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Sicurezza Informatica

Guerra cibernetica: il Pentagono non è pronto per la terza guerra mondiale

Competere con la Cina per non essere sopraffatti

Il Pentagono deve “rigenerare” le sue capacità di guerra elettronica per garantire la dominanza sui campi di battaglia del futuro, ha dichiarato John Sherman, il chief information officer del Pentagono, in una seduta del sottocomitato della Camera degli Stati Uniti per la cyberdifesa, la tecnologia dell’informazione e l’innovazione. Sherman ha sottolineato la necessità di “combattere e dominare” lo spettro elettromagnetico in vista di una possibile conflitto con la Cina.

Sebbene il finanziamento finora sia stato “sufficiente”, Sherman ha dichiarato che il passaggio degli Stati Uniti da una guerra su scala ridotta in Medio Oriente a una confrontazione con potenze mondiali in tutto il mondo sottolinea la necessità di fare le cose per bene nella guerra elettronica, e velocemente. Il bilancio fiscale del presidente Joe Biden per il 2024 include un impegno ad investire per competere con la Cina globalmente e continuare a sostenere l’Ucraina di fronte all’aggressione russa.

La guerra elettronica utilizza lo spettro elettromagnetico per rilevare, ingannare o distruggere, ed è cruciale per le comunicazioni militari, la guida delle armi e la consapevolezza della situazione. Sherman ha dichiarato di voler seguire attentamente la rigenerazione delle capacità di guerra elettronica e di altre capacità militari, per garantire che gli avversari siano messi alle strette e che i soldati mantengano il contatto tra di loro.

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Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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