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Sicurezza Informatica

Iraq blocca Telegram per motivi di sicurezza nazionale

Tempo di lettura: 2 minuti. Il Ministero delle Telecomunicazioni iracheno ha deciso di bloccare l’app di messaggistica Telegram, citando preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale e alla gestione dei dati degli utenti.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il Ministero delle Telecomunicazioni dell’Iraq ha recentemente annunciato il blocco di Telegram, una popolare app di messaggistica. Questa decisione è stata presa a seguito di preoccupazioni riguardanti violazioni dei dati personali e questioni di sicurezza nazionale.

Motivazioni dietro il blocco

Il Ministero ha affermato che Telegram non gestisce adeguatamente i dati degli utenti e ha sottolineato l’importanza di “preservare l’integrità dei dati personali degli utenti”. Alcuni canali su Telegram, secondo quanto riferito da Reuters, detengono grandi quantità di dati personali, come indirizzi e legami familiari degli iracheni. Il Ministero ha anche dichiarato di aver chiesto a Telegram di chiudere “piattaforme che divulgano i dati delle istituzioni statali ufficiali e i dati personali dei cittadini”, ma l’azienda non ha risposto a tali richieste.

Preoccupazioni sulla sicurezza nazionale

Oltre alle violazioni dei dati personali, la sicurezza nazionale ha giocato un ruolo significativo nella decisione di bloccare Telegram. Il governo iracheno ritiene che le funzionalità di crittografia dell’app rendano difficile per le autorità monitorare e tracciare potenziali minacce. Questa mancanza di controllo potrebbe essere sfruttata da individui o gruppi con intenti malevoli, rappresentando una minaccia per la sicurezza del paese.

Implicazioni del divieto

Il divieto di Telegram in Iraq ha diverse conseguenze:

  1. Comunicazione: Telegram è ampiamente utilizzato in Iraq, e il divieto interromperà la capacità di persone e organizzazioni di connettersi e scambiare dati.
  2. Libertà di espressione: Il divieto solleva preoccupazioni sulla libertà di espressione e l’accesso alle informazioni.
  3. Economia digitale: Molti si affidano a Telegram per il marketing e l’e-commerce. La perdita di questa piattaforma potrebbe ostacolare la loro capacità di raggiungere gli utenti.
  4. Piattaforme alternative: Gli utenti potrebbero rivolgersi ad altre app di chat ancora attive in Iraq, potenzialmente meno sicure.

Reazioni degli esperti

La decisione di bloccare Telegram ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni utenti hanno espresso delusione, altri hanno visto la mossa come un passo necessario per combattere il terrorismo. Esperti come Wael Abdulal e Omar Alshaikhli hanno criticato il divieto, sottolineando l’impatto negativo sulla comunicazione e la libertà di espressione. Tuttavia, Ali Al-Mawlawi, un esperto di sicurezza iracheno, ha difeso la decisione, sostenendo che sia un passo positivo per affrontare il terrorismo e proteggere la sicurezza nazionale.

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