Esteri mentre la Meloni quello della Difesa.
I più virali

Chi è stato condiviso di più? Iacoboni guida la classifica confermando la solidità del suo primato seguito da Ultime Notizie e Ansa. Diego Fusaro fa da contraltare alle posizioni del giornalista della Stampa mentre i due profili pro Russia, Valeria e Sabrina S., stringono nella mora Giovanni Rodriguez. Si confermano coinvolgenti come new entry anche Francesca Totolo de Il primato Nazionale e Davide Scifo che condivide estratti degli interventi sul tema nelle trasmissioni televisive.
Conclusioni
Il dibattito sulla guerra ha diviso di molto il paese italico tra notizie, opinioni mascherate da notizie, disinformazione e molta fatica tra le testate giornalistiche di porsi al di sopra delle parti. E’ positivo il fatto che l’ANSA sia stato un punto di riferimento per molti, così come è chiaro leggendo i dati che chi ha più remato verso una direzione o l’altra è stato premiato nel dibattito pubblico sia nel bene sia nel male. Dopo un anno di conflitto ucraino sarebbe curioso analizzare nello specifico le dichiarazioni dei maggiori influencer per tracciare il grado di informazione separandolo da quello di opinione. C’è però un dato molto eloquente che viaggia al di fuori dei social ed è lo scollamento tra opinioni e notizie aventi un imprinting molto occidentale rispetto all’opinione pubblica sempre più distante dalla guerra, dal concetto di resistenza Ucraina e dai valori democratici espressi dalle politiche europee in continuità con quelle atlantiste. Questo avviene perché gli italiani sono un popolo di analfabeti funzionali oppure perché la propaganda occidentale si è avvalsa di scarsi interpreti e non ha raggiunto risultati sufficienti per ogni proclama diffuso attraverso stampa ed “influencer” della guerra?
OSINT
La prova che Fedez ha voluto rubare la scena alla Ferragni è nei numeri di Twitter
Tempo di lettura: 3 minuti. Lei in silenzio ha delegato la sua comunicazione alla promozione di Dior e del marito. Lui l’ha sorpassata con il “bacio” rubato di Chemical Rosa e lo stile Mulino Bianco

Chiara Ferragni e Fedez hanno conquistato Sanremo senza troppe difficoltà grazie alla carta bianca che Amadeus e la Rai hanno dato alla coppia, incassando 8 milioni dagli sponsor in più rispetto all’edizione precedente.
In questi giorni sono però emersi fattori poco gratificanti per la storia d’amore che ha reso la coppia famosa sui social e per l’incoerenza rappresentata da una certa tossicità di Fedez nei confronti della sua compagna di vita, oscurata nel momento del successo a detta di molti. Se Ferragni rispetto alla Francini, Fagnani e Egonu ha avuto una doppia opportunità di visibilità in qualità di conduttrice del Festival, Fedez è stato presente tutti i giorni a margine sulla tv della Lega che detesta tanto e ben tre volte presente sul palco dell’Ariston compresa la finale dove si è contraddistinto per il famoso bacio con Chemical Rosa.
Secondo una indagine OSINT condotta da Matrice Digitale sul dibattito social generato su Twitter dal Festival, Fedez e Ferragni hanno inciso molto meno di altri per le vicende collegate al festival e più per operazioni di contorno che invece hanno comunque garantito la loro presenza sul social del cinguettio per ben 80.450 volte se analizziamo il periodo di tempo che intercorre tra il 7 febbraio ed il 13 rispettivamente inizio e giorno dopo la finale del Festival.
Di questi 80 mila tweet circa, solo 2.635 sono condivisi dalla coppia, mentre per il resto ha viaggiato da sola con Fedez presente in 48.191 tweet mentre Ferragni in 34.894. La sfida delle presenze è vinta dalla “Falena Lucia” come la Lucarelli ha definito il cantante. La sfida dell’engagment invece è stata così impostata
Parola Chiave | Tweet | Mi Piace | Condivisione | Citazioni | Commenti |
Totale | 80.450 | 1.849.092 | 150.113 | 17.321 | 87.317 |
Coppia | 2.635 | 86.082 | 7.323 | 735 | 4.299 |
Fedez | 48.191 | 1.225.635 | 98.552 | 10.888 | 55.111 |
Ferragni | 34.894 | 709.539 | 58.884 | 7.168 | 36.505 |
La differenza nei numeri, nettamente a favore di Fedez, è che la Ferragni ha trasformato il suo profilo Twitter in una vetrina di Dior senza twittare, ma lasciando spazio al marito che ha pubblicato una foto con il figlio ed ha contribuito nelle visualizzazioni anche la sua condivisione.

