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Come farsi bannare da WhatsApp: la guida da NON seguire

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WhatsApp ha avvertito che bannerà gli utenti che violano le regole del servizio, ma molte persone non sono consapevoli di quali siano le regole.

A parte l’ovvio, ovvero l’invio consapevole di truffe, ci sono alcune cose che gli utenti devono evitare.

Cosa NON fare su WhatsApp

Inviare molti messaggi

La messaggistica di massa, in cui una persona o un’organizzazione invia una grande quantità di messaggi uguali a molti telefoni, può farvi bannare dall’applicazione. Di solito si tratta di una truffa, quindi WhatsApp è cauto nei confronti di questo tipo di messaggi. Ma questo può accadere anche se troppe persone vi segnalano per i vostri continui messaggi.

Utilizzare versioni non ufficiali di WhatsApp

WhatsApp ha diverse versioni copiate dell’app, come GBWhatsApp e WhatsApp Plus. Se l’app rileva l’utilizzo di queste versioni fasulle, vi bannerà dall’applicazione vera e propria.

Invio di bufale

Se si tratta di uno scherzo, l’invio di notizie false e bufale che portano alla segnalazione dell’utente comporta il divieto di accesso.

Impersonificazione

WhatsApp può bannare il vostro account se vi viene segnalato che state impersonando altre persone per carpire informazioni.

Come si fa a sapere se si è stati bannati da WhatsApp?

WhatsApp invierà una notifica con scritto: “Al tuo numero di telefono è stato vietato l’uso di WhatsApp. Contatta l’assistenza per ricevere aiuto”.

WhatsApp ha dichiarato di vietare gli account “se riteniamo che l’attività dell’account violi i nostri Termini di servizio“.

Sul sito web di WhatsApp si legge: “Tieni presente che potremmo non emettere un avviso prima di bannare il tuo account. Se pensi che il tuo account sia stato bannato per errore, inviaci un’e-mail e esamineremo il tuo caso“.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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