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Russia contro Ucraina: Guerra di Propaganda, analisi OSINT del conflitto sui social
Tempo di lettura: 6 minuti. Un anno di confronto social sulla guerra Ucraina:
Quale narrazione ha vinto?
Chi sono gli Influencer della Guerra?

Il conflitto ucraino ha compiuto un anno dal quando, il 24 febbraio 2022, l'esercito del Cremlino ha invaso i territori di competenza del presidente Zelensky. Il dibattito italiano, nelle tv e nei social, è stato animato e a tratti feroce. Matrice Digitale ha svolto un'analisi dei Tweets sul dibattito politico utilizzando il suo software Anthares.
Metodo d'analisi
La ricerca è stata sviluppata raccogliendo i tweets che vanno dal 24 febbraio 2022 al 22 febbraio 2023 contenenti le seguenti parole chiave: russia, ucraina, zelensky, putin, guerra. Con questo metodo è stato sviluppato un dataset di 5.510.384 tweets che hanno generato
57.747.978 di mi piace, 11.316.876 di condivisioni, 1.088.420 di citazioni ed 8.228.378di commenti.
I protagonisti del conflitto
I protagonisti del conflitto sono coloro che figurano più volte nei tweets che compongono il dataset ed i dati sono eloquenti per arrivare ad una conclusione abbastanza elementare: Putin e la Russia sono i protagonisti della guerra superando l'Ucraina invasa nelle citazioni ed il presidente Zelensky, è stato relegato ad un ruolo di ultimo piano nonostante la pubblicità mediatica di cui ha goduto a reti unificate.
Parola chiave | Risultato |
Putin | 1.657.426 |
Russia | 1.465.363 |
Putin e Russia | 245.900 |
Ucraina | 1.381.871 |
Zelensky | 319.078 |
Zelensky and Ucraina | 82.257 |
Politica italiana
La politica italiana havisto come protagonista indiscusso il premier Mario Draghi, seguito da Matteo Salvini, dapprima senatore poi Ministro alle Infrastrutture del Governo. Giorgia Meloni al terzo posto. Guido Corsetto è più citato del suo predecessore alla Difesa Lorenzo Guerini, mentre Luigi di Maio, Ministro degli Esteri, è stato più nominato rispetto al collega Tajani subentrato con il nuovo governo. Berlusconi, meno citazioni rispetto al clamore mediatico che ha avuto sugli organi di informazione, ma sempre presente.
Parola Chiave | Risultato |
Draghi | 129.357 |
Salvini | 112.419 |
Meloni | 97.270 |
Berlusconi | 48.335 |
Crosetto | 40.215 |
Di Maio | 34.165 |
Tajani | 8.880 |
Guerini | 5.935 |
Protagonisti estero
Nel dibattito pubblico italiano la guerra ha visto tre sfere importanti come Usa, Nato ed Europa ottenere le maggiori citazioni del pubblico. Il dato cinese è importante se si considera la poca attività sul fronte del conflitto anche in termini diplomatici su cui si è costruito un vociare basato su analisi e non su molte dichiarazioni del suo alto rappresentate Jinping. Turchia ha avuto maggiore successo di Israele se consideriamo i 2 paesi ufficiali nella mediazioni, ma chi è stato discusso più di tutti tra i “neutri è Papa Francesco con il vaticano. Tra Svezia e Finlandia, è Sanna Marin che ha fatto parlare più del suo paese rispetto alla collega. Poche le citazioni per il BRICS, nord corea e Iran che condivide lo stesso interesse pubblico dell'India
Parole Chiave | Risultato |
“USA” o “Stati Uniti” o “Biden” | 410.482 |
Nato o Stoltenberg | 298.001 |
Europa o Metsola o Von Der Leyen | 129.173 |
Cina o Xi jiping | 115.291 |
Germania o Scholz | 57.108 |
Francia o Macron | 50.145 |
Papa o Vaticano | 46.019 |
Turchia o Erdogan | 35.902 |
Finlandia o Sanna o Marin | 23.899 |
Israele o Bennet o Netanyahu | 19.824 |
Iran | 15.978 |
India | 12.439 |
Corea del Nord or Nordcorea o Kim | 8.985 |
Brics | 4.163 |
Hashtag di Guerra

