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Aggiornamento notifiche sicurezza di WhatsApp, le novità
Tempo di lettura: 2 minuti. WhatsApp ha apportato alcune modifiche visive al suo menu delle notifiche di sicurezza. Ecco cosa devi sapere sulle nuove funzionalità.

WhatsApp è senza dubbio una delle migliori app di messaggistica istantanea oggi disponibili. Le sue versioni beta permettono ai beta tester di vedere alcune delle nuove funzionalità che gli utenti regolari non possono vedere. Non tutte le funzionalità della versione beta saranno incluse nella versione finale. Tuttavia, alcune piccole modifiche all’interfaccia utente finiscono di solito per far parte del rilascio stabile. La versione più recente di WhatsApp beta introduce una piccola modifica visiva al suo menu delle notifiche di sicurezza. Presenta una nuova formulazione in alto e un testo più grande per il contenuto esistente.
Modifiche all’interfaccia della sezione di sicurezza di WhatsApp
Secondo WABetaInfo, la nuova funzionalità arriva con la versione beta di WhatsApp per Android 2.23.15.21. Questa versione ha iniziato a essere distribuita agli utenti che fanno parte del programma beta tramite il Play Store questa settimana. Come si può vedere negli screenshot allegati, ci sono differenze notevoli tra la vecchia e la nuova interfaccia utente della pagina delle notifiche di sicurezza. La sezione superiore ha un’immagine di intestazione completamente ridisegnata. Il testo sottostante è ora centrato e riformulato per dire: “WhatsApp protegge la tua privacy”.
Dopo la dichiarazione “WhatsApp protegge la tua privacy”, c’è una dichiarazione simile sulle capacità di crittografia end-to-end dell’app, insieme a punti elenco più grandi sotto di essa. Nella nuova versione beta, questi punti elenco hanno icone verdi invece delle standard grigie presenti nella versione stabile attuale. Queste icone verdi enfatizzano le funzionalità di WhatsApp che gli sviluppatori o la società madre non possono accedere o leggere. Questo sottolinea ulteriormente l’impegno dell’app per la privacy dell’utente.
Disponibilità della nuova interfaccia delle notifiche di sicurezza di WhatsApp
Come abbiamo già accennato, la nuova interfaccia è già in distribuzione ai beta tester tramite il Google Play Store. Alcuni beta tester hanno già il nuovo aggiornamento, mentre altri lo riceveranno nei prossimi giorni. Devi registrarti come beta tester nel Google Play Store se vuoi avere un’esperienza diretta di questo nuovo look.
WhatsApp è ora disponibile anche su Wear OS
In altre notizie positive, WhatsApp ha rilasciato un’app autonomo per Wear OS, compatibile con gli smartwatch che eseguono Wear OS 3 e versioni successive. Questo significa che gli utenti con tali smartwatch possono ora godere della comodità di utilizzare WhatsApp direttamente dai loro dispositivi indossabili, migliorando la loro esperienza generale con l’app.
Tech
Configurare un Server Web su Debian con Apache
Tempo di lettura: 2 minuti. Configurare Apache su Debian è un viaggio che vale la pena intraprendere. Offre una piattaforma robusta e flessibile per l’hosting web. Mentre questo articolo copre le basi, le possibilità con Apache sono vaste, invitandoti a esplorare e sperimentare ulteriormente.

Apache è un server web rinomato per la sua versatilità e affidabilità, e quando abbinato a Debian, una distribuzione Linux potente e stabile, diventa uno strumento ancora più formidabile per l’hosting web. Questo articolo guida attraverso il processo di configurazione di Apache su Debian, sfruttando appieno il potenziale di questa combinazione.
Preparazione e installazione di Apache
Prima di iniziare, è essenziale aggiornare il sistema Debian. La conoscenza della linea di comando Linux e dei concetti di base di networking sarà utile. Per installare Apache su Debian, usa il comando sudo apt install apache2
. Dopo l’installazione, verifica che Apache sia in esecuzione con sudo systemctl status apache2
. Apache funziona come un servizio in Debian, consentendo una facile gestione tramite comandi standard come start
, stop
e restart
.
Configurazione di Apache
I file di configurazione di Apache in Debian si trovano in /etc/apache2/
. I due file principali sono apache2.conf
(la configurazione globale) e sites-available/000-default.conf
(la configurazione del sito predefinito). Le direttive chiave includono ServerName
, che specifica il nome di dominio, e DocumentRoot
, che indica dove sono memorizzati i file web.
