OSINT
Russia contro Ucraina: Guerra di Propaganda, analisi OSINT del conflitto sui social
Tempo di lettura: 6 minuti. Un anno di confronto social sulla guerra Ucraina:
Quale narrazione ha vinto?
Chi sono gli Influencer della Guerra?
Il conflitto ucraino ha compiuto un anno dal quando, il 24 febbraio 2022, l’esercito del Cremlino ha invaso i territori di competenza del presidente Zelensky. Il dibattito italiano, nelle tv e nei social, è stato animato e a tratti feroce. Matrice Digitale ha svolto un’analisi dei Tweets sul dibattito politico utilizzando il suo software Anthares.
Metodo d’analisi
La ricerca è stata sviluppata raccogliendo i tweets che vanno dal 24 febbraio 2022 al 22 febbraio 2023 contenenti le seguenti parole chiave: russia, ucraina, zelensky, putin, guerra. Con questo metodo è stato sviluppato un dataset di 5.510.384 tweets che hanno generato
57.747.978 di mi piace, 11.316.876 di condivisioni, 1.088.420 di citazioni ed 8.228.378di commenti.
I protagonisti del conflitto
I protagonisti del conflitto sono coloro che figurano più volte nei tweets che compongono il dataset ed i dati sono eloquenti per arrivare ad una conclusione abbastanza elementare: Putin e la Russia sono i protagonisti della guerra superando l’Ucraina invasa nelle citazioni ed il presidente Zelensky, è stato relegato ad un ruolo di ultimo piano nonostante la pubblicità mediatica di cui ha goduto a reti unificate.
Parola chiave | Risultato |
Putin | 1.657.426 |
Russia | 1.465.363 |
Putin e Russia | 245.900 |
Ucraina | 1.381.871 |
Zelensky | 319.078 |
Zelensky and Ucraina | 82.257 |
Politica italiana
La politica italiana havisto come protagonista indiscusso il premier Mario Draghi, seguito da Matteo Salvini, dapprima senatore poi Ministro alle Infrastrutture del Governo. Giorgia Meloni al terzo posto. Guido Corsetto è più citato del suo predecessore alla Difesa Lorenzo Guerini, mentre Luigi di Maio, Ministro degli Esteri, è stato più nominato rispetto al collega Tajani subentrato con il nuovo governo. Berlusconi, meno citazioni rispetto al clamore mediatico che ha avuto sugli organi di informazione, ma sempre presente.
Parola Chiave | Risultato |
Draghi | 129.357 |
Salvini | 112.419 |
Meloni | 97.270 |
Berlusconi | 48.335 |
Crosetto | 40.215 |
Di Maio | 34.165 |
Tajani | 8.880 |
Guerini | 5.935 |
Protagonisti estero
Nel dibattito pubblico italiano la guerra ha visto tre sfere importanti come Usa, Nato ed Europa ottenere le maggiori citazioni del pubblico. Il dato cinese è importante se si considera la poca attività sul fronte del conflitto anche in termini diplomatici su cui si è costruito un vociare basato su analisi e non su molte dichiarazioni del suo alto rappresentate Jinping. Turchia ha avuto maggiore successo di Israele se consideriamo i 2 paesi ufficiali nella mediazioni, ma chi è stato discusso più di tutti tra i “neutri è Papa Francesco con il vaticano. Tra Svezia e Finlandia, è Sanna Marin che ha fatto parlare più del suo paese rispetto alla collega. Poche le citazioni per il BRICS, nord corea e Iran che condivide lo stesso interesse pubblico dell’India
Parole Chiave | Risultato |
“USA” o “Stati Uniti” o “Biden” | 410.482 |
Nato o Stoltenberg | 298.001 |
Europa o Metsola o Von Der Leyen | 129.173 |
Cina o Xi jiping | 115.291 |
Germania o Scholz | 57.108 |
Francia o Macron | 50.145 |
Papa o Vaticano | 46.019 |
Turchia o Erdogan | 35.902 |
Finlandia o Sanna o Marin | 23.899 |
Israele o Bennet o Netanyahu | 19.824 |
Iran | 15.978 |
India | 12.439 |
Corea del Nord or Nordcorea o Kim | 8.985 |
Brics | 4.163 |
Hashtag di Guerra
Gli hashtag più utilizzati hanno interessato la sciagurata protagonista di questa guerra: l’Ucraina. Putin supera di poco la Russia ottenendo un valore di coppia pressoché simile a quello del binomio Ucraina e Zelensky. Nato è il primo attore non protagonista seguito dagli USA. Draghi il politico italiano più discusso seguito da Biden. Putin criminale di guerra #putinwarcriminal è lo slogan di bandiera degli oppositori web del Cremlino e della sua guida politica.
Acchiappalike: chi ha preso più Mi piace parlando della guerra
Giornalisti o propagandisti? Il confine sottile tra mondo dell’informazione giornalistica e quella di opinione è stato abbondantemente superato, tanto da mettere sull’attenti molti cittadini italiani nel pesare bene le informazioni provenienti dagli organi di informazione. Al primo posto abbiamo il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni, autore di numerosi saggi che parlano degli scandali italiani ed esteri del Cremlino e supporter del credo Atlantista, al pari di Giovanni Rodriguez, noto al grande pubblico per il suo interesse particolare nel denigrare le dichiarazioni di Orsini, e Luciano Capone de Il Foglio da sempre sostenitore del conflitto Ucraino e delle posizioni Atlantiche di fornire armamenti all’Ucraina. Al terzo posto Daniele Angrisani, fondatore di Elezioni Usa e cronista di “Ucraina” per FanPage. Un utente semplice, Gianluca, che ha come suo interesse quello di supportare la vittoria dell’Ucraina dai social. Per osservare qualche voce fuori dal coro, Diego Fusaro, filosofo e vicino alle posizioni russe e grande estimatore di Dugin. Tra i mediatori, invece, Papa Francesco è appena settimo con i suoi messaggi di pace tra i due popoli. L’agenzia ANSA è considerata come organo di informazione più gradito seguito dal profilo UltimeNotizie e TgCom24 è la testata web di “mainstream” più gradita. Il giornalista di guerra Nico Piro, avverso alle narrazioni a senso unico che provengono da Kiev, è presente in classifica a bilanciare i supporters della guerra a oltranza. L’unico politico presente è il “twittatore seriale” Carlo Calenda. La sfida tra pro russia – pacifisti e pro nato, pro guerra e pro resistenza al femminile è persa dalla giornalista Marta Ottaviani schiacciata tra gli utenti Valeria S. che la procede e Sabrina F. che la segue.
Più menzionati dal pubblico
I profili che hanno guadagnato maggiori menzioni sono stati quelli del più gradito Jacopo Iacoboni, seguito dal Fatto Quotidiano, schierato apertamente contro la guerra e le scelte europee in linea conla NATO e gli USA. Giorgia Meloni ed Enrico Letta sono i politici più interpellati dal pubblico . La classifica delle testate più “virali”tirate in ballo” è Fatto, ANSA, Repubblica, Corriere, La Stampa TgCom24. Fusaro è l’intellettuale più “considerato” dal pubblico nel bene e nel male mentre i politici dopo la Premier e l’ex leader del PD più tirati in ballo sono Salvini, Crosetto, Calenda e Conte. C’è posto anche il PD e per l’Ambasciata Russa in Italia ed il giornalista di Cartabianca Marco Fattorini.