I tweet su Fedez e Ferragni parlano chiaro: nessun post dell’influencer digitale tanti like per il marito che mai ha citato il festival di Sanremo direttamente tranne che per presentare il suo duetto con il nemico ritornato amico degli Articolo 31. La notizia di Chemical Rosa non è stata commentata da Fedez, ma comunque un tweet sul tema è stato il primo per visibilità dopo quelli personali dell’artista.

Nonostante l’impegno nel farsi notare di Fedez, Ferragni, ha lasciato parlare gli altri ed ha superato il marito nelle argomentazioni social, ma l’effetto chemical ha inciso il 2,74 percento sul successo di Fedez che così ha superato la moglie nel chiacchiericcio.

Fedez stravince tutti per essere stato al centro dell’attenzione con il Festival ed Orfini che battono la Ferragni nonostante sia la protagonista della ricerca. Libero è la testata presente in graduatoria, compreso J-Ax dentro di diritto anche la giornalista Selvaggia Lucarelli molto critica nei confronti della coppia. C’è spazio anche per le politiche Simona Malpezzi, Alessia Morani e la premier Giorgia Meloni
OSINT
Wagner pubblica un video atroce: suo combattente “indegno” ucciso a martellate
Tempo di lettura: < 1 minuto. Ucciso perchè catturato dall’esercito ucraino

Un nuovo video pubblicato sul canale Telegram semi-ufficiale del gruppo di mercenari Wagner mostra l’omicidio di Dmitry Yakushchenko, un ex detenuto che si unì al gruppo Wagner dopo essere uscito di prigione e poi si sarebbe arreso alle forze ucraine sul campo di battaglia. Il video, che mostra l’agghiacciante omicidio a martellate, è emerso solo tre mesi dopo un altro video simile che mostrava l’omicidio di un altro ex combattente di Wagner.
Yakushchenko è stato probabilmente scambiato in un prigioniero il 1° dicembre 2022 e questo è stato documentato in video pubblicati dal Ministero della Difesa russo e da RT. Wagner e i suoi reclutatori hanno usato frequentemente il martello come simbolo dell’azienda di mercenari nelle loro attività di pubbliche relazioni.
-
L'Altra Bolla3 settimane fa
Perchè la “mostruosa” Elly Schlein non “puzza di antisemitismo”
-
Editoriali3 settimane fa
Il CSIRT risolve i problemi o ha bisogno di fare le denunce alla Postale?
-
Inchieste2 settimane fa
Zuckerberg licenzia altri 10.000 dipendenti, abbandona NFT e Metaverso, e copia Telegram
-
Tech3 settimane fa
Telegram introduce la modalità “risparmio batteria”
-
Inchieste2 settimane fa
Sanremo multato per il conflitto di interessi della Ferragni con Meta
-
Inchieste2 settimane fa
ACN finalista su LinkedIn: spegnetegli i social
-
Inchieste1 settimana fa
Killnet assalta gli ospedali e Phoenix colpisce missione EOSDIS della NASA
-
Inchieste1 settimana fa
Meta vuole sottopagare la Musica italiana, ma va difesa perchè la SIAE è il male