Gli hashtag più utilizzati hanno interessato la sciagurata protagonista di questa guerra: l'Ucraina. Putin supera di poco la Russia ottenendo un valore di coppia pressoché simile a quello del binomio Ucraina e Zelensky. Nato è il primo attore non protagonista seguito dagli USA. Draghi il politico italiano più discusso seguito da Biden. Putin criminale di guerra #putinwarcriminal è lo slogan di bandiera degli oppositori web del Cremlino e della sua guida politica.
Acchiappalike: chi ha preso più Mi piace parlando della guerra

Giornalisti o propagandisti? Il confine sottile tra mondo dell'informazione giornalistica e quella di opinione è stato abbondantemente superato, tanto da mettere sull'attenti molti cittadini italiani nel pesare bene le informazioni provenienti dagli organi di informazione. Al primo posto abbiamo il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni, autore di numerosi saggi che parlano degli scandali italiani ed esteri del Cremlino e supporter del credo Atlantista, al pari di Giovanni Rodriguez, noto al grande pubblico per il suo interesse particolare nel denigrare le dichiarazioni di Orsini, e Luciano Capone de Il Foglio da sempre sostenitore del conflitto Ucraino e delle posizioni Atlantiche di fornire armamenti all'Ucraina. Al terzo posto Daniele Angrisani, fondatore di Elezioni Usa e cronista di “Ucraina” per FanPage. Un utente semplice, Gianluca, che ha come suo interesse quello di supportare la vittoria dell'Ucraina dai social. Per osservare qualche voce fuori dal coro, Diego Fusaro, filosofo e vicino alle posizioni russe e grande estimatore di Dugin. Tra i mediatori, invece, Papa Francesco è appena settimo con i suoi messaggi di pace tra i due popoli. L'agenzia ANSA è considerata come organo di informazione più gradito seguito dal profilo UltimeNotizie e TgCom24 è la testata web di “mainstream” più gradita. Il giornalista di guerra Nico Piro, avverso alle narrazioni a senso unico che provengono da Kiev, è presente in classifica a bilanciare i supporters della guerra a oltranza. L'unico politico presente è il “twittatore seriale” Carlo Calenda. La sfida tra pro russia – pacifisti e pro nato, pro guerra e pro resistenza al femminile è persa dalla giornalista Marta Ottaviani schiacciata tra gli utenti Valeria S. che la procede e Sabrina F. che la segue.
Più menzionati dal pubblico

I profili che hanno guadagnato maggiori menzioni sono stati quelli del più gradito Jacopo Iacoboni, seguito dal Fatto Quotidiano, schierato apertamente contro la guerra e le scelte europee in linea conla NATO e gli USA. Giorgia Meloni ed Enrico Letta sono i politici più interpellati dal pubblico . La classifica delle testate più “virali”tirate in ballo” è Fatto, ANSA, Repubblica, Corriere, La Stampa TgCom24. Fusaro è l'intellettuale più “considerato” dal pubblico nel bene e nel male mentre i politici dopo la Premier e l'ex leader del PD più tirati in ballo sono Salvini, Crosetto, Calenda e Conte. C'è posto anche il PD e per l'Ambasciata Russa in Italia ed il giornalista di Cartabianca Marco Fattorini.
Più commentati

L'Ansa è il riferimento italiano dei commenti alle notizie di guerra seguita da TgCom24. Ricordiamo al lettore che il numero di commenti è nella maggior parte dei casi è sintomo di dissenso nei confronti della notizia e del pensiero espresso. Non è un caso che le posizioni di Iacoboni, Letta, Rodriguez e Fusaro sono tutto che tranne bipartizan. Guido Crosetto è in procinto di superare Luigi di Maio sulla guerra. La curiosità è che l'Italia ha esposto con Draghi il Ministro degli Esteri mentre la Meloni quello della Difesa.
I più virali

