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L’effetto Zelensky è già svanito? Analisi OSINT del comico candidato al Nobel per la Pace

Tempo di lettura: 6 minuti.
Zelensky è il personaggio del momento? Non più a quanto pare. Matrice Digitale è stata le prime testate a fornire un'analisi dei primi giorni del conflitto ucraino ed ha pubblicato da subito i dati dell'esplosione del fenomeno Zelensky.
Boom di Zelensky, ma la guerra non è tra Ucraina e Russia, Bensì di Putin contro l'occidente
Da non sottovalutare c'è il fatto che l'occidente ha stretto la morsa nei confronti di tutte le voci informative a favore della Russia creando una echo room di dissenso univoco sui suoi canali.
Premessa dovuta ai nostri lettori: il fatto che si analizzi la portata del fenomeno di Zelensky non è direttamente proporzionale alla non condanna da parte della redazione nei confronti di una guerra condannata da chi scrive sotto tutti i punti di vista.
Zelensky nell'ultimo mese è esploso come figura su Twitter, luogo scelto per comunicare ai cittadini del mondo le ragioni dell'Ucraina e la richiesta continua di aiuti, composti per lo più da armamenti utili a dare maggior vigore ed efficacia alla resistenza di un esercito e di una popolazione partiti già sconfitti rispetto all'imponente esercito russo.
Entrando nel merito del profilo Twitter di Zelensky. I follower sul social del cinguettio del presidente ucraino sono passati dagli appena 500.000 di prima della guerra a 4.500.000 circa. Una crescita molto importante dovuta proprio alla situazione straordinaria che ha visto il premier ucraino imporsi a colpi di tweets e video.
L'analisi di Matrice Digitale riportata in questo articolo è avvenuta facendo una scansione dapprima di tutto l'ecosistema generato dal profilo del presidente ucraino @zelenskyyUa che complessivamente dal 22 febbraio, pochi giorni prima della guerra, ad oggi (fine marzo) ha totalizzato ben:
1.621.118 tweets. 33.074.820 di mi piace 4.938.364 condivisioni, 355.308 citazioni e 1.606.658 di commenti.
Nel mentre si trovava sotto le bombe, la sua attività social è stata essenzialmente svolta con:
294 tweets che hanno generato 19.700.647 mi piace, 2.674.474 condivisioni, 170.939 di citazioni e 605.226 commenti.
Aldilà delle considerazioni espresse dagli utenti su Twitter. possiamo dire che Zelensky ha “pesato” più del dibattito da lui stesso creato con una proporzione di engagement del 60 per cento dell'attività diretta del suo profilo sul 40 per cento generato da tutto ciò che ne è derivato in termini di engagment indiretto.
A parte l'inizio dell'esplosione della guerra, collegata ad un'altra espansione della notorietà di un personaggio sconosciuto ai più e con pochi followers sui social occidentali, il trend di discussione è andato a scemare nelle settimane successive alle prime due come da grafico:

Dai 400.000 tweets delle ultime settimane alle 250.000 di quelle successive fino ad arrivare dopo un mese a 140.000 circa.
Analizzando il dato che misura il gradimento dei like del presidente sotto ai suoi post su Twitter in base alle settimane appena trascorse, notiamo quanto segue:

In base ai numeri notiamo come la quantità dei post e l'entusiasmo iniziale verso il premier ucraino hanno totalizzato più like. Da una media di 80 mila, si è passati a quasi la metà.
Significa che l'effetto Zelensky non c'è per il personaggio, ma per il contesto che sappiamo essere di straordinaria evenienza.
Il personaggio Zelensky molto probabilmente non ci sarebbe stato se non fosse per l'endorsment che l'occidente gli ha fornito da subito con gli strumenti di propaganda utili a consolidarne la sua immagine sui social e nelle tv dei paesi filo atlantici dove da settimane si è condotta una comunicazione di guerra, giustamente aggiungiamo, rivolta contro l'invasore russo.
L'Ucraina è un paese con 44 milioni di abitanti e se analizziamo i numeri in proporzione dei presidenti europei con il numero dei loro abitanti, notiamo come Zelensky sia stato seguito poco negli anni precedenti al conflitto sui social.
Questa illuminazione occidentale è stata necessaria per proporre gli interessi di Zelensky e dell'Ucraina, ma su questo aspetto poi si apre tutto un discorso correlato anche ad una eventuale propaganda connessa ad altri interessi geopolitici collegati alla attività della Nato e all'ingresso in Europa.
Chi sono i maggiori sostenitori della causa Ucraina sui social?

