Sommario
In Italia si sono verificate due operazioni di sicurezza di grande importanza: la prima riguarda l’arresto di un hacker 24enne in Sicilia, responsabile di attacchi informatici contro infrastrutture nazionali mentre, la seconda, coinvolge un giovane di 17 anni a Taranto, accusato di addestramento con finalità di terrorismo e legami con l’Isis. Questi episodi evidenziano il crescente problema della criminalità informatica e dell’estremismo, affrontati con prontezza dalle autorità italiane.
Operazione “Dominio”: l’arresto di un hacker 24enne in Sicilia
In Sicilia, un hacker 24enne è stato arrestato nell’ambito di un’operazione coordinata dal Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) e dai Centri operativi per la sicurezza cibernetica (Cosc) di Napoli e Catania. L’indagine è stata condotta dalla Polizia Postale, sotto la direzione della Procura di Napoli e con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia.
L’hacker è stato collegato a diversi attacchi informatici contro sistemi giudiziari e infrastrutture di enti strategici nazionali, tra cui gestori telefonici e telematici, fornitori di servizi satellitari e persino i sistemi della Guardia di Finanza. La sua attività criminale risale a precedenti coinvolgimenti in procedimenti penali legati alla gestione di un mercato nero sul dark web. Proprio per nascondere tali attività, l’indagato ha utilizzato tecniche avanzate di anonimato, sfruttando server esteri, VPN anonime, macchine virtuali e sofisticati sistemi di cifratura.
Grazie a queste misure, è riuscito a violare vari sistemi informatici con campagne di phishing e attraverso l’accesso a credenziali di amministratore. Una volta infiltratosi nei sistemi, ha sottratto migliaia di documenti riservati e atti giudiziari, modificando le difese dei sistemi colpiti per cancellare le proprie tracce. L’hacker aveva anche ottenuto il controllo di alcuni black market sul dark web, accumulando illecitamente milioni di euro, poi sequestrati dalle autorità.
Le indagini hanno rivelato che il giovane, informatico di professione, era legato a una rete criminale più vasta, ancora in fase di identificazione. Grazie al monitoraggio delle chat e degli spazi del dark web, le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire i legami dell’hacker con altri gruppi criminali, sia italiani che internazionali. L’operazione “Dominio” è un esempio dell’efficacia della lotta contro la criminalità informatica, sottolineando la capacità della Polizia Postale di penetrare e neutralizzare minacce digitali complesse.
Arresto a Taranto: un 17enne coinvolto in attività terroristiche
Parallelamente al caso di pura criminalità informatica, un altro caso di sicurezza nazionale ha coinvolto un 17enne di origine tunisina, arrestato a Taranto dalla Digos al termine di un’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Lecce e dalla Procura dei minori di Taranto. Il giovane è stato accusato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo internazionale. Durante la perquisizione della sua abitazione, le autorità hanno rinvenuto documenti manoscritti con istruzioni e calcoli matematici per la costruzione di un razzo, oltre a simboli legati all’Isis.
All’interno dei dispositivi elettronici in suo possesso sono stati trovati video e immagini di azioni terroristiche compiute in passato dall’organizzazione jihadista. Questa scoperta ha sollevato gravi sospetti sul coinvolgimento del minore in attività di propaganda e addestramento terroristico. Anche i genitori del ragazzo, cittadini tunisini residenti a Taranto, sono stati oggetto di perquisizioni e indagini da parte delle autorità.
L’arresto del giovane è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni di Taranto, che ha disposto il trasferimento del ragazzo presso un Istituto Penale Minorile. Il materiale rinvenuto durante le indagini evidenzia una preoccupante esposizione del giovane all’estremismo, con un livello di preparazione tecnica e ideologica finalizzato alla progettazione di attività terroristiche. Questo arresto rappresenta un successo nel contrasto al terrorismo, grazie alla collaborazione tra le diverse forze di sicurezza italiane.
La lotta alla criminalità informatica e al terrorismo in Italia
I due casi di arresti in Sicilia e a Taranto mettono in luce la complessità delle minacce legate sia alla criminalità informatica che al terrorismo. Da un lato, l’operazione “Dominio” ha portato all’arresto di un hacker di alto livello che aveva compromesso sistemi informatici strategici, sfruttando le vulnerabilità per ottenere illeciti guadagni e sottrarre dati sensibili. Dall’altro, l’arresto del giovane tunisino ha evidenziato la presenza di cellule terroristiche pronte ad addestrare giovani a scopi jihadisti, connessi all’ideologia dell’Isis.
Entrambe le operazioni dimostrano l’efficacia delle forze dell’ordine italiane nel contrastare minacce alla sicurezza nazionale e digitale. La collaborazione tra diversi reparti, dalla Polizia Postale alla Digos, ha consentito di agire con rapidità e precisione per fermare attività pericolose e potenzialmente devastanti.