Sicurezza Informatica
Log4j: la libreria Java che sta facendo tremare il mondo
Internet sta affondando, corsa contro il tempo per salvarlo. E’ la dichiarazione che i media stanno ripetendo all’unisono ogni giorno e precisamente da quando l’amministrazione Biden ha annunciato un grave bug informatico in Log4j, che sta mettendo a rischio l’intera rete Internet per via della sua diffusione capillare.
Cosa è Log4j?
Apache log4j è una libreria Java, dismessa in favore della versione 2, per generare log, i programmatori java usano questo sistema per fare il debug delle applicazioni e anche per controllare il funzionamento delle stesse in fase di produzione. Si occupa di tracciare le attività che avvengono dietro ad un programma. Quando acquistiamo, ad esempio, su Amazon c’è “qualcosa” che scrive che il nostro utente ha eseguito una richiesta, dando anche un riferimento temporale di inizio. In poche parole siamo dinanzi ad una specie di notaio, che segna un contratto senza prendervi parte. Non è l’unico sistema, ma è il più utilizzato per via della sua distribuzione gratuita perché open source. Più attività svolge un applicativo simultaneamente, più messaggi di report si necessitano di scrivere e più questi incidono sulla prestazione del computer. La funzione della libreria LogJ4 è quella di organizzare al meglio questa tipologia di lavoro in fase di scrittura. Essendo una libreria, un pezzo di Java, viene impiegato in tantissimi software sia pubblici che privati e lo si può metaforicamente paragonarlo all’avere un “bullone” marcio nelle ruote di tutte le auto del mondo.
Chi utilizza Log4j?
La libreria è fornita dalla Apache Software Foundation ed è open source: motivo per il quale è molto diffusa all’interno di diversi applicativi e questo vuol dire che ci troviamo dinanzi ad una vulnerabilità che può generare un attacco capace di raggiungere il massimo previsto dalla scala di rischio di compromissione dei sistemi informatici. Il problema quindi non è solo esteso all’omonima piattaforma Apache Web Server, come molti sono portati a credere e precisiamo ben diversa da Apache Software Foundation, ma a tutti gli applicativi sviluppati in Java che utilizzano questa specifica libreria per la generazione di log.
Perchè Log4j non è Java come molti erroneamente sostengono
Nei giorni precedenti, abbiamo dato la notizia dell’attacco informatico ai danni del sito di web di sesso in cam per adulti. Secondo gli esperti, potrebbe essere stato uno dei tanti campanelli di allarme visto che la piattaforma bucata si appoggiava su Elastic ed i fattori di vulnerabilità non sono mai stati svelati e forse compresi fino ad oggi. Oltre ad Elastic e Minecraft, per farvi un esempio di utilizzo della libreria in questione, basti pensare che Log4j gira anche su diversi prodotti VMWARE (Horizon, vCenter), Hadoop (molto usato sui server di Google). La lista è lunga ed è consultabile a questo link
Minecraft e lo 0-day che può distruggere tutto
La vulnerabilità Log4j cve-2021-44228 permette l’esecuzione di codice remoto semplicemente digitando una stringa specifica in una casella di testo. È stato scoperto per la prima volta dai giocatori di Minecraft, ma presto ci si è resi conto che questa vulnerabilità non era solo un exploit del famoso videogame che appassiona i bambini di tutto il mondo, ma funziona su ogni programma che utilizza la libreria Log4j. Lo 0-day, denominato Jlog4shell, funziona fino alle versioni 2.x ed è in grado di inviare dati in un formato errato, consentendo l’esecuzione di un codice inviato e richiesto da un malintenzionato. Il perché presenta questa falla sembra essere chiaramente collegato ad un errore concettuale in fase di sviluppo: invece di prendere nota ed attenersi al suo compito, la libreria assurge anche a “fare cose” ed è quest’ultima azione il difetto originale, che si è rivelato mortale, perché secondo gli esperti interpellati
un programa di logging NON DEVE fare questo
Nella foto in alto è pubblicato il codice dell’exploit che in sintesi è un programma java che si può eseguire su un qualsiasi pc, chiede ip e porta del server che ha in esecuzione log4j ed apre una shell remota dove è possibile eseguire il codice che si vuole e che risulta ancora 0-day, quindi irrisolto.
