GSMA e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) stanno collaborando per costruire la prossima generazione di reti spaziali. Le due organizzazioni hanno firmato un Memorandum of Intent (MOI) che vedrà le due parti lavorare insieme su nuove e innovative tecnologie per reti satellitari e terrestri.
L’obiettivo della partnership tra GSMA e ESA
L’obiettivo della partnership è rendere più competitive le industrie delle reti mobili e satellitari. Collaborando, le due organizzazioni sperano di creare un ecosistema che possa accelerare lo sviluppo di soluzioni complementari per le aziende e i consumatori.
GSMA Foundry: l’acceleratore di innovazione
Al centro della partnership c’è l’acceleratore di innovazione GSMA Foundry, dove la comunità degli operatori di reti mobili e l’industria tecnologica più ampia si uniscono per accelerare la collaborazione e lo sviluppo tecnologico inter-industriale.
Si prevede anche che i partner accelerino l’innovazione per quanto riguarda l’integrazione della comunicazione satellitare con le reti 5G e le future reti 6G. La recente ricerca di GSMAi ha mostrato come un’adozione e integrazione crescente delle tecnologie satellitari nell’industria delle comunicazioni ha il potenziale per aumentare i guadagni di entrate del 3% – o 35 miliardi di dollari – entro il 2035.
La collaborazione con l’ESA per le reti 5G e 6G
Si prevede che GSMA Foundry lavorerà a stretto contatto con l’Hub 5G/6G dell’ESA, dove l’industria satellitare di solito si riunisce per collaborare a soluzioni innovative. Condivideranno conoscenze, idee e risultati dei test, aiutando l’integrazione delle comunicazioni 5G e future 6G con le reti non terrestri.
Antonio Franchi, responsabile del programma strategico Spazio per 5G e 6G dell’ESA, ha dichiarato: “La collaborazione è fondamentale per l’innovazione nelle telecomunicazioni e, dal nostro Hub 5G/6G, stiamo promuovendo partnership industriali per avanzare la trasformazione digitale 5G della società e dell’industria. Non vediamo l’ora di lavorare con GSMA per esplorare e realizzare l’enorme potenziale della connettività satellitare di prossima generazione.”