Chi è stato condiviso di più? Iacoboni guida la classifica confermando la solidità del suo primato seguito da Ultime Notizie e Ansa. Diego Fusaro fa da contraltare alle posizioni del giornalista della Stampa mentre i due profili pro Russia, Valeria e Sabrina S., stringono nella mora Giovanni Rodriguez. Si confermano coinvolgenti come new entry anche Francesca Totolo de Il primato Nazionale e Davide Scifo che condivide estratti degli interventi sul tema nelle trasmissioni televisive.
Conclusioni
Il dibattito sulla guerra ha diviso di molto il paese italico tra notizie, opinioni mascherate da notizie, disinformazione e molta fatica tra le testate giornalistiche di porsi al di sopra delle parti. E' positivo il fatto che l'ANSA sia stato un punto di riferimento per molti, così come è chiaro leggendo i dati che chi ha più remato verso una direzione o l'altra è stato premiato nel dibattito pubblico sia nel bene sia nel male. Dopo un anno di conflitto ucraino sarebbe curioso analizzare nello specifico le dichiarazioni dei maggiori influencer per tracciare il grado di informazione separandolo da quello di opinione. C'è però un dato molto eloquente che viaggia al di fuori dei social ed è lo scollamento tra opinioni e notizie aventi un imprinting molto occidentale rispetto all'opinione pubblica sempre più distante dalla guerra, dal concetto di resistenza Ucraina e dai valori democratici espressi dalle politiche europee in continuità con quelle atlantiste. Questo avviene perché gli italiani sono un popolo di analfabeti funzionali oppure perché la propaganda occidentale si è avvalsa di scarsi interpreti e non ha raggiunto risultati sufficienti per ogni proclama diffuso attraverso stampa ed “influencer” della guerra?
OSINT
Google annuncia NotebookLM, un assistente AI su misura per gli utenti
Tempo di lettura: 2 minuti. Google ha annunciato NotebookLM, un assistente AI personalizzato per un determinato argomento di interesse per gli utenti. Per ora, gli utenti possono caricare Google Docs su NotebookLM e chiedergli di riassumere il documento, fare domande su di esso e generare idee.

Google ha fornito alcuni utili dettagli sul Project Tailwind, che viene lanciato con un nuovo nome. Nel post del blog Keyword di Google, l'azienda ha svelato NotebookLM, un software di presa di appunti “reimmaginato” alimentato dalla tecnologia AI. Con il modello linguistico di Google al suo centro, NotebookLM è la risposta dell'azienda a una comune difficoltà che studenti e professori incontrano: raccogliere fatti da molteplici fonti.
Caratteristiche di NotebookLM
Google ha cercato di differenziare NotebookLM dal tuo tipico chatbot AI (come Bard) permettendo all'utente di “ancorarlo” alle sue note. Questo fornirà agli utenti un assistente AI personalizzato specificamente per qualsiasi informazione stanno cercando. Per ora, i tester possono ancorare NotebookLM a Google Docs per ottenere un riassunto del contenuto di un documento. L'AI riassumerà tutto ciò che un utente ha scritto e restituirà argomenti chiave per iscritto insieme ad alcune domande in modo che possano testare se stessi.
Interazione con NotebookLM
Gli utenti possono fare domande a NotebookLM sul documento che hanno inviato. Infine, l'assistente AI può generare idee per gli utenti basate su ciò che hanno caricato. Ad esempio, Google afferma che un creatore di contenuti può chiedere al software di creare uno script basato su un argomento per un breve video o di generare domande in preparazione per un'intervista.
Sicurezza e affidabilità di NotebookLM

Google aggiunge che NotebookLM è stato costruito per utilizzare solo le informazioni che hai scelto di caricare, e le tue informazioni non saranno visibili ad altre persone. Tuttavia, c'è ancora il rischio che il software possa “allucinare” certi aspetti delle informazioni. Questo significa che l'AI potrebbe visualizzare informazioni semplicemente errate. Google ha implementato un modo per rendere facile il fact-checking facendo fornire all'assistente AI le citazioni da dove ha ricevuto le sue informazioni.
Disponibilità di NotebookLM
Come precedentemente dichiarato, un numero limitato di utenti avrà accesso a NotebookLM oggi. Coloro che sono interessati a provare il più recente strumento AI possono unirsi alla lista d'attesa e attendere ulteriori istruzioni.
OSINT
Giornalisti, analisti e tifosi: chi sono gli analfabeti funzionali del caso Wagner
Tempo di lettura: 6 minuti. Dal Colpo di Stato, alla Guerra Civile compresa la destituzione di Putin. La giornata

