Categorie
OSINT

La bestia del PD è Filippo Sensi? Prima Yoda, poi Elena Visconti e chi altro? Ecco svelato il quarto profilo

Tempo di lettura: 4 minuti. Due profili Twitter ostili alla destra e politicamente scorretti sarebbero collegati all’ex portavoce di due Presidenti del Consiglio appena escluso dal parlamento.

Tempo di lettura: 4 minuti.

Filippo Sensi è un nome che dice poco o nulla se non agli addetti ai lavori del mondo del giornalismo e della politica da cui è tanto stimato. Fondatore del blog Nomfup, con cui ha realizzato uno scoop che ha portato alle dimissioni il Ministro della Difesa britannico nel 2011, è stato dal 2014 al 2018 portavoce e capoufficio stampa dei presidenti del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e Paolo Gentiloni ed è stato dal 2018 fino ad oggi deputato per il Partito Democratico.

Romano, ma eletto nel PD in Toscana, quest’anno è stato meno fortunato in Campania dove ha dovuto a malincuore frequentare i percettori del Reddito di Cittadinanza per portarsi a casa una rielezione, arrivata per molti suoi colleghi, compresi i rivali Renzi e Rosato, ma non a lui. Quello per cui è famoso Filippo Sensi al grande pubblico nelle ultime ore non sono scoop giornalistici o manuali di comunicazione politica, bensì una fenomenologia social di successo sulla quale sono emerse diverse “strane” coincidenze. Da buon comunicatore politico, Sensi ha il suo profilo ufficiale Twitter di Nomfup da cui ha fatto anche un pò di campagna elettorale, ma allo stesso tempo Carlo Calenda ha chiamato “Filippo” uno dei cavalli di battaglia del pensiero scorretto del Partito Democratico sui social: Yoda.

Chi è Yoda?

Yoda è parte di quella strategia che utilizza profili falsi per parlare di questioni attuali senza tanti filtri e nemmeno senza risparmiarsi in allusioni che verrebbero contestate ad ogni professionista della comunicazione e bollate come scorrette. Yoda è come il Sofista per la sinistra: un agente provocatore delle masse che non mette la faccia, ma crea dibattiti sui social scaldando un pubblico contro un altro.

Elena Visconti, la nuova creatura di Sensi?

Ad essere entrata nella scena di Twitter in favore della propaganda del PD e dell’atlantismo c’è Elena Visconti. Yoda è stato creato nel 2016 mentre sua “sorella” è di febbraio del 2020 ed ha 15.000 follower circa. L’abilità di Elena Visconti è quella di porsi da donna, con toni da gattamorta, ed è anche un’abile vignettista secondo alcuni disegni che pubblica.

Dietro il volto di una donna, sempre secondo quanto affermato da Calenda, Sensi avrebbe nascosto molte provocazioni nei confronti degli elettori di destra, novax e sovranisti, ed anche lei gode di grande stima nel mondo autoreferenziale del giornalismo e della politica di una parte ben definita.

Anche i migliori sbagliano

Atlantista, europeista, abile comunicatore, uomo di apparato dell’elite del Partito Democratico, è Filippo Sensi colui che ha risposto ad un commento di Bonaccini al post di Yoda, ma con il profilo di Elena Visconti?

L’errore non è passato sottobanco e subito è stato rilanciato dalla rete che ha fatto riferimento a lui entrando nelle tendenze Twitter. Se Carlo Calenda non l’avesse “cantato” in pubblico, ora tutti saprebbero che Yoda ed Elena Visconti sono la stessa persona, ma il fatto che la loro strategia di comunicazione subdola, seppur abile e geniale, sia stata caldeggiata da molti parlamentari del PD e da alcuni giornalisti, rende i due profili ufficialmente parte della bestia del partito ostile a quella di Salvini.

Non gli resta che il Reddito di Cittadinanza

Quando a malincuore Filippo Sensi è stato mandato a Napoli, il suo primo pensiero è stato il Reddito di Cittadinanza.

“Sarà dura” anche ora che è fuori dal Parlamento e vive con il sospetto del pubblico social di aver creato profili illustri “avvelenatori di pozzi”, perdendo l’anonimato? Eppure secondo Secondo la redazione di Matrice Digitale ce ne sarebbe un altro ed alcune strade portano a …

Miss Freedom, stesso stile della vignetta di Elena Visconti, ma poca attività. Che sia il profilo di riserva? Ma la domanda che vorremmo rivolgere a Filippo Sensi, o forse è più opportuno a Calenda è un altra:

“Mica il Sofista è parte dello stesso giro?”

Scherzi a parte, se da un lato la rete continua a scrivere di Sensi proprietario di Yoda e per proprietà transitiva di Elena Visconti, lo stesso Sensi ha smentito, insieme a Yoda che però di credibilità ne ha zero, l’accusa di Calenda e questo rende difficile se applicare il criterio di fiducia oppure affidarsi all’equazione “smentita uguale a doppia conferma“.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version