Sull'intero dataset, che comprende la scansione dei termini Zelenskyy, Zelensky e ZelenskyUa, composto da 3.198.680 tweets, i profili Twitter più citati oltre a quello del premier ucraino sono quelli dei presidenti di USA e UK, Polonia e la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen. Sia Trudeu che Macron seguono nella classifica che ospita anche i presidenti di Turchia ed Israele, meritevoli di essere i promotori delle trattative di pace che da giorni provano a porre fine al conflitto con l'ostile Cremlino presente in graduatoria.

A rappresentare il maggior gradimento a livello internazionale nei post che afferiscono all'intero ecosistema social di Zelensky, oltre ai suoi su cui si basa la ricerca, il premier è seguito dal giornale Kyiv Indipendent, autore di diversi scoop sulla guerra, il corrispondente di Buzz Feed Christopher Miller, il canale televisivo di riferimento a est dell'Europa Nexta_Tv, il profilo ispanico di news globali h24 AlertaNews24, lo “sconosciuto Benjamin Ramm che con un solo tweet ha totalizzato 630 mila mi piace, l' ex segretario di Obama John Cooper, Oleksiy Sorokin giornalista ed editore del principale organo di informazione del conflitto su Twitter The Kiyv Indipendent, la giornalista indipendente vicina alle posizioni Dem atlantiche Olga Tokariuk ed infine la reporter della CNN NatashaBertrand esperta di sicurezza e Casa Bianca.
Secondo un dato parziale della provenienza degli utenti a livello internazionale, visto che non tutti i profili non utilizzano la geolocalizzazione, la composizione geografica dei tweets è così espressa:

Stati Uniti, Regno Unito, India e Italia sono le nazioni principali, mentre la stessa Ucraina è in coda a tutto e fuori dalla top 10.
Per quel che concerne i tweet in lingua italiana contenenti le diverse declinazioni del termine Zelensky, appena 74.000 circa, tra i riferimenti più menzionati sulla situazione Ucraina c'è invece il primato di Palazzo Chigi seguito da Letta e Giuseppe Conte. Con l'agenzia Ansa primo riferimento di notizie seguita da Repubblica, TgCom e Fatto Quotidiano. Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri, invece è defilato nella classifica, scalzato da Conte e dal Movimento Cinque Stelle. Gianni Riotta è il giornalista più in vista insieme al filosofo Diego Fusaro noto per le sue controverse posizioni rispetto al sentiment portante che regna sul social:

A fare incetta di like sul social in Italia figura l'Agenzia Ansa, promossa come organo di informazione “ufficiale” mentre il TgCom è promossa come testata giornalistica più gradita. Incuriosisce invece la presenza di molti opinion leaders, tra cui molti giornalisti, che hanno poco o nulla a che vedere direttamente con il conflitto ucraino. Chi piazza il doppio colpo, senza comparire, è il Foglio con due suoi collaboratori nella top ten e precisamente Luciano Capone e Giovanni Rodriguez:

Twitter ha sancito chi è il nuovo leader dell'occidente? La risposta è NO. Zelensky è solo il nuovo fenomeno di propaganda che i social, sempre più ridotti ad una echo room di una parte consistente dell'establishment occidentale, spingono per sensibilizzare sulle atrocità di una guerra ingiusta e tremenda, per circoscrivere il carico delle responsabilità ad un'unica parte, l'invasore, ma che non trovano riscontro effettivo nel riconoscimento di un presidente sconosciuto a tutti quelli fuori dal confine ucraino, anche come comico di successo, a cui volentieri, almeno in Italia, non cederebbero nè truppe nè armi e molto probabilmente non eleggerebbero nemmeno come leader visto che un comico di successo in politica c'è già e sappiamo come è andata a finire.
OSINT
Google annuncia NotebookLM, un assistente AI su misura per gli utenti
Tempo di lettura: 2 minuti. Google ha annunciato NotebookLM, un assistente AI personalizzato per un determinato argomento di interesse per gli utenti. Per ora, gli utenti possono caricare Google Docs su NotebookLM e chiedergli di riassumere il documento, fare domande su di esso e generare idee.

Tempo di lettura: 2 minuti.
Google ha fornito alcuni utili dettagli sul Project Tailwind, che viene lanciato con un nuovo nome. Nel post del blog Keyword di Google, l'azienda ha svelato NotebookLM, un software di presa di appunti “reimmaginato” alimentato dalla tecnologia AI. Con il modello linguistico di Google al suo centro, NotebookLM è la risposta dell'azienda a una comune difficoltà che studenti e professori incontrano: raccogliere fatti da molteplici fonti.
Caratteristiche di NotebookLM
Google ha cercato di differenziare NotebookLM dal tuo tipico chatbot AI (come Bard) permettendo all'utente di “ancorarlo” alle sue note. Questo fornirà agli utenti un assistente AI personalizzato specificamente per qualsiasi informazione stanno cercando. Per ora, i tester possono ancorare NotebookLM a Google Docs per ottenere un riassunto del contenuto di un documento. L'AI riassumerà tutto ciò che un utente ha scritto e restituirà argomenti chiave per iscritto insieme ad alcune domande in modo che possano testare se stessi.
Interazione con NotebookLM
Gli utenti possono fare domande a NotebookLM sul documento che hanno inviato. Infine, l'assistente AI può generare idee per gli utenti basate su ciò che hanno caricato. Ad esempio, Google afferma che un creatore di contenuti può chiedere al software di creare uno script basato su un argomento per un breve video o di generare domande in preparazione per un'intervista.
Sicurezza e affidabilità di NotebookLM

Google aggiunge che NotebookLM è stato costruito per utilizzare solo le informazioni che hai scelto di caricare, e le tue informazioni non saranno visibili ad altre persone. Tuttavia, c'è ancora il rischio che il software possa “allucinare” certi aspetti delle informazioni. Questo significa che l'AI potrebbe visualizzare informazioni semplicemente errate. Google ha implementato un modo per rendere facile il fact-checking facendo fornire all'assistente AI le citazioni da dove ha ricevuto le sue informazioni.
Disponibilità di NotebookLM
Come precedentemente dichiarato, un numero limitato di utenti avrà accesso a NotebookLM oggi. Coloro che sono interessati a provare il più recente strumento AI possono unirsi alla lista d'attesa e attendere ulteriori istruzioni.
OSINT
Giornalisti, analisti e tifosi: chi sono gli analfabeti funzionali del caso Wagner
Tempo di lettura: 6 minuti. Dal Colpo di Stato, alla Guerra Civile compresa la destituzione di Putin. La giornata