L'esercito privato della Wagner fa marcia su Mosca ed il popolo della rete festeggia l'avanzata di quelli che fino a ieri erano i veri nazisti del conflitto ucraino. Le notizie che sono corse nella giornata dell'assedio a Mosca possono essere sintetizzate in questo modo:
- Prigozhin, capo della Wagner, occupa Rostov a 500 km dalla capitale Mosca e dichiara di voler arrivare fino al Cremlino per supportare una protesta più ampia.
- Nel corso del tragitto previsto, calcolato in 20 ore, nessuno si oppone alla Wagner in marcia quantificata in 25.000 unità. L'aspetto singolare è che a morire sono 15 soldati russi.
- Nel frattempo a Mosca si schierano i carri armati in piazza ed il sindaco definisce la situazione “preoccupante”.
- Ci sono notizie che trattano l'allarme della popolazione e la fuga degli oligarchi in quel di San Pietroburgo, compreso Putin che avrebbe staccato il transponder per far perdere le sue tracce. Notizie dei supermercati presi d'assalto a Mosca e di voli aerei alle stelle in partenza dalle pendici del Cremlino.
- Si rincorrono le voci di una rivolta dei mercenari che sfocia in una guerra civile e di una imminente catastrofe russa con annessa vittoria Ucraina in via di una controffensiva migliore di quella annunciata nei mesi precedenti che però nei fatti non ha ottenuto successo.
- Putin fa un video alla nazione dove chiede a Wagner di spegnere la protesta e di farlo in tempo per aver salva la pelle perchè si tratta di un tradimento alla nazione.
- Nel corso della giornata verso le 18.30 si apprende che, arrivati a 200 km di distanza da Mosca, Prigozhin si ferma e grazie al premier bielorusso Lukhashenko trova una strategia d'uscita e ospitalità a Minsk.
L'allarme rientra, ma le perplessità che questo evento riconduce a Putin e alla Russia sono tante e non di certo positive nell'immaginario collettivo oppure la lettura è ancora prematura e bisognerà aspettare i prossimi giorni per comprendere effettivamente quali rapporti la Wagner intratterrà con la Russia senza Prigozhin oppure senza Shiougu
Matrice Digitale ha in esclusiva raccolto le analisi calde espresse dagli influencer dell'una e dell'altra parte. Al netto di profili “civili” ed ironici, c'è chi ha invece ha fatto della partigianeria una sua ragione di vita da quando è esploso il conflitto in Ucraina, dedicando le proprie attenzioni a coloro che si sono sempre posti in modo dubbioso sulla narrazione della guerra a cui sono risposte accuse di terrapiattismo e putinismo.
L'analisi
Matrice Digitale ha analizzato i tweet pubblicati in data 24 giugno contenenti le parole chiave Putin, Mosca, Prigozhin e Russia raccogliendo un dataset da 35.969 tweets, 516.647 like, 76.760 condivisioni, 62.188 commenti e 6.638 citazioni.
Acchiappa Click
Ad aver incassato più consensi sui tweet a caldo della situazione occorsa in quel di Rostov sono stati diversi analisti, giornalisti e profili di semplici utenti che si sono divisi tra attività di analisi mostrando la propria preparazione nel valutare attentamente lo scenario e pressapochismo o addirittura fanatismo in alcuni casi.