Più commentati
L’Ansa è il riferimento italiano dei commenti alle notizie di guerra seguita da TgCom24. Ricordiamo al lettore che il numero di commenti è nella maggior parte dei casi è sintomo di dissenso nei confronti della notizia e del pensiero espresso. Non è un caso che le posizioni di Iacoboni, Letta, Rodriguez e Fusaro sono tutto che tranne bipartizan. Guido Crosetto è in procinto di superare Luigi di Maio sulla guerra. La curiosità è che l’Italia ha esposto con Draghi il Ministro degli Esteri mentre la Meloni quello della Difesa.
I più virali
Chi è stato condiviso di più? Iacoboni guida la classifica confermando la solidità del suo primato seguito da Ultime Notizie e Ansa. Diego Fusaro fa da contraltare alle posizioni del giornalista della Stampa mentre i due profili pro Russia, Valeria e Sabrina S., stringono nella mora Giovanni Rodriguez. Si confermano coinvolgenti come new entry anche Francesca Totolo de Il primato Nazionale e Davide Scifo che condivide estratti degli interventi sul tema nelle trasmissioni televisive.
Conclusioni
Il dibattito sulla guerra ha diviso di molto il paese italico tra notizie, opinioni mascherate da notizie, disinformazione e molta fatica tra le testate giornalistiche di porsi al di sopra delle parti. E’ positivo il fatto che l’ANSA sia stato un punto di riferimento per molti, così come è chiaro leggendo i dati che chi ha più remato verso una direzione o l’altra è stato premiato nel dibattito pubblico sia nel bene sia nel male. Dopo un anno di conflitto ucraino sarebbe curioso analizzare nello specifico le dichiarazioni dei maggiori influencer per tracciare il grado di informazione separandolo da quello di opinione. C’è però un dato molto eloquente che viaggia al di fuori dei social ed è lo scollamento tra opinioni e notizie aventi un imprinting molto occidentale rispetto all’opinione pubblica sempre più distante dalla guerra, dal concetto di resistenza Ucraina e dai valori democratici espressi dalle politiche europee in continuità con quelle atlantiste. Questo avviene perché gli italiani sono un popolo di analfabeti funzionali oppure perché la propaganda occidentale si è avvalsa di scarsi interpreti e non ha raggiunto risultati sufficienti per ogni proclama diffuso attraverso stampa ed “influencer” della guerra?
OSINT
Prime Time: quale trasmissione politica ha vinto su X?
Tempo di lettura: 15 minuti. PrimeTime: Analisi OSINT di Matrice Digitale che analizza il dibattito politico italiano attraverso il social media X nel 2023
Quali sono le trasmissioni televisive politiche più considerate sul social network del dibattito italiano? E’ disponibile la nuova ricerca Prime Time di Matrice Digitale in esclusiva che analizza le tendenze, gli argomenti ed i protagonisti delle trasmissioni politiche di informazione la sera. La ricerca fa un’analisi su X, social per eccellenza nel dibattito pubblico politico informativo italiano, dei programmi che prevedono la formula dei “salotti televisivi” dove albera l’informazione politica sotto forma di notizie e dibattito tra giornalisti, opinionisti e politici.
Il materiale, i dati ed i grafici sono protetti da copyright e possono essere utilizzati citando Matrice Digitale.
Le trasmissioni analizzate
Matrice Digitale ha effettuato l’analisi dall’unica trasmissione di informazione serale firmata RAI, “Porta a Porta“, da anni in onda e storicamente condotta da Bruno Vespa. Analizza la potenza di fuoco, intesa per numero di format tv presenti, di Mediaset con “Quarta Repubblica” di Nicola Porro, “Dritto e Rovescio” di Paolo Del Debbio, “Zona Bianca” di Giuseppe Brindisi, Stasera Italia ed “E’ Sempre CartaBianca” di Bianca Berlinguer: quest’ultima ingaggiata al mercato estivo dalla RAI dove conduceva Cartabianca. Non manca “Fuori dal Coro” di Mario Giordano. Un’altra rete protagonista nel mondo dell’informazione, è La7 con le oramai storiche “diMartedì” di Giovanni Floris, “Otto e Mezzo” di Lilli Gruber e “Piazza Pulita” di Corrado Formigli, che si presentano come trasmissione leader al pubblico della rete di Urbano Cairo. Per quanto riguarda il nuovo fronte, c’è da segnalare su TV9 “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio, che è appena passata sulla rete televisiva dopo un addio burrascoso dalla RAI.
Metodo di analisi
La ricerca condotta da Matrice Digitale con il suo software Antares fa un’analisi dei tweet, pubblicati dal 1 agosto 2023 al 30 giugno 2024, ricercati sulla base degli hashtag ufficiali delle trasmissioni e dei profili istituzionali dei format TV analizzati e precisamente: @ottoemezzotw, @piazzapulitala7 , @#dimartedi , #piazzapulita , #ottoemezzo , @qrepubblica , #quartarepubblica , #fuoridalcoro , @fuoridalcorotv , @drittorovescio_ , #drittoerovescio , @zona_bianca , #zonabianca , @#staseraitalia , #èsemprecartabianca , @cartabiancar4 , @chetempochefa , #ctcf , @raiportaaporta e #portaaporta.
La ricerca ha restituito un risultato di:
409.779 tweet, oggi si chiamano post, che hanno generato 5.674.609 like, mi piace, generando 866.263 condivisioni, 91.073 citazioni con il dibattito pubblico animato da 778.198 commenti.
Profilo | Tweet | Like | Condivisioni | Citazioni | Commenti |
Che Tempo Che Fa | 3.288 | 1.641.729 | 149.545 | 19.959 | 47.351 |
Quarta Repubblica | 1.222 | 132.696 | 17.179 | 3.455 | 54.022 |
Fuori dal coro | 893 | 210.898 | 82.009 | 8.338 | 25.833 |
Stasera Italia | 881 | 42.974 | 6.960 | 2.594 | 27.961 |
Otto e Mezzo | 876 | 37.985 | 5.762 | 1.253 | 25.902 |
Piazzapulita – La7 | 811 | 87.508 | 14.603 | 2.665 | 46.274 |
Zona Bianca | 671 | 7.896 | 1.727 | 375 | 6.348 |
È sempre Cartabianca | 661 | 11.215 | 2.116 | 403 | 8.003 |
diMartedì | 262 | 15.917 | 2.963 | 487 | 8.720 |
Porta a Porta | 220 | 6.830 | 1.095 | 1.467 | 9.832 |
Al primo posto della classifica dei tweet c’è “Che Tempo Che Fa” con 3.288 tweet, che hanno ottenuto 1.641.729 like, 149.545 condivisioni, 19.959 citazioni e 47.351 commenti. “Quarta Repubblica” è al secondo posto con 1.222 tweet, che hanno generato 130.696 like, 17.159 condivisioni, 3.455 citazioni e 54.022 commenti. “Fuori dal Coro” è sul podio dell’attività sui social insieme alle due precedenti con 293 tweet, che hanno generato 210.898 like, 82.099 condivisioni, 8.388 citazioni e 25.833 commenti.
