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Google Bard: il chatbot basato sull’intelligenza artificiale diventa disponibile per tutti

Tempo di lettura: < 1 minuto. La rivoluzionaria IA di Google si apre a un pubblico più ampio, promettendo miglioramenti e nuove funzionalità.

Tempo di lettura: < 1 minuto.

Google ha annunciato durante il Google I/O di aver eliminato la lista d’attesa per Bard, il chatbot generativo basato sull’intelligenza artificiale, rendendolo disponibile a un pubblico più ampio a partire da oggi in lingua inglese.

Espansione di Bard in oltre 180 paesi e territori

Sissie Hsiao, vicepresidente e general manager di Assistant e Bard presso Google, ha annunciato ufficialmente l’espansione del chatbot in oltre 180 paesi e territori. L’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente il chatbot e introdurre nuove funzionalità, raccogliendo feedback da un numero maggiore di utenti.

Lancio delle versioni coreane e giapponesi di Bard

John Krawczyk, senior product director di Google e uno dei responsabili di Bard, ha annunciato che verranno lanciate le versioni coreane e giapponesi del chatbot, con l’aggiunta di altre lingue in futuro. L’intenzione è quella di espandersi rapidamente alle prime 40 lingue più diffuse.

Implementazione di contenuti multimodali

Google prevede di aggiungere presto contenuti multimodali a Bard, permettendo al chatbot di fornire risposte in formati diversi dal testo. Ad esempio, gli utenti potranno chiedere informazioni sui luoghi di interesse a New Orleans e ricevere, oltre al testo, anche immagini e contenuti visivi utili per comprendere meglio ciò che stanno esplorando. Si presume che in futuro verranno inclusi anche mappe, grafici e altri elementi.

La storia di Google Bard

Google aveva annunciato Bard a febbraio in un post sul blog e aveva lanciato il servizio al pubblico a marzo tramite una lista d’attesa, ora eliminata. Bard, simile a ChatGPT di OpenAI, è un chatbot in grado di rispondere a domande in linguaggio naturale.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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