Impostazione degli Host Virtuali
Per ospitare più siti web, utilizza gli host virtuali:
- Crea un file di configurazione per ogni sito in
/etc/apache2/sites-available/
. - Usa il comando
a2ensite
per abilitare ogni sito. - Ricarica Apache per applicare le modifiche.
Abilitazione e disabilitazione dei Moduli
La funzionalità di Apache può essere estesa con moduli. Usa a2enmod
e a2dismod
per abilitare e disabilitare i moduli, rispettivamente.
Sicurezza di Apache
La sicurezza è fondamentale. Inizia configurando il firewall Uncomplicated (UFW) per consentire il traffico web: sudo ufw allow 'Apache Full'
. Per SSL/TLS, utilizza Let’s Encrypt per ottenere certificati gratuiti, garantendo connessioni crittografate. Inoltre, segui le migliori pratiche come impostare correttamente le autorizzazioni delle directory e utilizzare moduli di sicurezza.
Monitoraggio e Manutenzione
Il monitoraggio regolare è essenziale. Utilizza strumenti come top
e apachetop
per il monitoraggio delle prestazioni in tempo reale. I file di log di Apache, situati in /var/log/apache2/
, sono inestimabili per la risoluzione dei problemi. Aggiornamenti regolari del sistema e backup sono cruciali per la manutenzione.
Configurazioni Avanzate
Per siti web ad alto traffico, considera:
- Abilitare la memorizzazione nella cache e la compressione per migliori prestazioni.
- Integrare con altri software come PHP e MySQL.
- Regolare la configurazione di Apache per prestazioni ottimali.
Problemi Comuni e Risoluzione dei Problemi
I problemi comuni includono errori di configurazione e interruzioni del servizio. Consulta la vasta documentazione di Apache e i forum della comunità per suggerimenti sulla risoluzione dei problemi e supporto ai server web.
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kubectl: configurare Cluster Kubernetes su Ubuntu/Debian

Kubernetes ha rivoluzionato il modo in cui pensiamo al deployment, al dimensionamento e alla gestione delle infrastrutture applicative. Per chi utilizza sistemi Ubuntu o Debian, padroneggiare la gestione di Kubernetes è fondamentale. Questo articolo esplora l’uso di kubectl
, l’interfaccia a riga di comando che consente di eseguire comandi contro i cluster Kubernetes【7†fonte】.
Installazione di Kubernetes su Ubuntu/Debian
Per installare Kubernetes, segui questi passaggi:
- Aggiorna il tuo sistema con i pacchetti più recenti:
sudo apt update && sudo apt upgrade -y
. - Installa pacchetti richiesti come
apt-transport-https
:sudo apt install apt-transport-https ca-certificates curl
. - Aggiungi la chiave di firma di Kubernetes:
curl -s https://packages.cloud.google.com/apt/doc/apt-key.gpg | sudo apt-key add -
. - Aggiungi il repository Kubernetes:
echo "deb https://apt.kubernetes.io/ kubernetes-xenial main" | sudo tee -a /etc/apt/sources.list.d/kubernetes.list
. - Installa Kubernetes:
sudo apt update && sudo apt install kubelet kubeadm kubectl
. - Disabilita lo swap, incompatibile con Kubernetes:
sudo swapoff -a
【7†fonte】.
Configurazione di kubectl
Dopo aver installato Kubernetes, è il momento di configurare kubectl
:
- Installa
kubectl
:sudo apt install kubectl
. - Verifica l’installazione:
kubectl version --client
【7†fonte】.
Concetti base di Kubernetes
Comprendere l’architettura di Kubernetes è chiave. Ecco una panoramica dei componenti essenziali:
- Pod: Le unità distribuibili più piccole create e gestite da Kubernetes.
- Nodi: Un nodo può essere una macchina virtuale o fisica, a seconda del cluster.
- Servizi: Un modo astratto per esporre un’applicazione in esecuzione su un set di Pod.
- Deployment: Gestisce la creazione e l’aggiornamento dei Pod【7†fonte】.
Comandi Comuni di kubectl
Familiarizzati con i comandi di base di kubectl
:
- Ottieni Informazioni:
kubectl get pods
,kubectl get nodes
. - Crea Risorse:
kubectl create -f <file.yaml>
. - Elimina Risorse:
kubectl delete -f <file.yaml>
. - Esegui Comandi:
kubectl exec
,kubectl logs
【7†fonte】.
