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Sicurezza Informatica

Amazon fa causa a REKK per frode milionaria in Rimborsi Falsi

Tempo di lettura: 2 minuti.

Amazon ha intrapreso un’azione legale contro un’organizzazione internazionale di frode nota come REKK, che la piattaforma di e-commerce afferma abbia rubato milioni di dollari in prodotti dai negozi attraverso un “abuso sistematico dei rimborsi”.

Dettagli del caso

Il caso nomina un totale di 20 individui associati a REKK da tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Canada, Inghilterra e altri paesi europei come Grecia, Lituania e Paesi Bassi. Amazon sostiene addirittura che sette dipendenti Amazon siano stati responsabili della facilitazione di questi crimini, tutti residenti negli Stati Uniti.

Schema di rimborsi fraudolenti

Amazon ha dichiarato che REKK è “una delle più grandi organizzazioni in un’industria sotterranea che offre rimborsi fraudolenti agli utenti” e promuove i suoi servizi online in luoghi come Telegram, dove ha oltre 35.000 follower. REKK utilizza anche piattaforme come Nulled, Reddit e Discord. L’azienda sostiene che i criminali di REKK utilizzino l’ingegneria sociale e il phishing sui lavoratori del servizio clienti di Amazon, oltre a manipolare i sistemi di Amazon attraverso accessi non autorizzati e corruzione per ottenere rimborsi per i clienti. A loro volta, i clienti di solito pagano una tariffa molto più piccola rispetto al prezzo dell’articolo, come il 30%.

Sforzi di Amazon contro il Furto e la Frode

Amazon ha dichiarato di aver speso 1,2 miliardi di dollari e impiegato 15.000 persone solo per combattere il furto e la frode l’anno scorso. Ha anche implementato tecnologie come l’apprendimento automatico per aiutare a individuare richieste di rimborso sospette.

Richieste di Amazon alla Corte

Tra le 11 richieste di Amazon alla corte ci sono che gli imputati “paghino tutti i danni generali, speciali, effettivi e statutari che Amazon ha subito o subirà”, che paghino le spese legali di Amazon e che “restituiscano ad Amazon un importo pari al loro arricchimento ingiusto”. Amazon ha rifiutato di commentare l’importo per cui ha citato in giudizio gli imputati.

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