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L'esercito privato della Wagner fa marcia su Mosca ed il popolo della rete festeggia l'avanzata di quelli che fino a ieri erano i veri nazisti del conflitto ucraino. Le notizie che sono corse nella giornata dell'assedio a Mosca possono essere sintetizzate in questo modo:
- Prigozhin, capo della Wagner, occupa Rostov a 500 km dalla capitale Mosca e dichiara di voler arrivare fino al Cremlino per supportare una protesta più ampia.
- Nel corso del tragitto previsto, calcolato in 20 ore, nessuno si oppone alla Wagner in marcia quantificata in 25.000 unità. L'aspetto singolare è che a morire sono 15 soldati russi.
- Nel frattempo a Mosca si schierano i carri armati in piazza ed il sindaco definisce la situazione “preoccupante”.
- Ci sono notizie che trattano l'allarme della popolazione e la fuga degli oligarchi in quel di San Pietroburgo, compreso Putin che avrebbe staccato il transponder per far perdere le sue tracce. Notizie dei supermercati presi d'assalto a Mosca e di voli aerei alle stelle in partenza dalle pendici del Cremlino.
- Si rincorrono le voci di una rivolta dei mercenari che sfocia in una guerra civile e di una imminente catastrofe russa con annessa vittoria Ucraina in via di una controffensiva migliore di quella annunciata nei mesi precedenti che però nei fatti non ha ottenuto successo.
- Putin fa un video alla nazione dove chiede a Wagner di spegnere la protesta e di farlo in tempo per aver salva la pelle perchè si tratta di un tradimento alla nazione.
- Nel corso della giornata verso le 18.30 si apprende che, arrivati a 200 km di distanza da Mosca, Prigozhin si ferma e grazie al premier bielorusso Lukhashenko trova una strategia d'uscita e ospitalità a Minsk.
L'allarme rientra, ma le perplessità che questo evento riconduce a Putin e alla Russia sono tante e non di certo positive nell'immaginario collettivo oppure la lettura è ancora prematura e bisognerà aspettare i prossimi giorni per comprendere effettivamente quali rapporti la Wagner intratterrà con la Russia senza Prigozhin oppure senza Shiougu
Matrice Digitale ha in esclusiva raccolto le analisi calde espresse dagli influencer dell'una e dell'altra parte. Al netto di profili “civili” ed ironici, c'è chi ha invece ha fatto della partigianeria una sua ragione di vita da quando è esploso il conflitto in Ucraina, dedicando le proprie attenzioni a coloro che si sono sempre posti in modo dubbioso sulla narrazione della guerra a cui sono risposte accuse di terrapiattismo e putinismo.
L'analisi
Matrice Digitale ha analizzato i tweet pubblicati in data 24 giugno contenenti le parole chiave Putin, Mosca, Prigozhin e Russia raccogliendo un dataset da 35.969 tweets, 516.647 like, 76.760 condivisioni, 62.188 commenti e 6.638 citazioni.
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Ad aver incassato più consensi sui tweet a caldo della situazione occorsa in quel di Rostov sono stati diversi analisti, giornalisti e profili di semplici utenti che si sono divisi tra attività di analisi mostrando la propria preparazione nel valutare attentamente lo scenario e pressapochismo o addirittura fanatismo in alcuni casi.

Il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni è colui che ha riscosso più successo seguito dagli account di Daniele Angrisani e Dario d'Angelo. Per avere una voce più distaccata sulla vicenda bisogna attendere il quarto posto con il profilo comandante nebbia. Chiude all'ultimo Tommaso Montanari autore di un unico tweet che ha riscosso molto successo tra i “pacifinti” e “putinvhester”.
I tweet di successo che invitano a deridere gli avversari delle proprie idee
Ma cosa hanno twittato in occasione della giornata più calda per la Russia da un anno a questa parte i protagonisti del mondo dell'informazione, della scienza e dei social sulla piattaforma di Musk?
Jacopo Iacoboni della Stampa ha avuto successo con il suo primo tweet seguito da altri che hanno raccontato gli eventi della giornata:
A questo punto urge qualche osservatore italiano che ci spieghi ancora che la Russia sta vincendo, che senza la “trattativa di pace” la guerrra non finirà mai, che la controffensiva ucraina non funziona, che la guerra è colpa della NATO E magari che Wagner è pagato dalla Cia“. Alle ore 9,49, la prima reazione è stata quella di un successo militare e di intelligence dell'Occidente.
Sorprende che il tenore del post sia simile a quello twittato dal consulente del Governo italiano Vittorio Emanuele Parsi (quello più gradito con 5 mila like circa) che riferisce alle 9.26 “Perché il potere in Russia era solido e a Bucha era una farsa. Aspettiamo scuse che non avremo mai dai fanta analisti pro Putin“.
Anche il direttore del Foglio Claudio Cerasa continua alle 13.40 con la falsa riga del “Dicevano che la Russia era invincibile. Che aiutare l'esercito ucraino era suicida. Che le milizie di Putin erano inscalfibili. Che sostenere Kyiv con le armi significava solo prolungare la guerra. Ore brutte per i cavalli di troia del putinismo. Disorientati e smarriti: panico“
Strategia molto più intelligente quella del suo sottoposto Giovanni Rodriguez che punta sull'operazione simpatia mettendo i mezzo i complotti alle ore 10.14 e pubblicando “Prigozhin, pagato da Soros e Rothschild, con l'aiuto di Oms e Bill Gates, sta attaccando Mosca. I soldati Wagner, vaccinati e dotati di microchip, sono stati attivati tramite 5G e indirizzati contro Putin, il nostro messia del nuovo ordine multipolare. Mi porto avanti col lavoro.”
Anche il giornalista David Carretta si espone contro i nemici italiani festeggiando la caduta di Mosca con un pizzico di ironia alle ore 10.16: La narrazione di pacifinti e putinisti sarà: preferite il macellaio Prigozhin alla stabilità di Putin
A prendere le distanze da questo sistema condiviso dagli influencer della guerra c'è David Puente che alle ore 11.46 richiama molti all'ordine perchè “L'idea che si possa “tifare” ed elogiare Prigozhin mi fa orrore, stiamo solo assistendo a uno scontro tra mostri dove il più forte e violento avrà la meglio.“
I più menzionati