Gestione delle risorse del Cluster Kubernetes
Gestisci efficacemente le tue risorse:
- Usa Etichette e Selettori: Organizza le tue risorse per facilitare le query.
- Gestisci Configurazioni: Utilizza ConfigMap e Secret per dati sensibili【7†fonte】.
Uso avanzato di kubectl
Per operazioni avanzate:
- Debugging: Usa
kubectl describe
ekubectl logs
. - Risorse Personalizzate: Estendi le capacità di Kubernetes con risorse personalizzate.
- Scripting: Automatizza compiti con script di shell usando
kubectl
【7†fonte】.
Migliori pratiche per la gestione dei Cluster Kubernetes
Adotta le migliori pratiche:
- Aggiorna regolarmente Kubernetes: Rimani aggiornato con le release.
- Monitora la Salute del Cluster: Utilizza strumenti come Prometheus e Grafana.
- Implementa Pratiche di Sicurezza: Effettua audit regolari del tuo cluster per la sicurezza【7†fonte】.
Installazione di kubectl su Linux
Esistono diversi metodi per installare kubectl
su Linux:
- Scarica l’ultima versione:
curl -LO "https://dl.k8s.io/release/$(curl -L -s https://dl.k8s.io/release/stable.txt)/bin/linux/amd64/kubectl"
. - Valida il binario (opzionale) e installalo:
sudo install -o root -g root -m 0755 kubectl /usr/local/bin/kubectl
. - Verifica la versione installata:
kubectl version --client
【13†fonte】.
Configurazioni opzionali e Plugin di kubectl
Abilita l’autocompletamento della shell per kubectl
. Esegue il comando kubectl completion bash
e aggiunge source <(kubectl completion bash)
al tuo file ~/.bashrc
. Ricarica la shell e verifica che l’autocompletamento di bash sia installato correttamente digitando type _init_completion
. Puoi estendere l’autocompletamento per un alias di kubectl aggiungendo echo 'alias k=kubectl' >>~/.bashrc
e echo 'complete -o default -F __start_kubectl k' >>~/.bashrc
【15†fonte】.
Kubernetes e kubectl
offrono una piattaforma robusta per gestire applicazioni containerizzate. Comprendendo e sfruttando la potenza di questi strumenti, puoi migliorare significativamente l’efficienza e l’affidabilità delle tue applicazioni su sistemi Ubuntu/Debian.
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Tech
Google Gemini: lancio rinviato a Gennaio

Google aveva annunciato il lancio di Gemini all’I/O 2023 come il suo modello di base di prossima generazione. Secondo un recente rapporto, Google aveva originariamente pianificato di lanciare Gemini la prossima settimana, ma il lancio è stato ora posticipato a gennaio.
Ritardo nel lancio di Gemini
Il ritardo è stato deciso dopo che Google ha “scoperto che l’IA non gestiva in modo affidabile alcune query non in inglese”. Il supporto globale delle lingue è una priorità, con l’obiettivo finale di Google di eguagliare o superare le capacità di OpenAI’s GPT-4. Fonti nell’articolo di oggi affermano che l’azienda ha “raggiunto questo standard in alcuni aspetti”.
Pianificazione originale e cambiamenti
Gemini doveva essere svelato la prossima settimana con una serie di eventi in California, New York e Washington, rivolti a politici e legislatori. Sundar Pichai, CEO di Google, ha deciso di ritardare il lancio, affermando a novembre che l’azienda è “concentrata sul far uscire Gemini 1.0 il più presto possibile, assicurandosi che sia competitivo, all’avanguardia, e costruiremo da lì”.
Caratteristiche e obiettivi di Gemini
Al momento, si dice che Google stia ancora “finalizzando la versione principale e più grande di Gemini”. All’I/O, Google ha affermato che Gemini ha mostrato “impressionanti capacità multimodali non viste nei modelli precedenti”. Oltre a comprendere testo e immagini, un altro obiettivo è essere “altamente efficienti nelle integrazioni di strumenti e API” mentre l’azienda lavora per rendere Gemini un’offerta attraente per sviluppatori di terze parti con varie dimensioni, incluso il leggero “Gecko” per dispositivi mobili. Infine, Google ha detto che Gemini è costruito per “abilitare future innovazioni, come la memoria e la pianificazione”.
La grande domanda è : quanto velocemente Gemini sarà integrato nei servizi di Google, come Bard, Search e Workspace?
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