Per quanto riguarda il fanalino di coda, all’ultimo posto c’è “Porta a Porta” con 220 tweet, 6.830 like, 1.095 condivisioni, 1.467 citazioni e 9.832 commenti. “Carta Bianca” e “diMartedì” occupano gli ultimi gradini della classifica. “diMartedì” ha numeri simili a quelli di “Porta a Porta”, mentre “Carta Bianca” ha 661 tweet pubblicati, 11.215 like, 2.116 condivisioni, 403 citazioni e 8.003 commenti, che sono minori rispetto agli 8.720 commenti di “diMartedì”.
I dati relativi al numero di tweet rispondono a numeri inferiori rispetto a chi ha pubblicato di meno. Matrice Digitale ha inventato tre indici sviluppati sulla base delle competenze acquisite in questi anni nel campo: l’indice di gradimento, l’indice di viralità e l’indice di dibattito.
L’indice di gradimento è ottenuto facendo la quota dei like diviso i tweet pubblicati. Stesso discorso per l’indice di dibattito dove si fa una divisione del numero di commenti per i tweet pubblicati. L’indice di viralità, invece, somma le condivisioni e le citazioni per poi dividerne il risultato per i tweet pubblicati.
Format TV | Indice Gradimento | Indice Viralità | Indice Dibattito |
Che Tempo Che Fa | 499 | 101 | 57 |
Fuori dal coro | 236 | 52 | 45 |
Quarta Repubblica | 109 | 21 | 44 |
Piazzapulita – La7 | 108 | 17 | 33 |
diMartedì | 61 | 13 | 32 |
Stasera Italia | 49 | 12 | 30 |
Otto e Mezzo | 43 | 11 | 29 |
È sempre Cartabianca | 17 | 8 | 14 |
Porta a Porta | 31 | 3 | 9 |
Zona Bianca | 12 | 4 | 12 |
Per quanto riguarda gli indici di gradimento, “Che Tempo Che Fa” ha una media di 499 tweet e batte “Fuori dal Coro” e “Quarta Repubblica”. “Piazza Pulita” e “diMartedì” seguono come emittenti di La7. “Fuori dal Coro” ha un indice di viralità doppio rispetto a “Che Tempo Che Fa” e alla stessa “Piazza Pulita”. Su un valore di 101 di “Fuori dal Coro”, “Che Tempo Che Fa” si presenta con 21.
Per quanto riguarda invece l’indice di dibattito pubblico, “Piazza Pulita” ha generato più commenti degli utenti, seguita da “Porta a Porta” e “Quarta Repubblica” con un indice quasi simile. All’ultimo posto si trovano le trasmissioni Mediaset e “Carta Bianca”, che si trovano sempre in fondo alla classifica, seppur abbiano una base meno sviluppata di utenti social. Anche “Otto e Mezzo” risulta essere la meno virale.
In sintesi:
“Che Tempo Che Fa” è il programma con il maggior numero di like e tweet.
“Quarta Repubblica” e “Fuori dal Coro” seguono in classifica con numeri rilevanti.
“Porta a Porta” e “diMartedì” hanno numeri inferiori sia in termini di tweet che di interazioni.
“Carta Bianca” e “Otto e Mezzo” si posizionano agli ultimi posti in termini di viralità e dibattito.
“Piazza Pulita” è leader nell’indice di dibattito pubblico.
“Zona Bianca” è l’ultima per gradimento
Top like: influencer che ruotano attorno alle trasmissioni televisive sotto forma di pubblico, opinionisti o conduttori?
Per quanto riguarda la classifica che prende in considerazione i like ottenuti da profili esterni, Fabio Fazio si trova al primo posto, seguito da Daniele Capezzone e Tommaso Montanari, spesso ospite su La 7. Maddalena Loy de La Verità, meno opinionista e più cronista delle trasmissioni, è inclusa nella classifica. Il primo politico in classifica è Claudio Borghi, seguito da Roberto Burioni. Anche la giurista Vitalba Azzolini, Annalisa Chirico, Beppe Giulietti, l’ex parlamentare di Forza Italia Elio Vito e Selvaggia Lucarelli sono presenti in classifica, insieme al dottor Andrea Stramezzi, che esprime un orientamento opposto a quello di Burioni. Il giornalista della Verità, Fabio Dragoni, detiene lo scettro dei giornalisti. Immancabile anche il prof. Riccardo Puglisi che è stato protagonista di un J’accuse pubblico al sistema delle ospitate nei salotti che contano. Ai primi posti della classifica c’è chi anima il social quotidianamente nel ruolo di utente e la graduatoria vede gli utenti Sirio, Il Grande Flagello, un Girovago e Davide Scifo detenere la maggiore visibilità sui contenuti informativi imperniati di clip e una buona componente satirica.
Più menzionati
Per quanto riguarda le menzioni, “8 e mezzo” è la trasmissione con il profilo più menzionato, seguita da “Dritto e Rovescio” e “Che Tempo Che Fa”. “Piazza Pulita”, “Quarta Repubblica” e “Stasera Italia” si trovano in una posizione di centro nella classifica. Tra “Porta a Porta” e l’ultima “Zona Bianca”, abbiamo Fabio Fazio, il canale La 9, Giorgia Meloni e La 7. Seguono Annalisa Chirico e Warner Bros Discovery, collegata a La 9, insieme a Lish Lane, il giornalista Massimo Giannini (ospite su La 7) e Nicola Porro, conduttore di “Quarta Repubblica”.
Le più commentate
Guardando invece alla lista dei commenti ricevuti, “Che Tempo Che Fa” guida la classifica, seguita da “Porta a Porta”, “La 7”, “Quarta Repubblica”, “Piazza Pulita”, “Dritto e Rovescio”, “Stasera Italia”, “8 e mezzo” e “Fuori dal Coro”. Gli utenti che commentano includono Sirio e il giornale Il Tempo vicino alle posizioni della Premier, con “Zona Bianca” all’ultimo posto, schiacciata tra l’influencer Davide Scifo e il giornalista de La Verità Fabio Dragoni.
Quali sono stati gli argomenti?
Per quanto riguarda gli argomenti che hanno tenuto banco nei dibattiti televisivi, Matrice Digitale ha realizzato due classifiche basate sugli hashtag maggiormente utilizzati dagli utenti. La classifica delle trasmissioni che incidono di più negli hashtag della X sfera include “Otto e Mezzo”, “Che Tempo Che Fa”, “Dritto e Rovescio”, “Quarta Repubblica”, “Piazza Pulita”, “Stasera Italia”, “diMartedì”, “Carta Bianca”, “Fuori dal Coro” e “Zona Bianca”, che cede l’ultimo posto a “Porta a Porta”. Giorgia Meloni è il politico più citato, insieme a Giuseppe Conte, mentre la giornalista e conduttrice Lilli Gruber è la più citata rispetto agli altri colleghi conduttori.
Per quanto riguarda gli argomenti che hanno caratterizzato questa stagione estiva, a cavallo delle elezioni europee, Giorgia Meloni è l’hashtag più utilizzato da chi ha postato nell’orbita dlle trasmissioni televisive. Lilli Gruber è la giornalista più citata, mentre Vannacci è il candidato alle elezioni europee più citato.
