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FBI: aumento attacchi cibernetici dell’Iran

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il direttore dell’FBI, Christopher Wray, avverte del crescente rischio di attacchi cibernetici dall’Iran a causa del conflitto in Medio Oriente.

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Il direttore dell’FBI, Christopher Wray, ha lanciato un avvertimento riguardo al crescente rischio di un attacco cibernetico contro gli Stati Uniti a causa dell’attuale conflitto in Medio Oriente. Durante una dichiarazione al Senate Committee on Homeland Security and Governmental Affairs, Wray ha rivelato un incremento degli attacchi contro le basi militari statunitensi all’estero, eseguiti da gruppi di milizie sostenuti dall’Iran. Prevede ulteriori attacchi fisici e cibernetici in futuro.

Wray ha sottolineato come sia l’Iran che attori non statali abbiano condotto attacchi cibernetici mirati agli interessi americani e alle infrastrutture critiche. Questa tendenza potrebbe aggravarsi se il conflitto dovesse ampliarsi.

Tuttavia, non tutto è negativo. Wray ha assicurato che l’FBI è in grado di “superare i nostri avversari”. Ha rivelato che l’agenzia ha interrotto il 40% in più delle operazioni cibernetiche rispetto all’anno precedente e ha arrestato il 60% in più di cybercriminali rispetto al 2021.

Concludendo, Wray ha enfatizzato l’importanza dell’autorità FISA 702 dell’FBI nella raccolta di informazioni critiche. Si riferiva alla Sezione 702 del FISA Amendments Act del 2008, che permette al governo statunitense di condurre sorveglianze mirate di stranieri al di fuori degli Stati Uniti. Ha aggiunto che sarebbe stato “assolutamente devastante se la prossima volta un avversario come l’Iran o la Cina lanciasse un importante attacco cibernetico, non lo vedessimo arrivare perché il 702, uno dei nostri strumenti più importanti, fosse stato permesso di scadere.”

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