Il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni è colui che ha riscosso più successo seguito dagli account di Daniele Angrisani e Dario d'Angelo. Per avere una voce più distaccata sulla vicenda bisogna attendere il quarto posto con il profilo comandante nebbia. Chiude all'ultimo Tommaso Montanari autore di un unico tweet che ha riscosso molto successo tra i “pacifinti” e “putinvhester”.
I tweet di successo che invitano a deridere gli avversari delle proprie idee
Ma cosa hanno twittato in occasione della giornata più calda per la Russia da un anno a questa parte i protagonisti del mondo dell'informazione, della scienza e dei social sulla piattaforma di Musk?
Jacopo Iacoboni della Stampa ha avuto successo con il suo primo tweet seguito da altri che hanno raccontato gli eventi della giornata:
A questo punto urge qualche osservatore italiano che ci spieghi ancora che la Russia sta vincendo, che senza la “trattativa di pace” la guerrra non finirà mai, che la controffensiva ucraina non funziona, che la guerra è colpa della NATO E magari che Wagner è pagato dalla Cia“. Alle ore 9,49, la prima reazione è stata quella di un successo militare e di intelligence dell'Occidente.
Sorprende che il tenore del post sia simile a quello twittato dal consulente del Governo italiano Vittorio Emanuele Parsi (quello più gradito con 5 mila like circa) che riferisce alle 9.26 “Perché il potere in Russia era solido e a Bucha era una farsa. Aspettiamo scuse che non avremo mai dai fanta analisti pro Putin“.
Anche il direttore del Foglio Claudio Cerasa continua alle 13.40 con la falsa riga del “Dicevano che la Russia era invincibile. Che aiutare l'esercito ucraino era suicida. Che le milizie di Putin erano inscalfibili. Che sostenere Kyiv con le armi significava solo prolungare la guerra. Ore brutte per i cavalli di troia del putinismo. Disorientati e smarriti: panico“
Strategia molto più intelligente quella del suo sottoposto Giovanni Rodriguez che punta sull'operazione simpatia mettendo i mezzo i complotti alle ore 10.14 e pubblicando “Prigozhin, pagato da Soros e Rothschild, con l'aiuto di Oms e Bill Gates, sta attaccando Mosca. I soldati Wagner, vaccinati e dotati di microchip, sono stati attivati tramite 5G e indirizzati contro Putin, il nostro messia del nuovo ordine multipolare. Mi porto avanti col lavoro.”
Anche il giornalista David Carretta si espone contro i nemici italiani festeggiando la caduta di Mosca con un pizzico di ironia alle ore 10.16: La narrazione di pacifinti e putinisti sarà: preferite il macellaio Prigozhin alla stabilità di Putin
A prendere le distanze da questo sistema condiviso dagli influencer della guerra c'è David Puente che alle ore 11.46 richiama molti all'ordine perchè “L'idea che si possa “tifare” ed elogiare Prigozhin mi fa orrore, stiamo solo assistendo a uno scontro tra mostri dove il più forte e violento avrà la meglio.“
I più menzionati

Quelli più menzionati dal pubblico sono stati diversi dai twittatori seriali della guerra e precisamente Ultim'ora.net, Sky Tg 24 e Radio Radicale seguiti da Giorgio Beretta, Toni Capuozzo e Nello scavo.I personaggi citati nella top 20 sono molti direttori di destra, parlamentari scettici sulla gestione della guerra e politici pacifisti e questo indica un “accanimento social” verso coloro che sono stati dall'altra parte del pensiero. Sarà un gioco delle parti, ma è evidente che questa azione sia frutto anche dei tweets che invitavano a cercare i pacifinti putiniani mentre crollava la Russia.
L'invasione di Mosca in chiacchiere

