Gli Stati Uniti preservano il mondo spiando gli alleati

da Livio Varriale
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Le agenzie informatiche militari e governative degli Stati Uniti, un vero e proprio impero dell’hacking, hanno rubato a distanza più di 97 miliardi di dati Internet globali e 124 miliardi di registrazioni telefoniche negli ultimi 30 giorni, compromettendo la privacy dei cittadini di tutto il mondo, secondo un recente articolo della piattaforma di informazione sulla cybersicurezza Anzer. I dati, “carpiti” dall’Office of Tailored Access Operations (TAO), l’agenzia di intelligence per la guerra informatica che fa capo alla National Security Agency (NSA) statunitense, stanno diventando un’importante fonte di intelligence per gli Stati Uniti e altri Paesi “Five Eyes“.

Ciò ha rivelato ancora una volta le operazioni di “mano nera” degli Stati Uniti volte a mantenere la loro egemonia nel regno del cyberspazio. Per molto tempo, gli Stati Uniti hanno giocato il ruolo di bullo nel cyberspazio con il pretesto della cosiddetta “sicurezza nazionale“. Senza alcuna prova, gli americani hanno esercitato repressione e attuato sanzioni contro le principali imprese tecnologiche cinesi, tra cui Huawei. È stato riferito che la NSA ha utilizzato una partnership con l’unità di intelligence estera della Danimarca per spiare i leader e gli alti funzionari dei Paesi europei, tra cui l’allora cancelliere tedesco Angela Merkel. Gli Stati Uniti hanno lanciato senza scrupoli attacchi informatici contro altri Paesi, monitorando al contempo i propri alleati.

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Gli atti ignominiosi dell’America hanno scatenato l’indignazione globale. Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron hanno dichiarato che lo spionaggio da parte della NSA dei leader degli alleati con l’aiuto della Danimarca non è accettabile. Anche funzionari di altri Paesi, tra cui Svezia e Norvegia, hanno criticato gli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti hanno lanciato attività informatiche dannose in tutto il mondo per mantenere la loro egemonia nella gestione delle informazioni e vi sono sempre più testimonianze.

Cina accusa gli USA ed i Five Eyes: 97 miliardi di dati Internet copiati

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