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Sicurezza Informatica

FBI recupera 7.000 chiavi di decrittazione LockBit

L’FBI recupera oltre 7.000 chiavi di decrittazione LockBit, invitando le vittime di ransomware a farsi avanti per recuperare i propri dati

L’FBI ha recentemente annunciato di aver ottenuto oltre 7.000 chiavi di decrittazione LockBit, invitando le vittime di attacchi ransomware a farsi avanti per recuperare i propri dati. Questo sviluppo significativo è stato comunicato durante l’intervento del Direttore Aggiunto della Divisione Cyber dell’FBI, Bryan Vorndran, alla Conferenza di Boston sulla Cybersecurity 2024.

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Recupero delle Chiavi di decrittazione

L’annuncio arriva dopo che le forze dell’ordine hanno smantellato l’infrastruttura di LockBit in un’operazione internazionale denominata “Operazione Cronos” nel febbraio 2024. Durante questa operazione, sono stati sequestrati 34 server contenenti oltre 2.500 chiavi di decrittazione, che hanno permesso la creazione di un decrittatore gratuito per LockBit 3.0 Black Ransomware.

Le chiavi di decrittazione recuperate sono ora disponibili per aiutare le vittime a recuperare i dati criptati senza dover pagare il riscatto. Le vittime sono incoraggiate a visitare il sito dell’Internet Crime Complaint Center (ic3.gov) per segnalare gli attacchi e ricevere assistenza.

Storia e impatto di LockBit

LockBit è uno dei gruppi ransomware più pericolosi al mondo, responsabile di attacchi a oltre 7.000 organizzazioni tra giugno 2022 e febbraio 2024, accumulando fino a 1 miliardo di dollari in riscatti. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine per fermare le loro operazioni, il gruppo continua a essere attivo, utilizzando nuovi server e domini sul dark web per lanciare attacchi.

Arresti e ricompense

Negli ultimi anni, diversi membri di LockBit sono stati arrestati e accusati. Tra questi, Mikhail Vasiliev, Ruslan Magomedovich Astamirov, Mikhail Pavlovich Matveev (alias Wazawaka), Artur Sungatov e Ivan Gennadievich Kondratiev (alias Bassterlord). Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti offre ora una ricompensa di 10 milioni di dollari per informazioni che portino all’arresto o alla condanna dei leader di LockBit, e 5 milioni di dollari per suggerimenti che portino all’arresto dei loro affiliati.

L’invito dell’FBI alle vittime di ransomware a farsi avanti rappresenta un passo importante nella lotta contro il cybercrimine. La disponibilità delle chiavi di decrittazione offre un’opportunità per le vittime di recuperare i propri dati senza dover cedere alle richieste di riscatto. Questo annuncio sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale e dell’azione decisiva per combattere le minacce informatiche globali.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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