Le parole più utilizzate nel conflitto sono state prighozin scritto in modi anche diversi perchè errati, si è sfruttato l'hashtag internazionale russiancivilwar, ma sono stati citati soprattutto molti mezzi di informazione come Inonda e Quarta Repubblica oltre ai vari tg e a la7. I nomi di Medvev e quelli di Berlusconi sono i più frequenti oltre a quello dei protagonisti della storia.
Ci sono state notizie false date agli utenti?
La notizia del Colpo di Stato è una informazione falsa, il termine è stato preso come riferimento da più elementi e non trova una certezza fattuale. Quanto accaduto non può nemmeno considerarsi un tentativo di Colpo di Stato. Non è un caso che ad annunciarlo come tale sia stato il profilo parodia dell'ambasciata russa in Italia con tanto di lista di proscrizione annessa. I tweet più letti hanno trattato in modo diverso la vicenda, ma è chiaro l'approccio di chi come Iacoboni ha dato per certo il colpo di stato e chi come Capuozzo lo abbia descritto “presunto”. Caduta di stile anche per il profilo OSINT-I che in qualità di esperto di intelligence avrebbe dovuto attendere maggiori risvolti prima di usare il termine colpo di stato.
Ambasciata Russa in Italia ᵖᵃʳᵒᵈʸ | 🇷🇺 Colpo di Stato in corso in Russia. La brigata Wagner ha invaso Rostov, città russa. Prime reazioni in Italia di Luca Telese, Orsini, Santoro, Vauro, Giuseppi Conte, Salvini, DiCesare, Ovadia, Dibba: “Non siamo mai stati Putiniani, scherzavamo, siamo sempre stati pro ucraina”. | 1456 |
Il Bastian fratino | Video incredible col tipo che pulisce la strada nel bel mezzo di un colpo di Stato #Russia #Wagner | 1158 |
Il Grande Flagello | Colpo di stato in Russia e su La7 un documentario su Putin. Colpo di Stato in Russia e in Russia un documentario su Berlusconi. | 1127 |
In this posto | Scusate, spostate un attimo il colpo di stato, che tolgo la polvere da sotto. #Wagner #Prigozhin https://t.co/RjIREfrcoW | 1103 |
andrea minuz | Il palinsesto ora: Twitter: colpo di Stato in Russia Instagram: tutti i dress-code della Santanchè RaiUno: “Un mare di aumenti per ombrelloni e lettini” Canale5: Speciale Acqua di Giò Rete4: I Cesaroni La7: Omnibus dibattito Mancano i taxi a Roma (si saranno uniti alla Wagner?) | 882 |
jacopo iacoboni | cmq, a parte un colpo di stato, a parte l'avvicinamento rapido a Mosca di un esercito di combattenti con esperienza decennale nei teatri di guerra più sporca del pianeta, a parte la controffensiva ucraina che in ogni caso avanza, per la Russia le prospettive sono davvero buone. | 854 |
Virna | LA SAGGEZZADI @tonicapuozzo1″ “Oggi è evidente la delusione dell'Occidente, questo presunto colpo di stato si è rivelato un ammutinamento. #Putin oggi è sicuramente più forte di 24 ore fa” | 791 |
Il Fatto Putiniano | 3 ore prima che #Prigozhin tentasse il colpo di Stato su Mosca, il PUB (Palombaro Unico Barzellettiere) vedeva allinearsi elementi per l'escalation… in Ucraina. Come se la realtà volesse ogni volta non solo smentire ‘sti soggettoni, ma proprio svergognarli. #PutinIsaWarCriminal | 676 |
OSINT-I | Cosa significherà per la guerra in #Ucraina il colpo di stato di #Prigozhin? Potenzialmente, la catastrofe per le forze 🇷🇺. Perché? Le forze 🇷🇺 in 🇺🇦 sono sostanzialmente tagliate fuori da ogni possibile rotta di rifornimento. Tutte le linee ferroviarie vitali per la 1/4 | 616 |
La curiosità
Nel giorno dell'invasione di Mosca, l'ex allenatore di Juve e Napoli Allegri è stato non protagonista indiscusso tra mille sorprese nel dibattito social. Il suo accostamento alla società araba sfumato in poco tempo e l'impossibilità del pubblico juventino di disfarsene velocemente, hanno accostato Allegri al conflitto russo.
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OSINT
L’addio al Cavaliere sui social è lo specchio degli anni del berlusconismo
Tempo di lettura: 4 minuti. L’analisi social che Matrice Digitale ha dedicato a Silvio Berlusconi nei suoi ultimi 4 giorni di notorietà pubblica. Dalla morte al funerale e la vera storia da raccontare non è certamente l’odio o l’amore espresso dal cavaliere dai suoi amici e nemici politici, bensì come le persone normali hanno vissuto l’ultimo ricordo del fondatore di Forza Italia

Silvio Berlusconi è morto ed insieme a lui termina un ciclo della storia d'Italia durata 30 anni. Il leader di Forza Italia è oramai un ricordo che attualmente lascia un vuoto incolmabile nel panorama politico italiano e non solo per la sua importanza, ma anche per la sua figura insostituibile nel bene e nel male.
Gli anni del Berlusconismo sono stati frenetici, combattuti nelle piazze, nei palazzi di potere e questo specchio dell'Italia ha trovato conferma anche nei social network nella quattro giorni scandita dalla morte del Cavaliere fino ad arrivare al funerale.
L'analisi
L'analisi esclusiva condotta da Matrice Digitale con il suo software proprietario Anthares ha scansionato i tweet contenenti la parola Berlusconi dal 12 al 15 giugno ed ha estrapolato 174.420 tweets che hanno ottenuto 4.062.054 di mi piace, 588.909 condivisioni, 366.462 commenti e 96.589 citazioni.
Acchiappaclick
Ad aver preso il primato nella classifica dei like sono profili creati ad hoc “è morto Berlusconi” e “berlusconi is dead” che rappresentano anche un modo geniale di engagment che consiste nel creare un profilo che risponde ad una domanda che in quel momento imperversa sul social.

