Telegram rifiuta di cooperare con il Ministero della Comunicazione e Digitale della Malesia

da Redazione
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Il noto servizio di messaggistica Telegram rifiuta categoricamente di collaborare con il Ministero della Comunicazione e Digitale della Malesia. La questione solleva preoccupazioni in relazione a possibili attività illecite sulla piattaforma, come frodi, pornografia e vendita di droghe illegali.

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Un Rifiuto Basato sul Principio della Non Censura Politica

In una dichiarazione rilasciata al New Straits Times, un portavoce di Telegram, Remi Vaughn, ha motivato il rifiuto di cooperare con il ministero guidato da Fahmi Fadzil. Secondo Vaughn, Telegram non intende partecipare a “qualsiasi forma di censura politica”. Ha inoltre sottolineato che Telegram sta lavorando attivamente per moderare contenuti dannosi sulla sua piattaforma, inclusa la vendita di sostanze illegali e pornografia pubblica.

Moderazione Proattiva e Segnalazioni degli Utenti

Vaughn ha precisato che i moderatori di Telegram monitorano proattivamente le parti pubbliche dell’app e accettano segnalazioni degli utenti tramite l’app o via email all’indirizzo abuse@telegram.org. Qualsiasi contenuto che violi i termini di servizio viene rimosso.

Un Appello per Contenuti Appropriati e Sicuri

Di recente, Fahmi ha incaricato la Malaysian Communications and Multimedia Commission (MCMC) di valutare le decisioni adeguate per affrontare contenuti inappropriati e frodi. Tuttavia, la MCMC ha poteri limitati su piattaforme ospitate all’estero, rendendo le politiche attuali inefficaci.

La Necessità di una Regolamentazione più Efficace

La MCMC ha sollecitato interventi, tra cui la revisione del quadro di auto-regolamentazione, in quanto molte applicazioni Over-The-Top (OTT) e piattaforme di social media non sono riuscite a regolare l’uso delle loro piattaforme in conformità con le leggi e l’interesse nazionale della Malesia. Anche in paesi come l’Indonesia sono state imposte nuove regolamentazioni per affrontare contenuti dannosi.

Precedenti Blocchi di Piattaforme

Nel 2017, il governo malese ha bloccato la piattaforma software Steam per non aver rispettato la richiesta della MCMC di rimuovere un videogioco chiamato Fight of Gods. Il blocco è stato successivamente revocato dopo che Steam ha rispettato la richiesta della MCMC.

Si può anche come

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