US Space Command, un ramo delle forze armate degli Stati Uniti responsabile delle operazioni spaziali, ha recentemente espresso la necessità di satelliti più manovrabili. Questo è visto come un passo cruciale per migliorare la capacità di risposta alle minacce e ottimizzare le operazioni spaziali.
La necessità di maggiore manovrabilità
Il tenente generale John Shaw, vice comandante di US Space Command, ha paragonato l’operazione dei satelliti attuali a guidare un veicolo che deve durare otto anni con un solo pieno di carburante. Ha sottolineato che i satelliti attuali sono limitati nella loro capacità di manovra a causa della quantità finita di carburante per i loro propulsori. Shaw ha affermato che è tempo che l’esercito superi i limiti orbitali imposti dalla meccanica celeste su un satellite con un solo serbatoio di carburante.
Nuove piattaforme in arrivo US
Space Command sta cercando piattaforme emergenti che possano superare l’approccio posizionale attuale. Shaw ha affermato che i nuovi satelliti dovrebbero trascorrere la maggior parte del loro tempo operativo cambiando il loro stato energetico e manovrando, piuttosto che rimanere in un’orbita fissa. Questo migliorerebbe la capacità di US Space Command di rispondere a varie situazioni e minacce.
Opzioni per maggiore manovrabilità
Una delle opzioni per raggiungere una maggiore manovrabilità è il rifornimento in orbita. Shaw ha affermato che se potesse rifornire i satelliti GSSAP una volta al mese, li gestirebbe in modo completamente diverso. Senza la restrizione della manovrabilità limitata, i satelliti militari potrebbero rispondere “a volontà” alle minacce di un avversario. Un satellite che può manovrare continuamente in orbita rende anche un obiettivo meno invitante.
Progetti futuri e tempistiche
US Space Command desidera avere una capacità di manovra sostenuta entro il 2028 per i satelliti con missioni che richiedono una manovrabilità estesa. Ci sono già progetti in corso, come il Tetra-5, che mira a dimostrare il rifornimento di idrazina in orbita geosincrona. Questo esperimento, insieme ad altri sviluppi nel settore, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nelle operazioni spaziali.