La corsa ai ripari per salvare la rete dall’approssimazione delle big tech
La comunità informatica, composta da privati e aziende, sta procedendo allo sviluppo di correttivi al software ed è stata rilasciata dapprima la versione 2.15.0 e poi la versione 2.16.0, scaricabile su github, ed è in arrivo verso la fine della settimana anche la versione 2.17.0 secondo indiscrezioni raccolto nell’ambiente circostante a chi si sta dando da fare nel poter intervenire sulla vicenda. Per risolvere il problema, gli amministratori di sistema devono patchare a mano il codice binario della propria installazione, non esiste aggiornamento ed anche l’ultima versione conserva ancora il bug. Un dettaglio da non trascurare visto che, nella foto che segue, su piattaforma Linux Debian, quella più lenta nel rilascio degli aggiornamenti, figurano solo tre prodotti dell’universo Elastic ed il Google Chrome.
Una coincidenza? Non è dato saperlo
Così come è vero che le multinazionali che ad oggi tremano per uno 0-day applicato ad un prodotto open source, dovrebbero iniziare a pensare di pagare gli sviluppatori di questi applicativi per poterli personalizzare sulla base delle proprie esigenze oppure pretendere dai loro innumerevoli dipendenti di fare attenzione nell’utilizzare un prodotto preso dalla rete senza averlo adattato alle proprie esigenze. Se qualcuno ci avesse pensato, il problema sarebbe stato già noto, e sorprende che Google, Amazon e soci, per ottimizzare il tempo, si affidano ai codici open source forse anche per risparmiare soldi. Nonostante non ne abbiano bisogno.
Open source affidabile?
Il problema dell’Open source è questo. Matrice Digitale utilizza e promuove la diffusione degli strumenti a codice sorgente aperto, ma è pur vero che il messaggio che questa redazione lancia è volto sempre a far comprendere che il codice aperto non è sinonimo di sicurezza come molti vogliono far credere. Più volte abbiamo parlato dei bug di Tor, più volte abbiamo detto che i bug su piattaforme aperte o considerate sicure perché chiuse, vengono scoperti dopo molto tempo ed il motivo è semplice: gli sviluppatori dei codici aperti sono degli attivisti.
E nonostante questo “hobby” Log4j resta il miglior programma di logging sul mercato
Persone che non mangiano grazie al loro contributo preziosissimo dato al mondo dell’informatica con applicativi e sistemi operativi che tutto il globo utilizza “a gratis”, ma hanno una vita ed un lavoro che li distrae dal seguire costantemente l’evoluzione delle loro creature che necessitano di aggiornamenti per far fronte alle mutazioni repentine del mondo IT, colpevoli di stravolgere la stabilità e la sicurezza degli strumenti informatici. Quindi non sarebbe surreale immaginare lo sviluppatore di questa libreria famosissima in tutto il mondo perché migliore nel suo genere, fatta per passione e condivisione, appena avuto conoscenza del bug che ha messo a soqquadro la rete Internet, non abbia pensato che vi avrebbe potuto mettere mano solo dopo aver consegnato un lavoro di altro genere, che però gli fornisce il pane quotidiano e non la semplice gloria.
Sicurezza Informatica
Vulnerabilità RCE zero-day nei router D-Link EXO AX4800
Un gruppo di ricercatori di SSD Secure Disclosure ha scoperto una vulnerabilità critica nei router D-Link EXO AX4800 (DIR-X4860), che consente l’esecuzione di comandi remoti non autenticati (RCE). Questa falla può portare a compromissioni complete dei dispositivi da parte di aggressori con accesso alla porta HNAP (Home Network Administration Protocol).
Dettagli sulla vulnerabilità
Il router D-Link DIR-X4860 è un dispositivo Wi-Fi 6 ad alte prestazioni, capace di raggiungere velocità fino a 4800 Mbps e dotato di funzionalità avanzate come OFDMA, MU-MIMO e BSS Coloring. Nonostante sia molto popolare in Canada e venduto a livello globale, il dispositivo presenta una vulnerabilità che può essere sfruttata per ottenere privilegi elevati e eseguire comandi come root.
