Apple e TSMC: i chip a 2 nm non arriveranno prima del 2026

da Michele Sesti matricedigitale.it
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Apple sta seguendo un ciclo di sviluppo più lungo per i suoi processori di nuova generazione, lasciando i chip a 2 nm fuori dalle previsioni per l’iPhone 17 del 2025. I recenti rapporti indicano che il passaggio ai 2 nm sarà riservato agli iPhone 18, attesi per il 2026, con l’implementazione iniziale sui modelli Pro. Questa decisione riflette le sfide legate alla produzione e all’adozione di tecnologie più avanzate, che richiedono tempi di maturazione più lunghi.

Il ciclo di sviluppo prolungato e il futuro dei 2 nm

Apple ha tradizionalmente adottato un ciclo biennale per i processori, utilizzando i nodi a 7 nm e 5 nm per due generazioni ciascuno. Tuttavia, con i chip a 3 nm, l’azienda sta estendendo il ciclo a tre anni, introducendo il processo N3P di TSMC per l’iPhone 17. Questo approccio si traduce in un’evoluzione graduale, dove i modelli base potrebbero continuare a utilizzare nodi meno avanzati, come il N3X, fino al debutto dei 2 nm sui modelli Pro.

Produzione e sfide tecnologiche

TSMC prevede di avviare la produzione di rischio per i chip a 2 nm nel 2025, ma la produzione su larga scala è programmata solo per la fine dell’anno. Questa timeline coincide con quella dell’iPhone 17, ma Apple ha scelto di aspettare, probabilmente per ridurre rischi e costi iniziali.

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Le difficoltà nella miniaturizzazione dei transistor e l’aumento dei costi di produzione sono fattori determinanti. Inoltre, Apple non adotterà i 2 nm nemmeno per la futura serie di chip M5, destinati a Mac e iPad, che continueranno a utilizzare la tecnologia a 3 nm per garantire stabilità e prestazioni.

La competizione tecnologica e l’approccio di Apple

Apple sembra adottare un approccio più cauto rispetto ad altre aziende, preferendo perfezionare le tecnologie esistenti prima di introdurre nuovi nodi di produzione. Questo contrasta con le scelte più aggressive di alcuni concorrenti, che potrebbero adottare i 2 nm non appena disponibili. Tuttavia, l’approccio di Apple garantisce una maggiore affidabilità e un miglior bilanciamento tra costi e benefici per gli utenti finali.

I chip a 2 nm rappresentano un traguardo tecnologico importante, promettendo miglioramenti significativi in termini di efficienza energetica e prestazioni. Tuttavia, la scelta di Apple di utilizzare il N3P e il N3X per un periodo prolungato dimostra come l’azienda voglia ottimizzare l’uso delle risorse disponibili, riservando le innovazioni più avanzate ai dispositivi di fascia alta.

L’attesa per i chip a 2 nm sottolinea la prudenza strategica di Apple e l’attenzione ai dettagli tecnologici. Gli iPhone 18 e i modelli Pro del 2026 potrebbero segnare una svolta, consolidando la leadership dell’azienda nel mercato dei dispositivi mobili grazie a una combinazione di efficienza e prestazioni senza compromessi.

Si può anche come

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