Un altro argomento rilevante è la questione di Giulia Cecchettin, che ha portato alla creazione di un hashtag ironico nei confronti del padre Gino, Radio Sboro, che evidenziavano alcuni comportamenti e dichiarazioni proprio su X quando si chiamava Twitter prima dell’omicidio della povera figlia. La Israele ha più citazioni di Hamas, e Italo Bocchino è l’opinionista più citato come Hashtag mentre il Partito Democratico è il partito più citato ed allo stesso tempo La 7 supera la Rai nei riferimenti televisivi, con la Rai assente nella top 20 che comprendeva anche i media e va di pari passo con il conduttore Bruno Vespa.
Quali sono stati i Tweet più letti?
La classifica dei tweet più letti vede al primo posto un tweet di “Che Tempo Che Fa” nel periodo di Sanremo, dove è stato ospite un personaggio che ha chiesto di fermare il genocidio durante il Festival di Sanremo. Questo tweet ha ricevuto 19.000 like. “Che Tempo Che Fa” monopolizza la maggioranza dei primi posti della classifica con una citazione di Elena Cecchettin, sorella di Giuglia, sull’omicidio di Turetta, descrivendolo non come un mostro, ma come figlio di una società patriarcale impregnata di cultura dello stupro.
Che Tempo Che Fa | Questa domenica a #CTCF sul Nove ospiteremo Ghali. |
Cinguetterai | Amadeus risponde all’ambasciatore israeliano: “Non sono assolutamente d’accordo con questa affermazioni. #Sanremo2024 non ha mai promosso odio, ha sempre parlato di inclusione, di libertà. E i cantanti hanno chiesto la fine della guerra, la pace” 1/3 #PortaAPorta |
Dritto e rovescio | “Turetta non è un mostro, lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro” A #Drittoerovescio parla la sorella di Giulia |
Che Tempo Che Fa | Risultato storico per la prima puntata di #CTCF: 2,1 milioni di telespettatori e il 10,5% solo sul @nove, quintuplicando la media della rete, e 2,6 milioni e il 13% in simulcast. È il programma più visto di sempre su Warner Bros @DiscoveryItalia. Grazie, davvero 🙏🏼 |
Che Tempo Che Fa | 📌 |
Che Tempo Che Fa | Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sta valutando di introdurre dal prossimo anno scolastico il giudizio “gravemente insufficiente” nelle scuole elementari. Ecco, signor Ministro, non lo faccia. Lasci stare. Introduca piuttosto insegnanti di sostegno, e in numero adeguato, nelle scuole di ogni ordine e grado. Che cosa potrebbe mai significare “gravemente insufficiente” per un bambino di sei anni, se non un trauma e una umiliazione? Trovo che l’idea di averci pensato sia drammatica. Perché mostra il dramma di chi evidentemente non si rende conto di che cosa sono oggi i giovani, da quale fragilità siano afflitti e di quanto sarebbe necessario invece costruire una scuola inclusiva che abbia il compito innanzitutto di rispettare i tempi di crescita di ciascun alunno e di aiutarlo a scoprire le proprie passioni. Questo è il punto: dalle elementari alle superiori, la scuola dovrebbe appassionare. Alla conoscenza, allo studio, alla scoperta del mondo e soprattutto di se stessi. I ragazzi hanno più che mai bisogno di essere ascoltati, accompagnati nel loro percorso di crescita in un tempo per loro difficile come quello che stiamo vivendo, in cui la fiducia nel domani è svanita e dove i social stanno creando un mondo fittizio in cui si rifugiano e di cui sono sempre più dipendenti. L’idea che la scuola efficiente sia fatta di lezioni frontali, di valanghe di compiti per le vacanze, di verifiche e di stress, mi sembra anacronistica, una grande occasione sprecata. Gravemente insufficiente è lo stipendio degli insegnanti, gravemente insufficienti sono le risorse destinate all’Istruzione, gravemente insufficiente è l’investimento sul futuro. L’insegnante con la bacchetta in mano è un rimpianto assurdo. È inammissibile, così come lo sono le manganellate ad adolescenti che manifestano pacificamente e finalmente per qualcosa in cui credono. La sua idea, Signor Ministro, è gravemente deludente. Cambi rotta e faccia in modo che la scuola sia un luogo protetto e protettivo in cui, dai sei anni sino alla maturità, ci si possa sentire non giudicati e in cui semmai si forniscano gli strumenti per imparare a giudicare. Anzi, per comprendere più che per giudicare. Quanto al merito, quello proviamo a costituircelo nella vita proprio con gli strumenti che la scuola ci avrà saputo dare. E non si tratta certamente di un voto sulla pagella ma della possibilità di ciascuno di farcela per quello che può e a seconda della situazione in cui si trova. Il merito è un concetto relativo, come del resto quasi tutto. – @fabfazio su @oggisettimanale |
Che Tempo Che Fa | “PS: Cara Melons. Hai detto che una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società. Ecco, volevo solo dirti che anche le donne che hanno un solo figlio, o che non possono avere figli, o che non vogliono avere figli, o che fanno quel cavolo che pare a loro, se pagano le tasse il contributo alla società lo danno.” @lucianinalitti a #CTCF |
Che Tempo Che Fa | Pisa, stasera. 5 mila persone sono scese in piazza per esprimere solidarietà ai manifestanti del corteo studentesco pro Palestina, caricati questa mattina dalla polizia in antisommossa. |
Il Grande Flagello | Vanoni: “Salvini vuole fare il Ponte e srebbe il più lungo del mondo. Ma chi cazzo se ne frega?” #CTCF |
Trash Italiano | Ghali domenica sera a Che Tempo Che Fa. #CTCF |
Fanpage.it | Il direttore di #Fanpage, @fcancellato , è intervenuto nella trasmissione #ottoemezzo per parlare della nostra inchiesta #GioventùMeloniana” “Non abbiamo violato nessuna regola deontologica. Non mi pare che in nessuna delle democrazie di questo pianeta si sia posto il tema del metodo del giornalismo sotto copertura come di qualcosa di incompatibile con la democrazia o addirittura dannoso per la partecipazione politica, come dice Giorgia Meloni. Quando un giornale indaga su un partito politico è democrazia. Il regime c’è quando il partito politico o il potere politico indaga o controlla i giornali” |
Che Tempo Che Fa | Oggi #GiuliaCecchettin ha ottenuto dall’Università di Padova la laurea alla memoria in ingegneria biomedica 🌹 |
Il Grande Flagello | – Perché i calabresi hanno votato Lega? • Perché siamo stanchi – E sull’autonomia differenziata? • Noi qui facciamo solo organico #esemprecartabianca |
Che Tempo Che Fa | Addio a Franco Di Mare, il celebre giornalista aveva 68 anni. |
