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Sicurezza Informatica

Hacking as Service nel dark web: le soluzioni offerte ai criminali in erba

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Dal 2019 nel darkweb, in cambio di un abbonamento di 200 euro al mese, chiunque può beneficiare dell’accesso a questo malware che permette di rubare password o informazioni bancarie agli internauti di tutto il mondo.

Gli attori maligni dietro questa soluzione si sono anche permessi il lusso di offrire assistenza tecnica 24/7 ai loro clienti.

Da allora, la situazione non è realmente cambiata, come dimostra la recente analisi di Atlas VPN che si è basata sui dati della società Sectrio. Possiamo anche vedere che i prezzi di questi kit di cyberattacco sono scesi significativamente nel tempo.

Questo è il caso del RAT (Remote Access Trojan/Tool) che permette di ottenere l’accesso remoto al sistema di un dispositivo. Il prezzo di questo tipo di dispositivo varia tra 5 e 45 dollari. Allo stesso modo, un kit di attacco phishing non costa più di 7 dollari. Sono utilizzati per ottenere informazioni sensibili di login e sono la fonte della maggior parte degli hack.

Notiamo anche che i sistemi utilizzati per crackare le password sono disponibili a partire da dieci dollari. Per questo prezzo, gli attori malintenzionati possono trovarle in pochi secondi, se mai quest’ultima non è sufficientemente complessa.

Stessa osservazione per quanto riguarda il malware come trojan, worm e altri virus. La maggior parte dei pacchetti costano 12 dollari sempre sul dark web. Infine, i kit di ransomware, che causano gravi danni in molte organizzazioni, sono venduti tra i 12 e i 75 dollari.

Al di là dei dettagli sui prezzi, che rimangono aneddotici, possiamo vedere che questi strumenti sono accessibili ad una vasta platea anche poco edotta informaticamente visto che il loro funzionamento è relativamente semplice.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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