Milano: operazione “Trust”, frodi informatiche e riciclaggio di criptovaluta

da Livio Varriale
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Un’indagine coordinata dalla procura di Milano e condotta dai poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Lombardia, in collaborazione con la Polícia Judiciária portoghese e con il supporto di Europol, ha portato all’individuazione di un’organizzazione criminale transnazionale specializzata in frodi informatiche e nel riciclaggio di criptovaluta nell’operazione Trust.

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Dettagli dell’operazione

L’operazione internazionale, denominata “Trust”, ha portato all’arresto di un membro dell’organizzazione e all’esecuzione di 12 perquisizioni domiciliari e informatiche. Durante queste operazioni, sono stati sequestrati numerosi dispositivi elettronici e centinaia di migliaia di euro in criptovaluta.

Schema di Truffa: “Rip Deal”

Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia di due giovani imprenditori milanesi. Gli investigatori hanno ricostruito un sofisticato schema di truffa noto come “Rip deal”, che ha colpito vittime in tutta Europa. Questo raggiro tecnico-informatico prendeva di mira operazioni di scambio di valuta digitale come Bitcoin, Ethereum, Dogecoin e Stellar Lumen.

Modus Operandi

I criminali si spacciavano per rappresentanti di un fondo di investimento internazionale, contattando le vittime e proponendo loro accordi economici vantaggiosi per finanziare le loro start-up. Gli incontri avvenivano in lussuosi ristoranti o hotel di lusso, durante i quali le vittime erano indotte a movimentare ingenti somme di denaro in criptovaluta attraverso wallet digitali o app per dispositivi mobili.

Prima di finalizzare l’operazione, i truffatori verificavano che le vittime disponessero di un fondo di garanzia “reale”, solitamente in criptovaluta. Utilizzando tecniche informatiche sofisticate, i criminali sottraevano il controllo dei wallet digitali alle vittime, svuotandoli completamente prima che queste si rendessero conto della frode.

Identificazione dei Membri dell’Organizzazione

Le indagini, durate oltre un anno, hanno permesso di identificare i membri dell’organizzazione e delineare i loro ruoli. Gli adescatori e gli interlocutori con le vittime erano originari dei Balcani, per lo più residenti in Francia, mentre i riciclatori di criptovaluta erano prevalentemente asiatici stabiliti in Italia.

Coinvolgimento internazionale

Le vittime individuate provenivano da Austria, Portogallo, Romania, Spagna, Svizzera e Italia. In Italia, le attività investigative si sono svolte a Milano, Monza, Lodi, Roma, Torino, Cagliari e Nuoro.

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