La vulnerabilità è presente nella versione firmware DIRX4860A1_FWV1.04B03. Gli aggressori possono combinare un bypass di autenticazione con l’esecuzione di comandi per compromettere completamente il dispositivo.
Processo di sfruttamento
Il team di SSD ha pubblicato un proof-of-concept (PoC) dettagliato che illustra il processo di sfruttamento della vulnerabilità:
- Accesso alla porta HNAP: Solitamente accessibile tramite HTTP (porta 80) o HTTPS (porta 443) attraverso l’interfaccia di gestione remota del router.
- Richiesta di login HNAP: Un attacco inizia con una richiesta di login HNAP appositamente creata, che include un parametro chiamato ‘PrivateLogin’ impostato su “Username” e un nome utente “Admin”.
- Risposta del router: Il router risponde con una sfida, un cookie e una chiave pubblica, utilizzati per generare una password di login valida per l’account “Admin”.
- Bypass dell’autenticazione: Una successiva richiesta di login con l’header HNAP_AUTH e la password generata consente di bypassare l’autenticazione.
- Iniezione di comandi: Una vulnerabilità nella funzione ‘SetVirtualServerSettings’ permette l’iniezione di comandi tramite il parametro ‘LocalIPAddress’, eseguendo il comando nel contesto del sistema operativo del router.
Fonte: SSD Secure Disclosure
Nel frattempo, è consigliato agli utenti del DIR-X4860 di disabilitare l’interfaccia di gestione remota del dispositivo per prevenire possibili sfruttamenti.
Sicurezza Informatica
SEC: “notificare la violazione dei dati entro 30 giorni”
Tempo di lettura: 2 minuti. La SEC richiede alle istituzioni finanziarie di notificare le violazioni dei dati agli individui interessati entro 30 giorni
La Securities and Exchange Commission (SEC) ha adottato emendamenti al Regolamento S-P, obbligando le istituzioni finanziarie a divulgare gli incidenti di violazione dei dati agli individui interessati entro 30 giorni dalla scoperta. Questi emendamenti mirano a modernizzare e migliorare la protezione delle informazioni finanziarie individuali dalle violazioni dei dati e dall’esposizione a parti non affiliate.
Dettagli delle modifiche al Regolamento S-P
Il Regolamento S-P, introdotto nel 2000, stabilisce come alcune entità finanziarie devono trattare le informazioni personali non pubbliche dei consumatori, includendo lo sviluppo e l’implementazione di politiche di protezione dei dati, garanzie di riservatezza e sicurezza, e protezione contro minacce anticipate. Gli emendamenti adottati questa settimana coinvolgono vari tipi di aziende finanziarie, tra cui broker-dealer, società di investimento, consulenti per gli investimenti registrati e agenti di trasferimento.
Principali cambiamenti introdotti
- Notifica agli individui interessati entro 30 giorni: Le organizzazioni devono notificare agli individui se le loro informazioni sensibili sono state o potrebbero essere state accessibili o utilizzate senza autorizzazione, fornendo dettagli sull’incidente, sui dati violati e sulle misure protettive adottate. L’esenzione si applica se le informazioni non sono previste causare danni sostanziali o inconvenienti agli individui esposti.
- Sviluppo di politiche e procedure scritte per la risposta agli incidenti: Le organizzazioni devono sviluppare, implementare e mantenere politiche e procedure scritte per un programma di risposta agli incidenti, includendo procedure per rilevare, rispondere e recuperare da accessi non autorizzati o dall’uso delle informazioni dei clienti.
- Estensione delle regole di salvaguardia e smaltimento: Queste regole si applicano a tutte le informazioni personali non pubbliche, comprese quelle ricevute da altre istituzioni finanziarie.
- Documentazione della conformità: Le organizzazioni devono documentare la conformità con le regole di salvaguardia e smaltimento, escludendo i portali di finanziamento.
- Allineamento della consegna annuale dell’avviso sulla privacy con il FAST Act: Questo prevede esenzioni in determinate condizioni.
- Estensione delle regole agli agenti di trasferimento registrati presso la SEC o altre agenzie regolatrici.
Implementazione e tempistiche
Gli emendamenti entreranno in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione nel Federal Register, la rivista ufficiale del governo federale degli Stati Uniti. Le organizzazioni più grandi avranno 18 mesi per conformarsi dopo la pubblicazione, mentre le entità più piccole avranno due anni.
