Il caso antitrust contro Google, avviato dal Dipartimento di Giustizia (DOJ) e da un gruppo di 38 procuratori generali statali, ha subito una riduzione significativa. Il giudice Amit Mehta ha respinto diverse accuse, comprese quelle relative al design del motore di ricerca di Google che avrebbe danneggiato i concorrenti come Yelp, Expedia e Tripadvisor.
Dettagli delle accuse respinte
Le accuse respinte dal giudice Mehta riguardano principalmente le affermazioni del governo che si basano “non su prove ma quasi interamente sull’opinione e sulla speculazione del suo esperto”, il professore di diritto Jonathan Baker. Mehta ha anche respinto le accuse del DOJ relative agli accordi che Google stipula con gli sviluppatori e i produttori di telefoni Android, poiché il governo ha abbandonato tali accuse.
Reazione di Google alla decisione
Google ha espresso apprezzamento per la decisione del tribunale. Kent Walker, presidente degli affari globali e direttore legale di Google, ha dichiarato: “Apprezziamo l’attenta considerazione del tribunale e la decisione di respingere le accuse relative al design di Google Search. Le persone hanno più modi che mai per accedere alle informazioni, e scelgono di utilizzare Google perché è utile. Non vediamo l’ora di dimostrare al processo che promuovere e distribuire i nostri servizi è legale e pro-competitivo.”
Alcune accuse chiave rimangono in piedi
Nonostante la riduzione delle accuse, alcune argomentazioni chiave rimangono valide. Ad esempio, il giudice Mehta non ha respinto le accuse del governo secondo cui Google avrebbe violato le politiche antitrust rendendo Google il motore di ricerca predefinito sui browser mobili. Il processo è previsto per iniziare il 12 settembre.
La decisione del giudice Mehta rappresenta un momento chiave nel caso antitrust contro Google, riducendo alcune delle accuse ma mantenendo in vita argomentazioni fondamentali. Il caso continua a evolversi e il mondo attende con ansia l’inizio del processo per vedere come si svilupperà questa importante battaglia legale.