Che Tempo Che Fa | “A me dispiace da matti avere 93 anni e sapere che ho pochi anni ancora davanti. Anche se gli odiatori ogni giorno mi augurano di morire, mi dispiace tantissimo di dover abbandonare la vita. Perché la mia vita mi piace moltissimo. Non scegliemmo di attaccarci ai fili elettrificati per scegliere la morte, che sarebbe arrivata in un secondo. Noi scegliemmo la vita, parola importantissima che non va sprecata e non va mai dimenticata nemmeno un minuto. Siete persone libere, dovete pensare con la vostra testa, non con quella di chi grida più forte. Non bisogna perdere neanche un minuto di questa straordinaria emozione che è la vita. Perché nel tic-tac che è il tempo che scorre, il tic è già tac”. – Liliana Segre oggi compie 93 anni ♥️ |
౨ৎ fe☕️è esaurita | “non finiremo prima delle due” LA FACCIA DI FIORELLO MI STENDE #CTCF |
Che Tempo Che Fa | “Cosa ha detto?” “Ha detto: STOP a tutte le guerre. STOP ai respingimenti. STOP alle ingiustizie. STOP a chi dice ‘aiutiamoli a casa loro’. Ha detto: STOP! STOP! STOP!” Il messaggio di Rich a #CTCF |
Sirio 🏀 | Crozza a Meloni “Giorgia se senti Vespa daglielo un consiglio…se nella sua trasmissione parla di aborto magari sarebbe carino invitare qualcuno che ha l’utero…” #FratelliDiCrozza #Aborto #Vespa #portaaporta #20Aprile |
Che Tempo Che Fa | “È strano come i nostri politici non si fidano dei giudici Italiani, ma stimano tantissimo quelli Russi. La magistratura russa bene, quella italiana che ti dice di restituire 49 milioni di finanziamenti illeciti quella ti sta sul culo. È incredibile”. – @lucianinalitti a #CTCF |
Sirio 🏀 | Salvini e Gruber nel passaggio più bello: -la sinistra vuole il modello della donna col burqua… ▪︎dove ha sentito la sinistra dire questo? Non è neanche legale -però la NATO, le droghe ▪︎parlavamo del burqua game, set e match #Gruber #Salvini #ottoemezzo #Salvinipagliaccio |
Cinguetterai | Amadeus: “Richiedere la pace vuol dire seminare odio? Esattamente il contrario. La guerra da qualsiasi parte è da condannare. I ragazzi che vengono in gara fanno appelli di pace, di libertà di idee, di pensiero, di uguaglianza, di valori” 2/3 #Sanremo2024 #PortaAPorta |
Abolizione del suffragio universale | Che miseria, Vespa. Che miseria. È proprio vero che chi striscia non inciampa. #portaaporta #aborto |
Che Tempo Che Fa | Un altro risultato storico per #CTCF. La seconda puntata sul @nove supera gli ascolti straordinari del debutto: 2,3 milioni di telespettatori e l’11,26% di share, rendendo Nove seconda rete nazionale. Grazie a tutti per esserci stati anche questa domenica, davvero ♥️ |
Che Tempo Che Fa | “La censura a Scurati è, con tutta evidenza, un atto politico. Così grossolano che ogni tentativo di farlo passare per “scelta editoriale” fa sorridere. Del resto, se ai nuovi capi della Rai importasse qualcosa della qualità del prodotto, non avrebbero perso, uno dopo l’altro, conduttori e giornalisti di punta. Con la conseguenza, ovvia, di perdere pubblico. Voi che siete davanti alla tivù in questo momento eravate in larga parte, un anno fa, spettatori della Rai. Ora state guardando la Nove. Se uno fa l’editore, è facile capire l’errore. Ma se uno fa il centurione per conto di un partito politico, pensa solo a ripulire la scena dagli elementi non graditi. Del resto, come da copione, se ne frega.” Michele Serra a #CTCF |
Il Grande Flagello | “Vannacci si comprasse uno specchio. Parla di tratti italiani, ma sembra il turco che mi vende il kebab” #drittoerovescio |
Che Tempo Che Fa | “Tutta la Rai dopo la scoperta della malattia si è dileguata”. – Franco Di Mare a #CTCF sul Nove |
Sirio 🏀 | Fabio Fazio riesce a fregare anche questa volta la Rai con l’intervista esclusiva a Jannik Sinner dopo la vittoria della coppa Davis… servizio pubblico #CTCF #Chetempochefa #Sinner #Fazio #janniksinner |
Che Tempo Che Fa | “Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli, ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento.” – Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. #Pisa |
Un altro tweet molto letto è quello che cita Ornella Vanoni, che ha detto di voler fare il ponte più lungo del mondo, esprimendo il suo disinteresse con una frase ripresa da “Che Tempo Che Fa”. La questione della gioventù meloniana e di Fanpage, ospite di “Otto e Mezzo” di Lilli Gruber, ha avuto molta risonanza verso la fine dei palinsesti televisivi.
In sintesi, “Che Tempo Che Fa” è la trasmissione televisiva che raccoglie sicuramente più consensi dal punto di vista del pubblico, come evidenziato nelle statistiche precedenti.
Analisi del sentiment
Matrice Digitale ha un suo software per l’analisi del sentiment, Aldebaran, con cui ha analizzato il l’umore del pubblico nei riguardi dei tweet analizzati secondo una selezione di tutti i tweets per nome utente ufficiale ed hashtag della trasmissione indicata nel prospetto.
Nulla da togliere agli altri, ma l’analisi del sentiment non è un parametro statistico rilevante e vi consigliamo di diffidare sempre da chi vende questo servizio o prodotto affibbiandogli un valore scientifico.
Programma | Commenti analizzati | Positivi (%) | Negativi (%) | Neutri (%) |
Cartabianca | 3.679 | 55.12 | 27.89 | 16.99 |
Che tempo che fa | 61.415 | 43.45 | 32.92 | 23.63 |
Di Martedì | 22.147 | 55.02 | 23.17 | 21.81 |
Dritto e Rovescio | 15.579 | 66.42 | 23.49 | 10.08 |
Fuori dal Coro | 11.474 | 53.15 | 26.09 | 20.75 |
Otto e Mezzo | 31.670 | 47.42 | 32.37 | 20.21 |
Piazza Pulita | 14.744 | 63.21 | 19.42 | 17.37 |
Porta a Porta | 3.205 | 56.32 | 28.8 | 14.88 |
Quarta Repubblica | 14.538 | 52.23 | 27.2 | 20.57 |
Stasera Italia | 40.328 | 43.19 | 39.72 | 17.1 |
Zona Bianca | 5.506 | 57.81 | 28.75 | 13.44 |
Analisi dell’autore
La ricerca effettuata da Matrice Digitale ha analizzato le trasmissioni tv che compongono un segmento di mercato televisivo parallelo a quello dell’informazione e che ha vissuto cambiamenti radicali all’interno dei palinsesti con non poche critiche. Mediaset ha acquisito il programma della Berlinguer e qualcuno ha pensato che abbia fatto un favore alla Meloni desiderosa di svuotare la RAI della vecchia guardia di informazione non in linea con la sua visione politica. La penalità su X per la Berlinguer è stata il dover ripartire da 0 perché ha acquisito un format TV che ha dovuto creare exnovo il profilo X ed in una stagione ha raggiunto 11.000 contatti circa. Un gap arginato rispetto a Portaporta e Zona Bianca grazie alla presenza di Alessandro Orsini, Andrea Scanzi e Alessandro Sallusti: il primo punta di diamante ereditata dal vecchio format in onda sulla RAI.
