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Ciber consigli, malware: quali sono?

Questo tipo di attacco informatico è sotto forma di software malvagio, volto ad attaccare sistemi e dispositivi. Ci sono vari tipi di malware, per esempio: ransomware, trojan e spyware.
Il malware è usato dagli hacker per rubare informazioni importanti e private, potenzialmente copiare o imitare informazioni, bloccare l’accesso e trasformare sistemi funzionanti in non più funzionanti.
Ransomware:
Questo tipo di malware cripta i file, rendendo loro e i sistemi su cui si basano completamente inutili e non funzionanti. Questo tipo di malware nega agli utenti autorizzati l’accesso ai loro sistemi e quasi li “butta fuori”. L’aggressore potrebbe chiedere un riscatto in denaro per ridare all’utente il suo accesso completo e totale.
Trojan:
Questo tipo di malware inganna i destinatari facendogli credere che un file sia completamente innocuo e lo fa sembrare affidabile.
Come identificare un virus Trojan:
- Ci sono vari segni di software maligno o maligno che potrebbero mostrare la prova che il proprio sistema o dispositivo è stato attaccato da un Trojan Virus.
- In primo luogo, se noti che il tuo dispositivo funziona male, cioè è diventato molto lento o si blocca più spesso del solito, questo potrebbe essere un segno che il tuo dispositivo è stato infettato.
In secondo luogo, se il tuo dispositivo si comporta in modo strano, cioè ci sono siti web aperti e programmi in esecuzione che non hai eseguito. - Infine, un altro segno di questo tipo di virus sono i pop-up o gli spam, il che significa che si verificano molti pop-up quando si rosolano sul tuo dispositivo e potresti ricevere molti messaggi di posta elettronica, molto più del solito.
Spyware:
- Questo è un tipo di malware che in realtà si installa sui dispositivi.
- Monitora tutti i comportamenti online senza il permesso degli utenti.
- Ottiene l’accesso a informazioni private e personali che potrebbero essere dannose se trapelate.
- Iniezione SQL
- Questo tipo di attacco informatico è una tecnica di inserimento di codice, che gli hacker usano per distruggere le informazioni all’interno del database di qualcuno.
- Questo è il tipo più comune di hacking.
- L’attaccante può usare questa SQL injection per leggere informazioni private, cambiare i dati o distruggerli.
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NetStat: conoscere la propria rete con Linux

Netstat è un comando Linux utilizzato per visualizzare informazioni sulle connessioni di rete attive sul sistema. Con questo comando è possibile visualizzare informazioni sui socket attivi, come l’indirizzo IP, la porta e lo stato delle connessioni. Netstat può essere utilizzato per identificare problemi di rete, trovare eventuali connessioni non autorizzate e monitorare l’utilizzo della banda.
Per utilizzare netstat, è sufficiente digitare il comando “netstat” nel terminale. Di default, netstat visualizzerà le connessioni TCP attive sul sistema.
Ecco alcune opzioni utili di netstat:
-a
mostra tutte le connessioni e le porte in ascolto.-t
mostra solo le connessioni TCP.-u
mostra solo le connessioni UDP.-l
mostra solo le porte in ascolto.-p
mostra i processi associati alle connessioni.-n
mostra gli indirizzi IP e le porte numeriche invece di risolvere i nomi.
Ad esempio, per visualizzare tutte le connessioni TCP attive sul sistema, si può utilizzare il comando “netstat -at”
Netstat può anche essere utilizzato per visualizzare statistiche sull’utilizzo della rete, come ad esempio il numero di pacchetti inviati e ricevuti.
-s
mostra statistiche sulle connessioni.
Ad esempio, per visualizzare statistiche sulle connessioni TCP, si può utilizzare il comando “netstat -s -t”
Netstat può anche essere utilizzato per visualizzare informazioni sulle tabelle di routing utilizzate dal sistema, utilizzando l’opzione -r
.
Inoltre, è possibile utilizzare netstat in combinazione con altri comandi come grep
per filtrare i risultati e visualizzare solo le informazioni pertinenti. Ad esempio, per visualizzare tutte le connessioni in entrata sulla porta 80, si può utilizzare il comando “netstat -at | grep :80”
In sintesi, netstat è un comando versatile e potente che consente di visualizzare informazioni sulle connessioni di rete attive sul sistema. Può essere utilizzato per identificare problemi di rete, trovare eventuali connessioni non autorizzate e monitorare l’utilizzo della banda. Con le varie opzioni disponibili, netstat consente di visualizzare informazioni specifiche su connessioni, statistiche e tabelle di routing. può essere utilizzato in combinazione con altri comandi per filtrare i risultati e visualizzare solo le informazioni pertinenti.
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Come utilizzare le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11 per lavorare in team