Quelli più menzionati dal pubblico sono stati diversi dai twittatori seriali della guerra e precisamente Ultim'ora.net, Sky Tg 24 e Radio Radicale seguiti da Giorgio Beretta, Toni Capuozzo e Nello scavo.I personaggi citati nella top 20 sono molti direttori di destra, parlamentari scettici sulla gestione della guerra e politici pacifisti e questo indica un “accanimento social” verso coloro che sono stati dall'altra parte del pensiero. Sarà un gioco delle parti, ma è evidente che questa azione sia frutto anche dei tweets che invitavano a cercare i pacifinti putiniani mentre crollava la Russia.
L'invasione di Mosca in chiacchiere

Le parole più utilizzate nel conflitto sono state prighozin scritto in modi anche diversi perchè errati, si è sfruttato l'hashtag internazionale russiancivilwar, ma sono stati citati soprattutto molti mezzi di informazione come Inonda e Quarta Repubblica oltre ai vari tg e a la7. I nomi di Medvev e quelli di Berlusconi sono i più frequenti oltre a quello dei protagonisti della storia.
Ci sono state notizie false date agli utenti?
La notizia del Colpo di Stato è una informazione falsa, il termine è stato preso come riferimento da più elementi e non trova una certezza fattuale. Quanto accaduto non può nemmeno considerarsi un tentativo di Colpo di Stato. Non è un caso che ad annunciarlo come tale sia stato il profilo parodia dell'ambasciata russa in Italia con tanto di lista di proscrizione annessa. I tweet più letti hanno trattato in modo diverso la vicenda, ma è chiaro l'approccio di chi come Iacoboni ha dato per certo il colpo di stato e chi come Capuozzo lo abbia descritto “presunto”. Caduta di stile anche per il profilo OSINT-I che in qualità di esperto di intelligence avrebbe dovuto attendere maggiori risvolti prima di usare il termine colpo di stato.
Ambasciata Russa in Italia ᵖᵃʳᵒᵈʸ | 🇷🇺 Colpo di Stato in corso in Russia. La brigata Wagner ha invaso Rostov, città russa. Prime reazioni in Italia di Luca Telese, Orsini, Santoro, Vauro, Giuseppi Conte, Salvini, DiCesare, Ovadia, Dibba: “Non siamo mai stati Putiniani, scherzavamo, siamo sempre stati pro ucraina”. | 1456 |
Il Bastian fratino | Video incredible col tipo che pulisce la strada nel bel mezzo di un colpo di Stato #Russia #Wagner | 1158 |
Il Grande Flagello | Colpo di stato in Russia e su La7 un documentario su Putin. Colpo di Stato in Russia e in Russia un documentario su Berlusconi. | 1127 |
In this posto | Scusate, spostate un attimo il colpo di stato, che tolgo la polvere da sotto. #Wagner #Prigozhin https://t.co/RjIREfrcoW | 1103 |
andrea minuz | Il palinsesto ora: Twitter: colpo di Stato in Russia Instagram: tutti i dress-code della Santanchè RaiUno: “Un mare di aumenti per ombrelloni e lettini” Canale5: Speciale Acqua di Giò Rete4: I Cesaroni La7: Omnibus dibattito Mancano i taxi a Roma (si saranno uniti alla Wagner?) | 882 |