Per quanto riguarda invece la RAI, ristretta nell’angolo con la presenza del solo programma “Porta a Porta” in onda tra l’altro su orari limite, è facilmente dimostrabile che l’uscita di scena di Fabio Fazio e la mancata sostituzione del suo programma con qualche alternativa abbia portato a un cambio di strategia suicida dal punto di vista della presenza social dell’informazione pubblica, colpevole anche di non aver premiato alcun giornalista interno senza ricorrere a qualche esterno.
La RAI è la televisione più penalizzata dal calciomercato dei palinsesti TV e può essere fondato il sospetto che sia una scelta strategica dell’azienda, che non ha mirato ai dibattiti televisivi, ma a potenziare i servizi preconfezionati come il TG o gli speciali di RAI News su cui vertono diverse polemiche sulla direzione editoriale.
In casa Mediaset cala del Debbio con il suo Dritto e Rovescio mentre recupera nell’interesse social Nicola Porro con il suo Quarta Repubblica, ma l’interesse del pubblico e l’animosità del dibattito vedono Mario Giordano a farla da padrona con il suo Fuori dal Coro che ha attirato con #LadridiCase e la questione #Covid e pandemia rimasta in sospeso. Non è un caso infatti che figuri ancora l’ex Ministro Roberto Speranza tra gli interessi del pubblico.
“Stasera Italia” ha un buon riscontro, merito della cadenza di emissione nell’etere pressoché quotidiana. Anche l’indice di dibattito, alto, dipende dal fatto di trovarsi in onda quotidianamente durante l’arco della settimana.
Per quanto riguarda invece “Zona Bianca” ed “E’ sempre CartaBianca“, abbiamo due trasmissioni televisive che sono di nicchia e poco seguite dal pubblico social con la differenza che, nonostante la storicità acquisita sulle reti Mediaset, “Zona Bianca” è la trasmissione con meno interazioni sui social ed ha anche un indice di dibattito inferiore a quello della neonata “CartaBianca”, che conta solo 11.000 followers, a differenza degli utenti acquisiti negli anni dal format di Giuseppe Brindisi
Per quanto concerne La 7, “Piazza Pulita” si conferma la trasmissione leader e supera supera in gradimento “diMartedì“. La trasmissione storica di Floris, ha un buon gradimento, ma non gode della parte di inchiesta che in questi ultimi mesi ha caratterizzato “Piazza Pulita”, grazie soprattutto a Gioventù Meloniana di Fanpage, che ha colpito Giorgia Meloni, primo argomento sotto forma di hashtag, e la sua azione giovanile.
“Otto e mezzo” è una trasmissione fuori dagli schemi dei salotti tv: dura poco, va in onda tutti i giorni ed ha un pubblico oramai affezionato, che vive di alti e bassi. E questo denota anche lo stile della trasmissione che interessa più della concorrenza e, a differenza di altre, non propone la caciara e non ha bisogno di una ricerca costante della viralità. L’indice del dibattito è in linea con i numeri.
C’è un altro dato da tenere in considerazione: “Che Tempo Che Fa“, che si è sempre dimostrata dalle analisi di Matrice Digitale leader per quanto riguarda l’informazione e la condivisione social, pur essendo sprovvista di polemiche in studio e di inchieste giornalistiche, dimostra ancora una volta di essere leader.
I volti delle trasmissioni
I volti delle trasmissioni
Fabio Fazio risulta il giornalista e conduttore più considerato mentre Daniele Capezzone, opinion leader sulle reti del Biscione, traina la carrozza delle interazioni social. Bene anche il professor Riccardo Puglisi, che si è contraddistinto in questi mesi per delle polemiche sulla scarsa gestione e trasparenza degli ospiti da invitare in televisione. “Il Tempo“, giornale vicino alla destra, come testata che ha ottenuto un consenso notevole. La7 è l’unica emittente televisiva che cresce in termini di consenso insieme alle sue trasmissioni televisive. Discorso diverso per Mediaset, La Nove e la stessa Rai che non aumentano di brand awareness sui social.
Nella classifica delle menzioni Fabio Fazio, Nicola Porro sono i conduttori più citati, Giorgia Meloni è la politica che sovrasta tutti seguita dalla Schlein mentre gli ospiti più citati sono Massimo Giannini, Daniele Capezzone e Annalisa Chirico.
“Piazza Pulita”, “Dritto e Rovescio” e “Quarta Repubblica” hanno una forte interazione con il pubblico. “, ma, in conclusione, “Che Tempo Che Fa” è la trasmissione televisiva che raccoglie sicuramente più consensi dal punto di vista del pubblico e questo dovrebbe far riflettere la TV pubblica sull’errore di non aver trovato un sostituto: i social non perdonano.
OSINT
Giornalisti, analisti e tifosi: chi sono gli analfabeti funzionali del caso Wagner
Tempo di lettura: 6 minuti. Dal Colpo di Stato, alla Guerra Civile compresa la destituzione di Putin. La giornata
L’esercito privato della Wagner fa marcia su Mosca ed il popolo della rete festeggia l’avanzata di quelli che fino a ieri erano i veri nazisti del conflitto ucraino. Le notizie che sono corse nella giornata dell’assedio a Mosca possono essere sintetizzate in questo modo:
- Prigozhin, capo della Wagner, occupa Rostov a 500 km dalla capitale Mosca e dichiara di voler arrivare fino al Cremlino per supportare una protesta più ampia.
- Nel corso del tragitto previsto, calcolato in 20 ore, nessuno si oppone alla Wagner in marcia quantificata in 25.000 unità. L’aspetto singolare è che a morire sono 15 soldati russi.
- Nel frattempo a Mosca si schierano i carri armati in piazza ed il sindaco definisce la situazione “preoccupante”.
- Ci sono notizie che trattano l’allarme della popolazione e la fuga degli oligarchi in quel di San Pietroburgo, compreso Putin che avrebbe staccato il transponder per far perdere le sue tracce. Notizie dei supermercati presi d’assalto a Mosca e di voli aerei alle stelle in partenza dalle pendici del Cremlino.
- Si rincorrono le voci di una rivolta dei mercenari che sfocia in una guerra civile e di una imminente catastrofe russa con annessa vittoria Ucraina in via di una controffensiva migliore di quella annunciata nei mesi precedenti che però nei fatti non ha ottenuto successo.
- Putin fa un video alla nazione dove chiede a Wagner di spegnere la protesta e di farlo in tempo per aver salva la pelle perchè si tratta di un tradimento alla nazione.
- Nel corso della giornata verso le 18.30 si apprende che, arrivati a 200 km di distanza da Mosca, Prigozhin si ferma e grazie al premier bielorusso Lukhashenko trova una strategia d’uscita e ospitalità a Minsk.
