Colombia: Due arrestati per abusi sessuali su minori in diretta streaming

da Redazione matricedigitale.it
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La polizia colombiana ha salvaguardato tre bambini e arrestato la madre e la zia, accusate di aver trasmesso in diretta streaming gli abusi sessuali sui bambini a scopo di lucro.

Le autorità australiane hanno portato per la prima volta il caso all’attenzione di INTERPOL nel dicembre 2022, dopo aver trovato un video che ritraeva abusi sessuali su minori nella Darknet. Il materiale video è stato caricato sul database ICSE (International Child Sexual Exploitation) di INTERPOL, dove agenti specializzati di tutto il mondo hanno potuto consultarlo e analizzarlo alla ricerca di indizi.

Un mese dopo, il Federal Bureau of Investigation degli Stati Uniti ha allertato l’unità Crimini contro i bambini (CAC) di INTERPOL sulla possibile identità di uno degli autori del reato, individuando la sua probabile ubicazione in Colombia. L’unità CAC ha confermato l’ipotesi, scoprendo una serie di indizi e preparando un rapporto completo sull’identificazione delle vittime per le autorità colombiane. Al momento della ricezione e delle indagini, la polizia nazionale colombiana ha confermato la posizione e l’identità dei bambini e dei due colpevoli. Hanno scoperto che la madre e la zia avevano utilizzato piattaforme specifiche per produrre e vendere materiale video di abusi sessuali in diretta, su ordinazione, per “clienti” all’estero.

Il 22 febbraio, le autorità colombiane hanno effettuato un’operazione coordinata di salvataggio e arresto, collaborando con i servizi di protezione dell’infanzia per salvaguardare i bambini e garantire loro assistenza medica e psicologica. Il Segretario Generale dell’INTERPOL, Jürgen Stock, ha dichiarato: “Questo spaventoso caso dimostra che lo sfruttamento sessuale dei bambini in diretta streaming non è limitato a nessuna regione, ma è globale e, come in questo caso, di solito coinvolge bambini molto piccoli.

“Continueremo a lavorare con gli investigatori colombiani per analizzare i dispositivi sequestrati, identificare altre vittime e analizzare i dati per trovare gli individui che ordinavano e facilitavano gli orribili abusi da dietro i loro schermi”, ha concluso il Segretario generale Stock.

Oggi il database dell’ICSE collega 68 Paesi e la connessione di altri Paesi è in corso. Dal suo lancio, il database ha contribuito all’identificazione e alla documentazione di oltre 33.000 vittime e 14.900 autori di reati in tutto il mondo.

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