jacopo iacoboni | cmq, a parte un colpo di stato, a parte l'avvicinamento rapido a Mosca di un esercito di combattenti con esperienza decennale nei teatri di guerra più sporca del pianeta, a parte la controffensiva ucraina che in ogni caso avanza, per la Russia le prospettive sono davvero buone. | 854 |
Virna | LA SAGGEZZADI @tonicapuozzo1″ “Oggi è evidente la delusione dell'Occidente, questo presunto colpo di stato si è rivelato un ammutinamento. #Putin oggi è sicuramente più forte di 24 ore fa” | 791 |
Il Fatto Putiniano | 3 ore prima che #Prigozhin tentasse il colpo di Stato su Mosca, il PUB (Palombaro Unico Barzellettiere) vedeva allinearsi elementi per l'escalation… in Ucraina. Come se la realtà volesse ogni volta non solo smentire ‘sti soggettoni, ma proprio svergognarli. #PutinIsaWarCriminal | 676 |
OSINT-I | Cosa significherà per la guerra in #Ucraina il colpo di stato di #Prigozhin? Potenzialmente, la catastrofe per le forze 🇷🇺. Perché? Le forze 🇷🇺 in 🇺🇦 sono sostanzialmente tagliate fuori da ogni possibile rotta di rifornimento. Tutte le linee ferroviarie vitali per la 1/4 | 616 |
La curiosità
Nel giorno dell'invasione di Mosca, l'ex allenatore di Juve e Napoli Allegri è stato non protagonista indiscusso tra mille sorprese nel dibattito social. Il suo accostamento alla società araba sfumato in poco tempo e l'impossibilità del pubblico juventino di disfarsene velocemente, hanno accostato Allegri al conflitto russo.
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OSINT
L’addio al Cavaliere sui social è lo specchio degli anni del berlusconismo
Tempo di lettura: 4 minuti. L’analisi social che Matrice Digitale ha dedicato a Silvio Berlusconi nei suoi ultimi 4 giorni di notorietà pubblica. Dalla morte al funerale e la vera storia da raccontare non è certamente l’odio o l’amore espresso dal cavaliere dai suoi amici e nemici politici, bensì come le persone normali hanno vissuto l’ultimo ricordo del fondatore di Forza Italia

Tempo di lettura: 4 minuti.
Silvio Berlusconi è morto ed insieme a lui termina un ciclo della storia d'Italia durata 30 anni. Il leader di Forza Italia è oramai un ricordo che attualmente lascia un vuoto incolmabile nel panorama politico italiano e non solo per la sua importanza, ma anche per la sua figura insostituibile nel bene e nel male.
Gli anni del Berlusconismo sono stati frenetici, combattuti nelle piazze, nei palazzi di potere e questo specchio dell'Italia ha trovato conferma anche nei social network nella quattro giorni scandita dalla morte del Cavaliere fino ad arrivare al funerale.
L'analisi
L'analisi esclusiva condotta da Matrice Digitale con il suo software proprietario Anthares ha scansionato i tweet contenenti la parola Berlusconi dal 12 al 15 giugno ed ha estrapolato 174.420 tweets che hanno ottenuto 4.062.054 di mi piace, 588.909 condivisioni, 366.462 commenti e 96.589 citazioni.
Acchiappaclick
Ad aver preso il primato nella classifica dei like sono profili creati ad hoc “è morto Berlusconi” e “berlusconi is dead” che rappresentano anche un modo geniale di engagment che consiste nel creare un profilo che risponde ad una domanda che in quel momento imperversa sul social.