Windows 11 offre diverse funzionalità di streaming e condivisione per consentire agli utenti di lavorare in team in modo efficiente. Queste funzionalità possono aiutare a migliorare la comunicazione e la collaborazione tra i membri del team, indipendentemente da dove si trovino. Ecco alcuni consigli per utilizzare al meglio le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11.
- Utilizzare Microsoft Teams: Microsoft Teams è una piattaforma di collaborazione che consente di comunicare e collaborare in team. Utilizzare Microsoft Teams per condividere documenti, partecipare a riunioni virtuali, chattare con i colleghi e molto altro.
- Utilizzare Skype: Skype è un’applicazione di comunicazione che consente di effettuare chiamate e videochiamate con i colleghi. Utilizzare Skype per tenere riunioni virtuali, condividere documenti e scambiarsi messaggi istantanei.
- Utilizzare OneDrive: OneDrive è un servizio di archiviazione cloud che consente di salvare e condividere documenti con i colleghi. Utilizzare OneDrive per condividere documenti, foto e altri file con i colleghi, in modo che tutti possano accedervi e lavorarci contemporaneamente.
- Utilizzare SharePoint: SharePoint è una piattaforma di collaborazione che consente di creare siti web per lavorare in team. Utilizzare SharePoint per creare un sito web per il team, in modo che tutti possano accedere a documenti, calendari e altre informazioni.
- Utilizzare le funzionalità di condivisione dello schermo: le funzionalità di condivisione dello schermo consentono di condividere il proprio schermo con i colleghi in tempo reale. Utilizzare questa funzionalità per presentare documenti, demo o video durante riunioni virtuali, per condividere il proprio schermo durante una sessione di troubleshooting o per mostrare il proprio lavoro in corso.
- Utilizzare le funzionalità di controllo remoto: le funzionalità di controllo remoto consentono di controllare il PC di un collega da remoto. Utilizzare questa funzionalità per aiutare un collega a risolvere un problema o per lavorare insieme su un progetto in modo più efficiente.
- Utilizzare le funzionalità di registrazione e trascrizione: le funzionalità di registrazione e trascrizione consentono di registrare e trascrivere riunioni, chiamate e videochiamate. Utilizzare questa funzionalità per conservare una traccia scritta delle discussioni e delle decisioni prese durante le riunioni o per rivedere la conversazione successivamente.
In generale, le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11 possono aiutare a migliorare la comunicazione e la collaborazione in team. Utilizzando queste funzionalità, gli utenti possono lavorare insieme in modo più efficiente, indipendentemente dalla loro posizione geografica. È importante essere consapevoli delle proprie esigenze e utilizzare le funzionalità di streaming e condivisione per ottenere il massimo dal lavoro in team.
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Linux, Root e Sudo: differenze e metodo di utilizzo

In sistemi operativi Linux, il termine “root” si riferisce all’utente con i privilegi di amministratore più elevati. Questo utente ha accesso completo a tutti i file e le impostazioni del sistema e può eseguire qualsiasi operazione, comprese quelle che possono causare danni irreparabili al sistema.
Per accedere come utente root, è necessario utilizzare il comando “su” o “sudo” seguito dalla password dell’utente root. Ad esempio, per accedere come utente root utilizzando “su”, si può utilizzare il comando “su -” e inserire la password dell’utente root. Oppure utilizzando “sudo -i” o “sudo -s” si ottiene lo stesso risultato.
L’utilizzo di “sudo” è una pratica più sicura rispetto all’utilizzo di “su” perché consente di eseguire comandi specifici con i privilegi di amministratore, invece di accedere come utente root per l’intera sessione. Ad esempio, per eseguire il comando “apt-get update” con i privilegi di amministratore, si può utilizzare il comando “sudo apt-get update”.
Inoltre, l’utilizzo di “sudo” consente di registrare i comandi eseguiti con i privilegi di amministratore in un file di log, il che consente di monitorare l’utilizzo dei privilegi di amministratore e di individuare eventuali problemi di sicurezza.
Per configurare l’utilizzo di “sudo”, è necessario modificare il file “/etc/sudoers” utilizzando il comando “visudo”. In questo file è possibile specificare quali utenti possono utilizzare “sudo” e quali comandi possono eseguire.
In sintesi, “root” e “sudo” sono entrambi meccanismi per fornire accesso ai privilegi di amministratore in un sistema Linux. Tuttavia, l’utilizzo di “sudo” è considerato una pratica più sicura rispetto all’utilizzo di “su” poiché consente di eseguire comandi specifici con i privilegi di amministratore e di registrare l’utilizzo dei privilegi di amministratore in un file di log.
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