L’allarme rientra, ma le perplessità che questo evento riconduce a Putin e alla Russia sono tante e non di certo positive nell’immaginario collettivo oppure la lettura è ancora prematura e bisognerà aspettare i prossimi giorni per comprendere effettivamente quali rapporti la Wagner intratterrà con la Russia senza Prigozhin oppure senza Shiougu
Matrice Digitale ha in esclusiva raccolto le analisi calde espresse dagli influencer dell’una e dell’altra parte. Al netto di profili “civili” ed ironici, c’è chi ha invece ha fatto della partigianeria una sua ragione di vita da quando è esploso il conflitto in Ucraina, dedicando le proprie attenzioni a coloro che si sono sempre posti in modo dubbioso sulla narrazione della guerra a cui sono risposte accuse di terrapiattismo e putinismo.
L’analisi
Matrice Digitale ha analizzato i tweet pubblicati in data 24 giugno contenenti le parole chiave Putin, Mosca, Prigozhin e Russia raccogliendo un dataset da 35.969 tweets, 516.647 like, 76.760 condivisioni, 62.188 commenti e 6.638 citazioni.
Acchiappa Click
Ad aver incassato più consensi sui tweet a caldo della situazione occorsa in quel di Rostov sono stati diversi analisti, giornalisti e profili di semplici utenti che si sono divisi tra attività di analisi mostrando la propria preparazione nel valutare attentamente lo scenario e pressapochismo o addirittura fanatismo in alcuni casi.
Il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni è colui che ha riscosso più successo seguito dagli account di Daniele Angrisani e Dario d’Angelo. Per avere una voce più distaccata sulla vicenda bisogna attendere il quarto posto con il profilo comandante nebbia. Chiude all’ultimo Tommaso Montanari autore di un unico tweet che ha riscosso molto successo tra i “pacifinti” e “putinvhester”.
I tweet di successo che invitano a deridere gli avversari delle proprie idee
Ma cosa hanno twittato in occasione della giornata più calda per la Russia da un anno a questa parte i protagonisti del mondo dell’informazione, della scienza e dei social sulla piattaforma di Musk?
Jacopo Iacoboni della Stampa ha avuto successo con il suo primo tweet seguito da altri che hanno raccontato gli eventi della giornata:
A questo punto urge qualche osservatore italiano che ci spieghi ancora che la Russia sta vincendo, che senza la “trattativa di pace” la guerrra non finirà mai, che la controffensiva ucraina non funziona, che la guerra è colpa della NATO E magari che Wagner è pagato dalla Cia“. Alle ore 9,49, la prima reazione è stata quella di un successo militare e di intelligence dell’Occidente.
Sorprende che il tenore del post sia simile a quello twittato dal consulente del Governo italiano Vittorio Emanuele Parsi (quello più gradito con 5 mila like circa) che riferisce alle 9.26 “Perché il potere in Russia era solido e a Bucha era una farsa. Aspettiamo scuse che non avremo mai dai fanta analisti pro Putin“.
Anche il direttore del Foglio Claudio Cerasa continua alle 13.40 con la falsa riga del “Dicevano che la Russia era invincibile. Che aiutare l’esercito ucraino era suicida. Che le milizie di Putin erano inscalfibili. Che sostenere Kyiv con le armi significava solo prolungare la guerra. Ore brutte per i cavalli di troia del putinismo. Disorientati e smarriti: panico“
Strategia molto più intelligente quella del suo sottoposto Giovanni Rodriguez che punta sull’operazione simpatia mettendo i mezzo i complotti alle ore 10.14 e pubblicando “Prigozhin, pagato da Soros e Rothschild, con l’aiuto di Oms e Bill Gates, sta attaccando Mosca. I soldati Wagner, vaccinati e dotati di microchip, sono stati attivati tramite 5G e indirizzati contro Putin, il nostro messia del nuovo ordine multipolare. Mi porto avanti col lavoro.”
Anche il giornalista David Carretta si espone contro i nemici italiani festeggiando la caduta di Mosca con un pizzico di ironia alle ore 10.16: La narrazione di pacifinti e putinisti sarà: preferite il macellaio Prigozhin alla stabilità di Putin
A prendere le distanze da questo sistema condiviso dagli influencer della guerra c’è David Puente che alle ore 11.46 richiama molti all’ordine perchè “L’idea che si possa “tifare” ed elogiare Prigozhin mi fa orrore, stiamo solo assistendo a uno scontro tra mostri dove il più forte e violento avrà la meglio.“
I più menzionati
Quelli più menzionati dal pubblico sono stati diversi dai twittatori seriali della guerra e precisamente Ultim’ora.net, Sky Tg 24 e Radio Radicale seguiti da Giorgio Beretta, Toni Capuozzo e Nello scavo.I personaggi citati nella top 20 sono molti direttori di destra, parlamentari scettici sulla gestione della guerra e politici pacifisti e questo indica un “accanimento social” verso coloro che sono stati dall’altra parte del pensiero. Sarà un gioco delle parti, ma è evidente che questa azione sia frutto anche dei tweets che invitavano a cercare i pacifinti putiniani mentre crollava la Russia.
L’invasione di Mosca in chiacchiere
Le parole più utilizzate nel conflitto sono state prighozin scritto in modi anche diversi perchè errati, si è sfruttato l’hashtag internazionale russiancivilwar, ma sono stati citati soprattutto molti mezzi di informazione come Inonda e Quarta Repubblica oltre ai vari tg e a la7. I nomi di Medvev e quelli di Berlusconi sono i più frequenti oltre a quello dei protagonisti della storia.
Ci sono state notizie false date agli utenti?
La notizia del Colpo di Stato è una informazione falsa, il termine è stato preso come riferimento da più elementi e non trova una certezza fattuale. Quanto accaduto non può nemmeno considerarsi un tentativo di Colpo di Stato. Non è un caso che ad annunciarlo come tale sia stato il profilo parodia dell’ambasciata russa in Italia con tanto di lista di proscrizione annessa. I tweet più letti hanno trattato in modo diverso la vicenda, ma è chiaro l’approccio di chi come Iacoboni ha dato per certo il colpo di stato e chi come Capuozzo lo abbia descritto “presunto”. Caduta di stile anche per il profilo OSINT-I che in qualità di esperto di intelligence avrebbe dovuto attendere maggiori risvolti prima di usare il termine colpo di stato.