Mentre al primo posto c'è la versione italiana, al secondo figura quella “internazionale”

Ultim'ora è il profilo di informazione più gradito dagli utenti seguito poi dalla componente calcistica del giornalista sportivo Fabrizio Romano che catapulta Silvio Berlusconi nelle sua vera dimensione di successo populista rappresentata dagli anni prestigiosi alla presidenza del Milan, che segue con il suo profilo ufficiale tra i post più graditi dal pubblico.

Repubblica e Fatto Quotidiano sono le testate del “mainstream” che guadagnano più consensi ed è anche corretto precisare che i contenuti espressi erano spesso di rottura con le commemorazioni “affettuose” del Cavaliere.
La morte di Berlusconi a parole

La sintesi del dibattito su Berlusconi ottenuta attraverso le parole chiave utilizzate nei suoi ultimi giorni trova discussioni inerenti i funerali di stato e la giornata di lutto nazionale indetta che ha procurato non pochi formicolii ai suoi oppositori. Gli attori non protagonisti della dipartita del Cavaliere sono stati Giorgia Meloni e Matteo Renzi, ma anche l'amico Putin difeso fino alla fine ed il direttore del Fatto Travaglio che ha pubblicato un editoriale al vetriolo a cui la rete ha risposto con il video della trasmissione di Santoro quando il cav. pulì la sedia occupata da Travaglio prima di accomodarsi. Ottoemezzo e Di Martedì le trasmissioni più fortunate nel cadere nei giorni neri del cavaliere e quindi più esposte al dibattito pubblico. Tra Mediaset, Milan e la politica, non è mancato nell'album degli hashtag dei ricordi del Cavaliere anche la parola bungabunga che non solo ha creato un danno d'immagine al presidente plenipotenziario di Forza Italia, ma ha anche fornito all'Italia uno spaccato delle debolezze dei suoi cittadini.
I più nominati dal pubblico
Ultim'ora.net ha giocato un'ottima partita di posizionamento durante i giorni più intensi di questo 2023 per la storia italiana, superando addirittura il protagonista della notizia nella classifica delle menzioni da parte del pubblico. Silvio Berlusconi è stato riempito dall'affetto del pubblico di Twitter che non è mai stato il suo social preferito. Fatto Quotidiano e Tommaso Montanari con la sua Università per Stranieri di Siena hanno invece accolto le indignate reazioni della rete agli editoriali dedicati al cavaliere del quotidiano di Travaglio ed al rifiuto del rettore di aderire con il suo ateneo al lutto nazionale.

Shitstorm c'è n'è per tutti
i commenti sono dedicati a repubblica e Fatto Quotidiano in primis, ma non hanno risparmiato nemmeno il vignettista del giornale di Travaglio, Vauro Senesi, che ha più volte esternato disegni e pensieri divisivi sul tema. A chiudere il quadro dei nemici del cav c'è sicuramente Gad Lerner ed in coda alla top ten due veterani di La Repubblica come Ezio Mauro e l'attuale direttore Maurizio Molinari.

Conclusioni
Che Silvio Berlusconi sia stato un uomo odiato ed amato nel nostro paese è stato confermato anche dai social network che l'hanno diviso nella parte buona ed in quella cattiva per commemorarne il ricordo a fasi alternate. Quello che invece merita di essere raccontato in questa analisi è sicuramente l'apparato di ironia e di satira che ha ingegnato la rete per ricordare un uomo che, nel bene e nel male, ha sempre avuto una battuta o una barzelletta pronta con un pizzico di impronta trash. Forse è anche questo quello che mancherà alla maggior parte degli italiani indipendentemente dalla propria opinione politica.
Ciao Silvio.
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