Microsoft ha deciso di terminare la sua famosa offerta di prova a $1 per il Game Pass Ultimate, che permetteva di accedere a oltre 100 giochi delle librerie PC e Xbox Game Pass a un prezzo irrisorio.
Perché Microsoft elimina la prova a $1?
Non è chiaro il motivo per cui Microsoft abbia scelto di terminare l’offerta di prova a $1 dopo tanti anni di disponibilità. Tuttavia, l’azienda ha dichiarato di essere al lavoro su “diverse promozioni di marketing per nuovi membri in futuro”. È possibile che la prova venga sostituita con un’altra offerta che mira a convincere i giocatori a sottoscrivere l’abbonamento completo al Game Pass, che costa $15/£11 al mese.
Performance del Game Pass e obiettivi mancati
Negli ultimi due anni, il Game Pass non ha raggiunto gli obiettivi di crescita stabiliti da Microsoft. Nel 2022, la crescita degli abbonati è stata del 28,07%, ben al di sotto dell’obiettivo del 72,88%. Anche l’anno fiscale 2021 ha avuto risultati simili, rendendo il 2020 l’ultimo anno in cui il Game Pass ha superato le aspettative di Microsoft.
Cambiamenti nel panorama del gaming e nuove strategie
Microsoft si trova ora di fronte a un panorama del gaming molto diverso rispetto a quando la prova a $1 del Game Pass è stata introdotta. A gennaio 2022, il servizio ha raggiunto 25 milioni di abbonati e il capo di Xbox, Phil Spencer, ha dichiarato che la crescita su console si è rallentata “perché a un certo punto hai raggiunto tutti su console che vogliono abbonarsi”. Per tornare a raggiungere gli obiettivi, Microsoft potrebbe aver deciso di cambiare strategia e puntare su nuove offerte che attraggano gli abbonati a lungo termine.
La fine dell’offerta di prova a $1 del Game Pass segna la conclusione di un’era di convenienza per i giocatori. Anche se Microsoft sta lavorando a un’alternativa all’offerta, è improbabile che sia altrettanto vantaggiosa. Tuttavia, questo cambiamento potrebbe essere necessario per aiutare il Game Pass a raggiungere gli obiettivi di crescita e adattarsi al panorama del gaming in continua evoluzione.
