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Cina: consenso individuale per l’uso del riconoscimento facciale?

Tempo di lettura: 2 minuti. La Cina propone nuove misure che richiedono il consenso individuale per l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale, rispondendo alle crescenti preoccupazioni sulla privacy.

Tempo di lettura: 2 minuti.

L’uso diffuso della tecnologia di riconoscimento facciale in Cina ha suscitato elogi per la sua comodità e critiche per le preoccupazioni sulla privacy. Questa adozione ha anche alimentato la crescita esponenziale delle valutazioni delle aziende specializzate nel campo, come i giganti dell’IA SenseTime e Megvii. Ora, con l’introduzione di nuove proposte regolamentari, l’industria potrebbe affrontare cambiamenti significativi.

Dettagli sulla proposta

Martedì, l’Amministrazione del Ciberspazio della Cina (CAC), l’organo di vigilanza internet del paese, ha presentato una serie di misure proposte per regolamentare l’applicazione del riconoscimento facciale. La tecnologia è stata ampiamente utilizzata sia nel settore pubblico che in quello privato, dalle scansioni facciali per autenticare i pagamenti nei supermercati alle procedure di verifica dell’identità ai gate di imbarco degli aeroporti.

Le critiche sollevate riguardano la privacy e i pregiudizi nell’uso del riconoscimento facciale. Alcuni complessi residenziali hanno reso le scansioni facciali l’unico modo di accedere agli edifici. Esistono anche preoccupazioni riguardo all’accuratezza e all’equità degli algoritmi, in particolare nel riconoscere i volti delle minoranze, che potrebbero portare a bersagli ingiusti di determinati gruppi.

Le misure proposte sembrano fornire agli individui maggiori diritti di scegliere se utilizzare o meno il riconoscimento facciale in specifiche circostanze, ma con alcune limitazioni. L’utilizzo del riconoscimento facciale dovrebbe essere limitato a “scopi specifici e piena necessità”, richiedendo l’approvazione individuale o il consenso scritto.

Le regole sottolineano la necessità di una chiara segnaletica nelle aree pubbliche in cui viene impiegato il riconoscimento facciale. Luoghi come alberghi, aeroporti e musei non possono costringere gli individui ad accettare scansioni facciali per motivi come “operazioni commerciali” o “miglioramenti del servizio”. Inoltre, il riconoscimento facciale non dovrebbe essere l’unico mezzo di accesso a un edificio.

Implicazioni e risposta pubblica

Se efficacemente applicate, queste misure potrebbero migliorare la sicurezza in un settore finora regolamentato in modo piuttosto lasco e ridurre il rischio di cattiva gestione dei dati. La Cina ha assistito a diversi gravi violazioni dei dati biometrici negli ultimi anni, compromettendo le informazioni sensibili di milioni di persone.

Tuttavia, la proposta non cambierà l’uso dei sistemi di riconoscimento facciale per identificare le etnie delle persone, in particolare nel caso degli Uyghur. Secondo le misure proposte, ogni organizzazione o individuo dovrebbe astenersi dall’utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per creare profili basati su razza, gruppo etnico, religione, salute, classe sociale o altre informazioni sensibili, a meno che non sia ritenuto necessario per motivi di sicurezza nazionale o pubblica.

La proposta rimarrà aperta alle opinioni del pubblico fino al 7 settembre.

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