Mentre al primo posto c'è la versione italiana, al secondo figura quella “internazionale”

Ultim'ora è il profilo di informazione più gradito dagli utenti seguito poi dalla componente calcistica del giornalista sportivo Fabrizio Romano che catapulta Silvio Berlusconi nelle sua vera dimensione di successo populista rappresentata dagli anni prestigiosi alla presidenza del Milan, che segue con il suo profilo ufficiale tra i post più graditi dal pubblico.

Repubblica e Fatto Quotidiano sono le testate del “mainstream” che guadagnano più consensi ed è anche corretto precisare che i contenuti espressi erano spesso di rottura con le commemorazioni “affettuose” del Cavaliere.
La morte di Berlusconi a parole

La sintesi del dibattito su Berlusconi ottenuta attraverso le parole chiave utilizzate nei suoi ultimi giorni trova discussioni inerenti i funerali di stato e la giornata di lutto nazionale indetta che ha procurato non pochi formicolii ai suoi oppositori. Gli attori non protagonisti della dipartita del Cavaliere sono stati Giorgia Meloni e Matteo Renzi, ma anche l'amico Putin difeso fino alla fine ed il direttore del Fatto Travaglio che ha pubblicato un editoriale al vetriolo a cui la rete ha risposto con il video della trasmissione di Santoro quando il cav. pulì la sedia occupata da Travaglio prima di accomodarsi. Ottoemezzo e Di Martedì le trasmissioni più fortunate nel cadere nei giorni neri del cavaliere e quindi più esposte al dibattito pubblico. Tra Mediaset, Milan e la politica, non è mancato nell'album degli hashtag dei ricordi del Cavaliere anche la parola bungabunga che non solo ha creato un danno d'immagine al presidente plenipotenziario di Forza Italia, ma ha anche fornito all'Italia uno spaccato delle debolezze dei suoi cittadini.
I più nominati dal pubblico
Ultim'ora.net ha giocato un'ottima partita di posizionamento durante i giorni più intensi di questo 2023 per la storia italiana, superando addirittura il protagonista della notizia nella classifica delle menzioni da parte del pubblico. Silvio Berlusconi è stato riempito dall'affetto del pubblico di Twitter che non è mai stato il suo social preferito. Fatto Quotidiano e Tommaso Montanari con la sua Università per Stranieri di Siena hanno invece accolto le indignate reazioni della rete agli editoriali dedicati al cavaliere del quotidiano di Travaglio ed al rifiuto del rettore di aderire con il suo ateneo al lutto nazionale.

Shitstorm c'è n'è per tutti
i commenti sono dedicati a repubblica e Fatto Quotidiano in primis, ma non hanno risparmiato nemmeno il vignettista del giornale di Travaglio, Vauro Senesi, che ha più volte esternato disegni e pensieri divisivi sul tema. A chiudere il quadro dei nemici del cav c'è sicuramente Gad Lerner ed in coda alla top ten due veterani di La Repubblica come Ezio Mauro e l'attuale direttore Maurizio Molinari.

Conclusioni
Che Silvio Berlusconi sia stato un uomo odiato ed amato nel nostro paese è stato confermato anche dai social network che l'hanno diviso nella parte buona ed in quella cattiva per commemorarne il ricordo a fasi alternate. Quello che invece merita di essere raccontato in questa analisi è sicuramente l'apparato di ironia e di satira che ha ingegnato la rete per ricordare un uomo che, nel bene e nel male, ha sempre avuto una battuta o una barzelletta pronta con un pizzico di impronta trash. Forse è anche questo quello che mancherà alla maggior parte degli italiani indipendentemente dalla propria opinione politica.
Ciao Silvio.
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