Ambasciata Russa in Italia ᵖᵃʳᵒᵈʸ | 🇷🇺 Colpo di Stato in corso in Russia. La brigata Wagner ha invaso Rostov, città russa. Prime reazioni in Italia di Luca Telese, Orsini, Santoro, Vauro, Giuseppi Conte, Salvini, DiCesare, Ovadia, Dibba: “Non siamo mai stati Putiniani, scherzavamo, siamo sempre stati pro ucraina”. | 1456 |
Il Bastian fratino | Video incredible col tipo che pulisce la strada nel bel mezzo di un colpo di Stato #Russia #Wagner | 1158 |
Il Grande Flagello | Colpo di stato in Russia e su La7 un documentario su Putin. Colpo di Stato in Russia e in Russia un documentario su Berlusconi. | 1127 |
In this posto | Scusate, spostate un attimo il colpo di stato, che tolgo la polvere da sotto. #Wagner #Prigozhin https://t.co/RjIREfrcoW | 1103 |
andrea minuz | Il palinsesto ora: Twitter: colpo di Stato in Russia Instagram: tutti i dress-code della Santanchè RaiUno: “Un mare di aumenti per ombrelloni e lettini” Canale5: Speciale Acqua di Giò Rete4: I Cesaroni La7: Omnibus dibattito Mancano i taxi a Roma (si saranno uniti alla Wagner?) | 882 |
jacopo iacoboni | cmq, a parte un colpo di stato, a parte l’avvicinamento rapido a Mosca di un esercito di combattenti con esperienza decennale nei teatri di guerra più sporca del pianeta, a parte la controffensiva ucraina che in ogni caso avanza, per la Russia le prospettive sono davvero buone. | 854 |
Virna | LA SAGGEZZADI @tonicapuozzo1″ “Oggi è evidente la delusione dell’Occidente, questo presunto colpo di stato si è rivelato un ammutinamento. #Putin oggi è sicuramente più forte di 24 ore fa” | 791 |
Il Fatto Putiniano | 3 ore prima che #Prigozhin tentasse il colpo di Stato su Mosca, il PUB (Palombaro Unico Barzellettiere) vedeva allinearsi elementi per l’escalation… in Ucraina. Come se la realtà volesse ogni volta non solo smentire ‘sti soggettoni, ma proprio svergognarli. #PutinIsaWarCriminal | 676 |
OSINT-I | Cosa significherà per la guerra in #Ucraina il colpo di stato di #Prigozhin? Potenzialmente, la catastrofe per le forze 🇷🇺. Perché? Le forze 🇷🇺 in 🇺🇦 sono sostanzialmente tagliate fuori da ogni possibile rotta di rifornimento. Tutte le linee ferroviarie vitali per la 1/4 | 616 |
La curiosità
Nel giorno dell’invasione di Mosca, l’ex allenatore di Juve e Napoli Allegri è stato non protagonista indiscusso tra mille sorprese nel dibattito social. Il suo accostamento alla società araba sfumato in poco tempo e l’impossibilità del pubblico juventino di disfarsene velocemente, hanno accostato Allegri al conflitto russo.
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OSINT
L’addio al Cavaliere sui social è lo specchio degli anni del berlusconismo
Tempo di lettura: 4 minuti. L’analisi social che Matrice Digitale ha dedicato a Silvio Berlusconi nei suoi ultimi 4 giorni di notorietà pubblica. Dalla morte al funerale e la vera storia da raccontare non è certamente l’odio o l’amore espresso dal cavaliere dai suoi amici e nemici politici, bensì come le persone normali hanno vissuto l’ultimo ricordo del fondatore di Forza Italia
Silvio Berlusconi è morto ed insieme a lui termina un ciclo della storia d’Italia durata 30 anni. Il leader di Forza Italia è oramai un ricordo che attualmente lascia un vuoto incolmabile nel panorama politico italiano e non solo per la sua importanza, ma anche per la sua figura insostituibile nel bene e nel male.
Gli anni del Berlusconismo sono stati frenetici, combattuti nelle piazze, nei palazzi di potere e questo specchio dell’Italia ha trovato conferma anche nei social network nella quattro giorni scandita dalla morte del Cavaliere fino ad arrivare al funerale.
L’analisi
L’analisi esclusiva condotta da Matrice Digitale con il suo software proprietario Anthares ha scansionato i tweet contenenti la parola Berlusconi dal 12 al 15 giugno ed ha estrapolato 174.420 tweets che hanno ottenuto 4.062.054 di mi piace, 588.909 condivisioni, 366.462 commenti e 96.589 citazioni.
Acchiappaclick
Ad aver preso il primato nella classifica dei like sono profili creati ad hoc “è morto Berlusconi” e “berlusconi is dead” che rappresentano anche un modo geniale di engagment che consiste nel creare un profilo che risponde ad una domanda che in quel momento imperversa sul social.
Mentre al primo posto c’è la versione italiana, al secondo figura quella “internazionale”
Ultim’ora è il profilo di informazione più gradito dagli utenti seguito poi dalla componente calcistica del giornalista sportivo Fabrizio Romano che catapulta Silvio Berlusconi nelle sua vera dimensione di successo populista rappresentata dagli anni prestigiosi alla presidenza del Milan, che segue con il suo profilo ufficiale tra i post più graditi dal pubblico.
Repubblica e Fatto Quotidiano sono le testate del “mainstream” che guadagnano più consensi ed è anche corretto precisare che i contenuti espressi erano spesso di rottura con le commemorazioni “affettuose” del Cavaliere.
La morte di Berlusconi a parole
La sintesi del dibattito su Berlusconi ottenuta attraverso le parole chiave utilizzate nei suoi ultimi giorni trova discussioni inerenti i funerali di stato e la giornata di lutto nazionale indetta che ha procurato non pochi formicolii ai suoi oppositori. Gli attori non protagonisti della dipartita del Cavaliere sono stati Giorgia Meloni e Matteo Renzi, ma anche l’amico Putin difeso fino alla fine ed il direttore del Fatto Travaglio che ha pubblicato un editoriale al vetriolo a cui la rete ha risposto con il video della trasmissione di Santoro quando il cav. pulì la sedia occupata da Travaglio prima di accomodarsi. Ottoemezzo e Di Martedì le trasmissioni più fortunate nel cadere nei giorni neri del cavaliere e quindi più esposte al dibattito pubblico. Tra Mediaset, Milan e la politica, non è mancato nell’album degli hashtag dei ricordi del Cavaliere anche la parola bungabunga che non solo ha creato un danno d’immagine al presidente plenipotenziario di Forza Italia, ma ha anche fornito all’Italia uno spaccato delle debolezze dei suoi cittadini.
I più nominati dal pubblico
Ultim’ora.net ha giocato un’ottima partita di posizionamento durante i giorni più intensi di questo 2023 per la storia italiana, superando addirittura il protagonista della notizia nella classifica delle menzioni da parte del pubblico. Silvio Berlusconi è stato riempito dall’affetto del pubblico di Twitter che non è mai stato il suo social preferito. Fatto Quotidiano e Tommaso Montanari con la sua Università per Stranieri di Siena hanno invece accolto le indignate reazioni della rete agli editoriali dedicati al cavaliere del quotidiano di Travaglio ed al rifiuto del rettore di aderire con il suo ateneo al lutto nazionale.
Shitstorm c’è n’è per tutti
i commenti sono dedicati a repubblica e Fatto Quotidiano in primis, ma non hanno risparmiato nemmeno il vignettista del giornale di Travaglio, Vauro Senesi, che ha più volte esternato disegni e pensieri divisivi sul tema. A chiudere il quadro dei nemici del cav c’è sicuramente Gad Lerner ed in coda alla top ten due veterani di La Repubblica come Ezio Mauro e l’attuale direttore Maurizio Molinari.
Conclusioni
Che Silvio Berlusconi sia stato un uomo odiato ed amato nel nostro paese è stato confermato anche dai social network che l’hanno diviso nella parte buona ed in quella cattiva per commemorarne il ricordo a fasi alternate. Quello che invece merita di essere raccontato in questa analisi è sicuramente l’apparato di ironia e di satira che ha ingegnato la rete per ricordare un uomo che, nel bene e nel male, ha sempre avuto una battuta o una barzelletta pronta con un pizzico di impronta trash. Forse è anche questo quello che mancherà alla maggior parte degli italiani indipendentemente dalla propria opinione politica.
Ciao Silvio.
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