Implicazioni e obiettivi
Questi aggiornamenti rappresentano una risposta alla trasformazione significativa della natura, scala e impatto delle violazioni dei dati negli ultimi 24 anni. Gary Gensler, presidente della SEC, ha dichiarato che questi emendamenti forniscono aggiornamenti cruciali a una regola adottata per la prima volta nel 2000, contribuendo a proteggere la privacy dei dati finanziari dei clienti.
Inoltre, la SEC ha introdotto nuove regole a dicembre, richiedendo a tutte le società pubbliche di divulgare eventuali violazioni che abbiano influito materialmente o che siano ragionevolmente probabili influire materialmente sulla strategia aziendale, sui risultati operativi o sulla condizione finanziaria.
Sicurezza Informatica
Kinsing sfrutta nuove vulnerabilità per espandere botnet cryptojacking
Tempo di lettura: 2 minuti. Il gruppo Kinsing sfrutta nuove vulnerabilità per espandere la botnet di cryptojacking, prendendo di mira sistemi Linux e Windows.
Il gruppo di cryptojacking Kinsing ha dimostrato la capacità di evolversi e adattarsi rapidamente, integrando nuove vulnerabilità nel proprio arsenale per espandere la botnet. Questi attacchi, documentati da Aqua Security, mostrano come Kinsing continui a orchestrare campagne di mining di criptovalute illegali dal 2019.
Campagne e vulnerabilità sfruttate
Kinsing utilizza il malware noto come H2Miner per compromettere i sistemi e inserirli in una botnet di mining di criptovalute. Dal 2020, Kinsing ha sfruttato varie vulnerabilità, tra cui:
- Apache ActiveMQ, Log4j, NiFi
- Atlassian Confluence
- Citrix, Liferay Portal
- Linux
- Openfire, Oracle WebLogic Server, SaltStack
Oltre a queste vulnerabilità, Kinsing ha utilizzato configurazioni errate di Docker, PostgreSQL e Redis per ottenere l’accesso iniziale ai sistemi, trasformandoli poi in botnet per il mining di criptovalute.
Metodi di attacco e infrastruttura
L’infrastruttura di attacco di Kinsing si suddivide in tre categorie principali: server iniziali per la scansione e lo sfruttamento delle vulnerabilità, server di download per lo staging dei payload e degli script, e server di comando e controllo (C2) che mantengono il contatto con i server compromessi. Gli indirizzi IP dei server C2 risolvono in Russia, mentre quelli utilizzati per scaricare script e binari si trovano in paesi come Lussemburgo, Russia, Paesi Bassi e Ucraina.
Strumenti e tecniche di evasione
Kinsing utilizza diversi strumenti per sfruttare i server Linux e Windows, inclusi script shell e Bash per i server Linux e script PowerShell per i server Windows. Il malware disabilita i servizi di sicurezza e rimuove i miner rivali già installati sui sistemi. Le campagne di Kinsing mirano principalmente alle applicazioni open-source, con una preferenza per le applicazioni runtime, i database e le infrastrutture cloud.
Categorie di programmi utilizzati
L’analisi dei reperti ha rivelato tre categorie distinte di programmi utilizzati da Kinsing:
- Script di Tipo I e Tipo II: utilizzati dopo l’accesso iniziale per scaricare componenti di attacco, eliminare la concorrenza e disabilitare le difese.
- Script ausiliari: progettati per ottenere l’accesso iniziale sfruttando vulnerabilità e disabilitando componenti di sicurezza specifici.
- Binari: payload di seconda fase che includono il malware principale Kinsing e il crypto-miner per minare Monero.
Prevenzione e misure proattive
Per prevenire minacce come Kinsing, è cruciale implementare misure proattive come il rafforzamento delle configurazioni di sicurezza prima del deployment. Proteggere le infrastrutture cloud e i sistemi runtime può ridurre significativamente il rischio di compromissioni.
Il gruppo Kinsing continua a rappresentare una minaccia significativa nel panorama della sicurezza informatica, dimostrando la capacità di adattarsi e sfruttare rapidamente nuove vulnerabilità. La protezione contro queste minacce richiede misure di sicurezza robuste e aggiornamenti continui delle configurazioni di sistema.
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